Invincible, stagione 2A – Questioni di famiglia

A due anni e mezzo di distanza dalla conclusione della prima stagione, è tornata “Invincible”, la serie TV animata di Prime Video ispirata all’omonima serie a fumetti Skybound, con la prima parte della seconda. Pur con soli quattro episodi, le tematiche affrontate (non solo “super”…) sono state tante: ecco, dunque, la nostra recensione senza spoiler.

 

copertina recensione invincible 2A

Dopo un lungo iato di attesa di circa due anni e mezzo, dalla conclusione della prima stagione all’inizio della (prima parte della) seconda, è tornata la serie TV animata ispirata all’omonima serie a fumetti Skybound, Invincible. Con il creatore Robert Kirkman ancora come produttore e Steven Yeun a doppiare il protagonista Mark Grayson, in questi nuovi – ed appena quattro – episodi si affrontano le conseguenze delle rivelazioni e dei fatti mostrati nel finale del precedente filotto, introducendo contemporaneamente il giovane eroe a nuove ed intergalattiche minacce. 

Anticipata dal bellissimo episodio speciale dedicato ad Atom Eve (Gillian Jacobs), annunciato e reso immediatamente disponibile su Prime Video durante il San Diego Comic-Con, la seconda stagione di Invincible riprende le fila dalla precedente ma, senza perdere troppo tempo, setta subito l’immediato futuro in cui dovrà destreggiarsi Mark.

I panni sporchi si lavano in famiglia, no? Ma cosa succede se quei panni sono costumi pressoché indistruttibili e coloro che li hanno indossati prima di insozzarli di sangue sono i supereroi più forti del pianeta? Come si possono ripulire davvero a fondo – e così, le coscienze di cui sono metaforici significanti – dopo che Chicago è stata devastata e migliaia di vite brutalmente concluse? 

La (prima parte della) seconda stagione di Invincible ricomincia da qui: dagli sforzi per ricostruire Chicago, dalle conseguenze di questo omicidio di massa, dagli animi da rinsaldare. I protagonisti, da Mark, a Debbie, ad Eve e tutti gli altri che gli orbitano intorno, provano a ripartire; devono fare i conti con chi sono stati e non tradire ciò che hanno promesso di essere; tentano di riprendere una vita normale – da super e non – per costruirsi un futuro. Ognuno, come può, porge un sostegno all’altro: un abbraccio, un bacio, una chiacchierata per stemperare la tensione e tentare di riprendere in mano le proprie vite.

Per Mark, Eve, Amber e William, in particolare, è tempo di diplomarsi: un passaggio cruciale nell’esistenza di ogni ragazzo, soprattutto per il proprio futuro. Come si concilieranno le attività da supereroi ai doveri di collegiali? E le relazioni – d’amore e di amicizia – avranno qualche contraccolpo?

Insomma, tanti quesiti a cui dover – pian piano – rispondere nella nuova stagione di Invincible. Ma se dovessimo ricondurci alla tematica probabilmente più centrale di altre, non potremmo non parlare della Famiglia.

Questioni di Famiglia, per l’appunto, è il titolo di questa recensione: se siete fan del fumetto non dovrebbe risuonarvi inedito. È lo stesso della prima raccolta in volume della serie a fumetti, in cui esordivano la maggior parte dei protagonisti di Invincible. Presa in prestito – anche a mo’ di citazione – per l’adattamento Prime perché, pur cercando di analizzare i quattro episodi con altre lenti, come una spirale si ritornava all’origine di tutto. E il fulcro di quella origine è proprio la Famiglia.

Parliamo, innanzitutto, dei Grayson: Mark è il supereroe con super problemi (diretto discendente per la Generazione Z dello Spider-Man di Stan Lee e Steve Ditko) che sente il peso della responsabilità per ciò che Omni-Man (J.K. Simmons) – quindi il supereroe – ha compiuto e del tradimento di cui Nolan – cioè il padre – si è macchiato nei confronti suoi e di Debbie. Debbie (Sandra Oh) ha visto crollare ogni certezza, ha visto dividersi quella famiglia che le sembrava perfetta e che aveva imparato a tenere insieme come vero e più autentico collante da persona comune tra due supereroi. Scossa dalla decisione di Mark di continuare a rispondere a Cecil per salvare la Terra, si ritrova a cercare se stessa ed una nuova dimensione a cui poter appartenere, senza più bugie, senza più patemi d’animo. Nolan, infine, sembra essere sparito in un’odissea esiliante autoimposta.

Ma, come nella nostra quotidianità, il concetto di Famiglia assume significati più ampi e, molto spesso, include tutti i nostri affetti: entrano, quindi, nelle dinamiche della vita di Mark – che rimane il protagonista a tutti gli effetti della serie TV – anche i suoi amici. La relazione con Amber (Zazie Beetz) deve trovare un nuovo equilibrio e l’amicizia con William (Andrew Rannells) nuovi parametri da rispettare, soprattutto vivendo nella stessa stanza al college.

