Tartarughe Ninja: Caos Mutante – Stavolta il reboot è riuscito

Abbiamo visto in anteprima Tartarughe Ninja: Caos Mutante, il nuovo film animato per il cinema dedicato a Leonardo, Michelangelo, Donatello e Raffaello, ovvero le quattro testuggini più famose del mondo. Ve lo diciamo subito: rispetto alle ultime versioni cinematografiche, stavolta il reboot è riuscito piuttosto bene. Ve ne diciamo di più qui, ovviamente senza spoiler

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Le Tartarughe Ninja tornano al cinema, ma soprattutto tornano in versione animata. Gli ultimi due film live action (Tartarughe Ninja del 2014 e Tartarughe Ninja: Fuori dall’ombra del 2016) non avevano sfondato al botteghino – eufemismo – e quella che doveva essere una nuova, grande saga cinematografica, ci ha abbandonato dopo soli due appuntamenti. Per fortuna, aggiungo io.
Dieci anni dopo il mondo è cambiato, ma soprattutto è cambiato il modo di fare animazione, grazie a Spider-Man: Into the Spider-Verse, che ha decisamente alzato l’asticella qualitativa e portato i prodotti animati verso nuove e mai esplorate frontiere.

Nickelodeon Films e Paramount Pictures hanno capito che per rilanciare questo franchise una volta per tutte, non serviva un ennesimo live action. Quello di cui avevamo bisogno (e in primis loro, che ci mettono i soldi…) era semplicemente un buon film. Magari che ti facesse anche esclamare “Che spettacolo!” di tanto in tanto. In un’epoca in cui strabordiamo di CGI da tutte le parti, meglio fare un’inversione a U e tornare all’origine, ai disegni, a quello spirito indie che aveva contraddistinto gli esordi dei fumetti delle Teenage Mutant Ninja Turtles create da Kevin Eastman e Peter Laird nell’ormai lontano 1984.

Bisognava tornare a quelle sensazioni, ma aggiornandole con criterio, cercando di pescare dal passato ma guardando verso il futuro: ecco dunque arrivare in aiuto Seth Rogen ed Evan Goldberg, due amici che insieme hanno scritto praticamente tutti i loro maggiori successi, da Su×bad -Tre menti sopra il pelo a Sausage Party passando per il geniale Facciamola finita (This Is the End). Questa nuova sfida era tanto intrigante, quanto difficile, ma possiamo dirlo sin d’ora: è stata vinta alla grande. Perché con la loro scrittura abbiamo avuto, per la prima volta forse dai tempi del mitico cartoon che spopolava negli anni 80/90, delle vere tartarughe TEENAGERS. Questo aspetto è stato – inspiegabilmente – quasi sempre ignorato da tutti coloro i quali hanno tentato un approccio cinematografico a questo franchise: avevamo la sensazione che le tartarughe fossero giovani, ma tutto sommato con un’età indefinita. Ecco, qui i due Autori non fanno altro che ripredere un elemento cardine ben presente nel nome originale della serie, addirittura posto come prima parola: Teenage Mutant Ninja Turtles. Queste tartarughe sono adolescenti e pensano, parlano e agiscono come tali. Non sono giovani adulti o giovani eroi, sono letteralmente dei ragazzini, in tutto e per tutto.

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Ed è stata questa – a mio parere – la mossa vincente del film: perché abbiamo degli adolescenti che si rivolgono direttamente a un pubblico di pari età e lo fanno con tutta la semplicità del mondo. Non scimmiottano i teenagers, lo sono. Con un ritmo incalzante e una buona regia, ad opera dell’ottimo Jeff Rowe, la storia scorre bene, in un crescendo di azione che ci porta all’inevitabile scontro finale con il cattivone di turno (e no, non è chi credete voi…) e a un finale ricco di speranza. Certo, non parliamo del film animato con la miglior scrittura di sempre, qualcosa qui e lì che non ci ha convinto ovviamente c’è, ma nel complesso, è davvero impossibile non promuovere questa nuova versione delle Tartarughe Ninja.

Ma di cosa parla Tartarughe Ninja: Caos Mutante?

Non sono in molti a saperlo, ma nelle fogne di New York si nascondono dei mutanti: quattro tartarughe antropomorfe guidate da un saggio topo gigante. Come nel fumetto degli anni 80 che abbiamo citato in apertura, a trasformare i nostri eroi è un misterioso liquido che cade nelle fogne, dove si stavano aggirando quattro piccole tartarughe e un topolino: rimasti invischiati in questo fluido, subiscono una trasformazione che rende questi animali molti simili agli esseri umani nell’aspetto e soprattutto nel modo di ragionare e di pensare. Splinter, il topo di cui sopra, diventa per loro sia un padre che un maestro e cerca di proteggerli da un mondo che li teme e che potrebbe fargli del male (ogni riferimento agli X-Men non è assolutamente casuale), probabilmente eccedendo anche in questa protezione, che sfocia nell’ossessione. Splinter decide d’insegnare loro a difendersi utilizzando le arti marziali e sfrutta tutto il tempo a sua disposizione per apprendere dal web le migliori tecniche di auto-difesa e di karate per poi successivamente trasmetterle ai suoi piccoli. Non la cosa più facile del mondo, ma alla fine è riuscito a raccogliere i frutti di questo duro lavoro.
Gli umani sono il male e le quattro tartarughe non devono assolutamente entrare in contatto con loro.

