Batman: The Brave & the Bold – King e Gerads giocano “La carta vincente”

DC Comics ha rilanciato la serie antologica “Batman: The Brave & the Bold” con la storia d’esordio, raccolta di Panini Comics in un unico volume, firmata dalla pluripremiata coppia Tom King e Mitch Gerads. Il primo scontro tra Batman e Joker viene rinarrato in maniera crudele e spietata ne “La carta vincente“.

copertina recensione batman the brave and the bold


The Brave & the Bold
è (stata) una storica collana antologica pubblicata da DC Comics dal 1955: fino al 1983, in quello che viene indicato come “volume 1”, ha ospitato dapprima le storie del Principe Vichingo (Jon Haraldson), del Cavaliere Silente (Brian Kent, Silent Knight in originale), del Gladiatore Dorato (Marcus Tiberius) e di Robin Hood. A cadenza bimestrale e poi mensile, dal numero #25 ha cominciato ad ospitare anche storie della Suicide Squad e di Hawkman, dal #50 alcuni team-up inediti tra gli eroi DC e dal 1965 fino a conclusione, al numero #200, Batman come eroe fisso ed un comprimario ad affiancarlo. Dopo due miniserie negli anni ’90, DC ha ripreso la pubblicazione dal 2007 al 2010 con l’ultima formula del volume 1. In quegli stessi anni, Warner Bros. produsse un’omonima serie animata con lo stesso format.

Poco più di un anno fa, la casa editrice aveva annunciato il ritorno dell’antologia (ve ne avevamo parlato qui), che avrebbe coinvolto alcuni degli artisti più importanti ed influenti dell’industria contemporanea. Preservando il carattere antologico della serie, ogni albo americano contiene capitoli di storie ad episodi autoconclusive. Panini Comics ha portato in Italia il primo volume di Batman: The Brave and the Bold optando per una strategia editoriale differente ma – ve lo diciamo subito – molto apprezzata: la casa editrice modenese, infatti, ha deciso di riproporre la serie raccogliendo in un unico volume cartonato tutti gli episodi della stessa storia.

Ecco così La carta vincente, pubblicata sui numeri originali ##1-2-5-9, della premiata (letteralmente: più di 10 premi fumettistici in totale, un Eisner in comune per Mister Miracle) ditta Tom King (testi) e Mitch Gerads (disegni e colori), con copertine originali di Simone Di Meo.

Gotham City, anno uno. Due “ragazzini”, così come li definisce il Capitano della Polizia di Gotham James Gordon, stanno turbando come schegge impazzite il già precario equilibrio della criminalità e, reciprocamente, della giustizia della città. Uno è un vigilante vestito da pipistrello che si aggira nell’ombra e colpisce con vigore i ladri, gli assassini, i colpevoli; l’altro è un clown omicida che lascia dietro di sé un numero sempre più preoccupante di efferati e brutali omicidi. E non sembra avere alcuna intenzione di smettere: ha, infatti, minacciato – anzi, annunciato – la morte di Henry Claridge e il contemporaneo furto del prezioso diamante che custodisce gelosamente in casa. Tutto il GCPD si muove per proteggere il facoltoso cittadino offrendogli una strettissima protezione. Ma allo scoccare della mezzanotte, come anticipato dal Pagliaccio, Claridge crolla a terra, morto e con un agghiacciante sorriso stampato in volto.

Dall’altra parte della città, il Pipistrello cerca informazioni, pesta a sangue i criminali per punirli e consegnarli – solo dopo – alla giustizia. Ed una volta dismessi i panni da giustiziere, Bruce dovrebbe presenziare ad una festa a Villa Wayne. Il pensiero fisso della crociata, della missione, della giustizia sono troppo ingombranti da poter respingere indietro. Ormai, la guerra al crimine per la salvezza di Gotham è iniziata.

Ormai, Batman e Joker sono seduti al tavolo da gioco e stanno per iniziare la prima mano di una partita che va avanti da più di ottant’anni.

Se l’incipit della storia vi ha dato una recondita sensazione di déjà-vu, non vi sbagliate: il canovaccio de La carta vincente è lo stesso dietro Batman #1 del 1940 di Bill Finger e Bob Kane, il numero nel quale vennero presentati Hugo Strange, Catwoman e, appunto, il Joker. Il personaggio dal look stravagante e coloratissimo, si presentava come un ladro ed omicida che, attraverso l’annuncio in anteprima di alcuni omicidi, colpì tre cittadini facoltosi di Gotham, iniziando proprio con Henry Claridge.

La storia, che si risolse con uno scontro fisico tra i due arcinemici dopo il rapimento di Robin – già in attività, a differenza di questa nuova narrazione -, era stata ripresa già nel 2005 e raccontata con un intreccio ancora più noir, con il modus operandi del criminale meno caotico e più sistematico, da Ed Brubaker e Doug Mahnke in Batman: Joker, l’uomo che ride, in cui gli omicidi compiuti erano legati all’origine del Joker e della celeberrima caduta nella vasca di acido quando era in “missione” come Cappuccio Rosso (a sua volta raccontata nella seminale graphic novelThe Killing Joke di Alan Moore e Brian Bolland e della quale, nel finale, King recupera un passaggio ambiguo omaggiandolo con una propria, personalissima risoluzione).