Questi primi quattro episodi, dunque, riescono a ridefinire lo status quo di Mark/Invincible – e di tutto il corredo di altri personaggi ad esso legati – dopo la distruzione di Chicago e le rivelazioni di Nolan, concedendo sapientemente il giusto tempo nella messa in scena ad ogni nuova situazione di presentarsi e svilupparsi.

Invincible riesce ad affiancare alle tematiche più introspettive e relazionali un carattere puramente supereroistico: mentre si esplorano i legami tra i personaggi, non vengono affatto piegate le componenti di azione. D’altronde, è pur sempre una serie TV di supereroi: ecco quindi esplosioni, combattimenti, invasioni. Sempre senza esclusione di colpi, sempre senza rinunciare a quella violenza esplicita che di Invincible ha definito la cifra stilistica complessiva.

Allargando la visione ad una dimensione galattica – raccogliendo quanto di buono seminato già nella prima stagione – si entra anche in questo caso in nuove dinamiche: l’operato di Nolan, la presenza di un discendente, giunge alle orecchie dell’Impero Viltrumita che invia subito degli emissari alla ricerca di Mark… o di chiunque sappia qualcosa di lui. Questi conquistatori fascisti trovano sulla loro strada il simpaticissimo Allen L’Alieno (Seth Rogen), di cui conosciamo la storia d’origine (e anche qui, dunque, tornano in ballo le questioni di famiglia) ma anche il popolo di Thraxa, alieni insettoidi che chiedono aiuto proprio a Mark e che gli aprono le porte per un futuro che sembra essere ancora più complicato.

Nel frattempo, sulla Terra, i nuovi Guardiani del Globo non sembrano funzionare nemmeno un po’, schiavi di un retaggio della formazione invincibile che fu e dell’inesperienza che hanno da singoli e da gruppo. Robot sta cedendo sempre più al suo lato umano, intento ad esplorare la natura degli uomini eppure cedendo poco a poco ad essa. Le nuove leve creano attriti, soprattutto con un Rex Splode ancora troppo spavaldo ed individualista, nonostante la guida dell’espertissimo (ma inedito) Immortal.

Altra tematica molto importante, accennata ma sicuramente di fondamentale importanza per il prosieguo della serie TV, è l’introduzione del Multiverso: anche se allo spettatore questo tema non è nuovo (e forse risulterà anche inflazionato), in questi quattro episodi viene inserito in maniera dapprima straniante e poi fatto digerire con cura ed attenzione, introducendo di fatto per Mark una nuova, grande minaccia.

La seconda stagione di Invincible, almeno per quanto riguarda questa prima parte, si conferma un ottimo adattamento del materiale originale, riuscendo a vivere di vita propria: rielabora – soprattutto nel ritmo della narrazione – gli eventi della serie a fumetti per il piccolo schermo, risultando efficace e coinvolgente. Non rinuncia ad affrontare tematiche molto delicate quali il disturbo da stress post traumatico, la sindrome dell’abbandono e l’allontanamento dalla famiglia al fianco di altre più strettamente supereroistiche. Sempre presente la dose di violenza esplicita, talvolta disturbante ma necessaria per far comprendere la potenza del nemico, così come il peso delle responsabilità che Mark sente e sa di dover portare sulle spalle.

Se, quindi, nel complesso e nonostante i soli quattro episodi, la serie TV continua a convincere con la sua trama solida e ben congegnata, capace di creare suspense e patos, umorismo e drammaticità con equilibrio, a non convincere forse ancora appieno è l’animazione. Quasi alla fine di un grande anno per l’animazione e le sue sperimentazioni (da Spider-Man: Across the Spider-Verse al Caos Mutante delle TMNT, da One Piece al finale de L’Attacco dei Giganti), lo stile piuttosto lineare ed essenziale di questo prodotto potrebbe quasi impallidire. Ma, probabilmente, parliamo anche in questo caso di una scelta consapevole da parte della produzione che potrebbe aver deciso di intraprendere questa direzione in modo tale che, proprio come il contenuto, anche l’animazione possa esaltarsi nei momenti clou.

In un equilibrio, dunque, che regna anche nelle varie componenti tecniche, per una serie TV che punta ad essere…

Invincible, stagione 2A

Invincible, stagione 2A

Paese: USA
Autore: Robert Kirkman
Stagioni: 2
Episodi: 16 + 1 speciale
Regia: Jeff Allen
Direzione artistica: Youngsoo Kim, Edison Yan
Sceneggiatura: Robert Kirkman, Ryan Ottley
Chatacter Design: Nate Belleguarde, Dou Hong
Dove vederlo: Prime Video
Voto:

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Pier

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Appassionato di scienza e supereroi, divoratore di comics, serie TV e pizza. Ex power ranger wannabe, matematico nella vita, Batman nello spirito. Mentre cerco qualche significato nascosto nelle mie letture, sono già proiettato verso la prossima recensione... Ed oltre!

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