Pensare che a trasformarli in esseri antropomorfi in realtà è stato proprio un essere umano (ovviamente): Baxter Stockman, uno scienziato al soldo della Techno Cosmic Research Institute (TCRI) e creatore dell’agente mutageno che rischia di cambiare il mondo. La società per cui lavora vuole impadronirsi di questa scoperta per creare dei super-soldati mutanti e… beh, qui ci fermiamo, visto che questa è una recensione no-spoiler.

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Sappiate solo che oltre a Leonardo, Michelangelo, Donatello, Raffaello e Splinter, farete la conoscenza di tantissimi altri mutanti, che non saranno esattamente amichevoli come i nostri eroi. La gang dei “mutanti cattivi” è guidata dalla perfida mosca Superfly, il cui scopo è quello di trasformare tutti in mutanti non umani, per governare la Terra e iniziare una nuova era mutante, che nelle sue intenzione dovrebbe soppiantare quella dell’essere umano.

L’aspetto di questa vicenda – che ci rendiamo conto non brilla esattamente per originalità – è che sia Splinter che il villain non avranno posizioni così diverse, almeno dal punto di vista ideologico: ovviamente il mentore delle Tartarughe non ha alcuna intenzione di sterminare la razza umana, però anche lui teme e in qualche modo odia gli umani. Per la prima volta ci troveremo dunque di fronte anche a un dilemma morale, che andrà affrontato e risolto.

I nostri quattro amici amanti della pizza tuttavia scopriranno presto che in fondo non tutti gli umani sono così tremendi come glieli ha sempre descritti Splinter: ovviamente ci riferiamo ad April O’Neill, che in questa nuova versione ha un aspetto e un carattere totalmente diversi da quelli visti in passato. Ci troviamo di fronte a una ragazza coraggiosa, ma anche piena di paturnie e insicurezze: sogna di fare la giornalista, ma se la metti davanti a una telecamera, rischia di non reggere la tensione. Non lavora (ancora) per Channel 5 News come le sue precedenti incarnazioni, ma è una ragazzina che va ancora al liceo e dunque è sostanzialmente una coetanea dei quattro fratelli. Quest’aspetto non è da sottovalutare, perché li mette subito sullo stesso piano e crea immediatamente una sintonia maggiore rispetto al passato.

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Il punto forte del film, però, è evidentemente il comparto grafico: in apertura accennavo a quel capolavoro che è Spider-Man: Into the Spider-Verse, che ha aperto la strada a nuove vie nel mondo dell’animazione. Ebbene, questo film ne raccoglie il testimone e pur non arrivando a quelle vette di perfezione, si presenta come un prodotto unico, dallo stile assolutamente personale che rimanda tanto ai comics quanto ai cartoons e ai graffiti che colorano New York.

Graficamente si è voluto dare l’idea di un qualcosa di perfettamente imperfetto: nessuna linea è mai dritta, nessun volto è preciso, nessuno sfondo è ricco di particolari: ci sono linee, sbavature, colori caldi e pastellosi, tratti solo in apparenza nervosi, ma che riescono a essere diversi da tutto.

Anche la colonna sonora merita una menzione speciale, perché il lavoro fatto da Trent Reznor e Atticus Ross costituisce un vero e proprio valore aggiunto, che pesca hit del passato per metterli in momenti che proprio non ti aspetti, ma che da questo momento associerai a determinate scene.

Insomma, gente: le Tartarughe sono tornate.
La trama non vi lascerà a bocca aperta, ma saprà intrattenervi nel modo giusto, accompagnando questi giovanissimi eroi verso un futuro che non può che apparirci luminoso.
Uscirete dal cinema soddisfatti. Scommettiamo una pizza?

 

Tartarughe Ninja: Caos Mutante

Tartarughe Ninja: Caos Mutante

Titolo originale: Teenage Mutant Ninja Turtles: Mutant Mayhem
Paese: USA
Anno: 2023
Durata: 99 minuti
Regia: Jeff Rowe
Sceneggiatura: Seth Rogen, Evan Goldberg, Jeff Rowe, Dan Hernandez, Benji Samit
Produttori: Seth Rogen, Evan Goldberg, James Weaver
Casa di produzione: Nickelodeon Films
Distribuzione italiana: Paramount Pictures
Uscita nelle sale: 30 agosto 2023
Voto:

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Mr. Kent

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Appassionato di fumetti, curioso per natura, attratto irrimediabilmente da cose che il resto del mondo considera inutili o senza senso. Sono il direttore di MegaNerd e me ne vanto.

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