Ci troviamo davanti, insomma, ad una rinarrazione del primo incontro/scontro tra Batman e Joker: se già l’iterazione di Brubaker era più coraggiosa e audace rispetto a quella originale (e sarebbe stato strano il contrario, considerando i tempi differenti in cui sono state realizzate le storie), quella di King e Gerads, se possibile, lo è ancora di più. Sgravato dai paletti che avrebbe dovuto rispettare sulle testate ammiraglie, il duo artistico spinge al massimo sull’acceleratore presentando subito i due personaggi in maniera spavalda e, per l’appunto, audace. Siamo nell’anno uno (che è certo di derivazione milleriana ma con differenze evidenti a livello di continuity “reciproca”) e sia Batman che Joker hanno appena cominciato ad operare a Gotham City. Sono due figure sconosciute ai più, quasi sospese nell’etere ma già, in qualche senso, mitologiche. L’alta società è terrorizzata ma affascinata, con accezioni differenti, da entrambe: Joker è una minaccia ma si veste da pagliaccio; Batman è vigoroso ma tanto quanto i “maschi alfa” di Gotham?

batman king gerads

King imbastisce una trama avvincente e tensiva: pur recuperando il canovaccio di Batman #1, e di conseguenza un setting non originale, lo sceneggiatore opta per una direzione molto più esplicita ed estrema per i due co-protagonisti. Batman e Joker sono chiaramente schierati dalle due parti opposte della giustizia ma le loro azioni sono piene di vigore, spietatezza e ferocia. Da una parte Batman, in una veste da detective non ancora raffinatissimo, spinge allo stremo della resistenza mentale i propri avversari cercando di estorcergli informazioni per le proprie indagini, risultando anche piuttosto loquace; per Joker, invece, lo sceneggiatore adotta un escamotage – anche grafico – accattivante: il criminale si esprime, fino allo scontro diretto con Batman, solo attraverso delle diapositive da “film muto” che caratterizzano il personaggio come ancora più inquietante.

Batman tortura i criminali per impartirgli una lezione e, essendo all’inizio della propria missione, per incutere in loro una genuina paura; non diverso, nella sostanza, allo stesso sentimento che vuole scatenare Joker: terrorizza i cittadini attraverso quello che per lui è un gioco, un divertimento, uno scherzo. La vita altrui è una barzelletta e il metodo utilizzato per ucciderli non è altro che il loro racconto: quello attraverso il quale si evince l’essenza di esse, il divertimento, che scatena la risata. Il dramma che accompagna le azioni del Joker viene appesantito dalla presenza di giovanissimi personaggi, come la piccola Helen, che ne aggravano la ferocia e spietatezza nella loro essenza innocente.

Coerentemente al tipo di impronta nella sceneggiatura, anche nel comparto grafico Mitch Gerads restituisce dei personaggi massicci e vigorosi, ad eccezione ovviamente del Joker, per il quale la mimica facciale e una certa snodabilità fanno da contraltare visivo ed emotivo alla figura di Batman. Incastona le vicende in una tavola che si concede pochissimi virtuosismi ma rimane, per la maggiore, fedele alle strutture classiche soprattutto quella a nove vignette che esalta e dà ritmo alla verbosità tipica di King. Gerads si destreggia anche alla colorazione ed utilizza una palette più fredda per le missioni in strada e gli ambienti esterni mentre una più calda quando si sposta all’interno di strutture chiuse: il gioco di colori nel primo caso e la claustrofobia insita nell’ambientazione nel secondo fanno sì che si respiri un senso di minaccia costante lungo tutto il racconto.

La carta vincente, pur richiamando già dalle prime tavole una storia classica della Golden Age, non sfocia nel derivativo perché grazie al lavoro del team creativo risulta essere una storia “tutta nuova” per le peculiarità portate in scena, in termini di caratterizzazione ed approfondimento psicologico dei protagonisti. Come suo solito, Tom King sposta il vero focus del racconto sul piano mentale: se è vero che sia Batman che Joker agiscono in maniera vigorosa e potente, la vera partita si gioca sul tavolo psicologico, della resistenza, della perseveranza, della determinazione e dello spirito. Riesce, nel complesso, a rimpinguare la rivalità iconica tra i due personaggi con una storia brutale e diretta, esplicita e di difficile digestione in alcuni passaggi, eppure molto efficace nella sua maturità. Probabilmente non si raggiungono le vette toccate da Una Butta Giornata de L’Enigmista, ma siamo di fronte all’ennesimo colpaccio di un team creativo che è sinonimo di qualità eccelsa e storytelling immersivo. La natura della serie antologica permette agli autori di avere le briglie sciolte e raccontare nella maniera più libera possibile le proprie visioni sul Batman ed il suo mondo.

Per la storia di esordio si è scelto di puntare sull’intreccio di due personaggi iconici, affascinanti singolarmente ma quasi impossibilitati a rinunciare all’altro: è (stata) una partita lunghissima di strategie ed inseguimenti, di ferite e fughe, in una situazione di complessiva parità, che potrebbe essere risolta attraverso una mossa coraggiosa ed audace. Quale sarà la carta vincente, allora? Il Cavaliere o il Jolly?

Best Quote:

“Oh, mio caro Batman… coraggioso ed audace. Ci divertiremo un mondo insieme, non è vero?”

 

Batman: The Brave & the Bold volume 1 - La Carta Vincente

Batman: The Brave & the Bold volume 1 - La Carta Vincente

Autori: Mitch Gerads, Tom King
Formato: 17x26; cartonato; 112 pagine a colori
Dove trovarlo: Fumetteria, store online
Editore: Panini Comics
Prezzo: € 18,00
Voto:

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Pier

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Appassionato di scienza e supereroi, divoratore di comics, serie TV e pizza. Ex power ranger wannabe, matematico nella vita, Batman nello spirito. Mentre cerco qualche significato nascosto nelle mie letture, sono già proiettato verso la prossima recensione... Ed oltre!

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