The New Pope – Cinque buoni motivi per recuperare la serie di Sorrentino

The New Pope è stata senza ombra di dubbio una delle serie più affascinanti dell’anno, un degno seguito di quel The Young Pope che tanti aveva conquistato. Se non sapete proprio cosa vedere nel grande mare delle serie TV, vi diamo cinque buoni motivi per recuperare la serie di Sorrentino

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La serie evento di Sorrentino The Young Pope, aveva suscitato enorme interesse, uno straordinario Jude Law nei panni di Papa Pio XIII aveva incantato il pubblico; il Vaticano, i suoi segreti e la melma che è fuoriuscita hanno accattivato il pubblico. C’è stata quindi un enorme aspettativa riguardo al seguito, può la seconda stagione, non superare ma eguagliare almeno la prima? Questo lo lasciamo giudicare a voi, quello che possiamo dirvi sono cinque buoni motivi per guardare The New Pope.


 

La lussuria: non si tratta solo delle scene lussuriose e a sfondo sessuale, che sinceramente non sono il fulcro di questo punto, ma che, per chi fosse interessato, ci sono. La lussuria su cui ci concentriamo è quella della regia, che ci mostra scene pullulanti, ricchissime di opere d’arte, di personaggi, di volti meravigliosi, in certe inquadrature sembra bello pure Silvio Orlando. Ogni attore è inquadrato e fotografato al meglio, le ambientazioni sono pompose, gli abiti magnifici e seducenti. Ogni dettaglio trasuda ricchezza, opulenza, sfarzo, fastosità, e come si potrebbe rappresentare il Vaticano e tutto ciò che gli ruota intorno se non contornato da velluti purpurei e quadri spettacolari… e dai piedi di Sharon Stone!

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Il silenzio: questa seconda stagione, come la prima, va guardata attentamente. Non è la serie che metti lì e lasci mentre lavi i piatti, perché tanto senti che succede. Qui il bello è proprio nell’osservare ogni dettaglio, nel cercare di carpire le intenzioni del regista, di cogliere le espressioni degli attori. Si parla molto poco e i dialoghi sono tutti misticheggianti, è nei silenzi o meglio con la colonna sonora: un misto di canzoni pop, ecclesiastiche, e le musiche originali di Lela Marchetti, che c’è la gran parte dell’azione. Quindi mi raccomando: occhi aperti, non potete perdervi neanche un fotogramma.

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Il punk: Papa Giovanni Paolo III è un papa punk, non solo perché è rivoluzionario, anticonformista, ma proprio perché è punk. Da giovane portava la cresta alta e vestiva di nero, si sentiva escluso, emarginato, incompreso e forse si sente così ancora adesso. L’immagine fortissima del papa punk, fa resuscitare l’attenzione nei confronti del nuovo papa e fa riempire il Vaticano di anime ugualmente escluse, emarginate, incomprese e punk a cui Giovanni Paolo III recita un angelus assolutamente memorabile, che potete ascoltare nella penultima puntata e che mi ha fatto riflettere molto. Semmai un papa farà un discorso come questo, io mi faccio suora di clausura al convento della Trinità.

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Il balletto di sua eminenza Assente: abbiamo già detto quanto sia importante la musica in questa serie, ma è altrettanto meraviglioso il modo in cui il sacro clero si approcci ad essa con balli sensuali e avvolgenti o con meravigliosi balletti scatenati e mossette anni ’80. Ed infatti ho amato il balletto del cardinale Assente (tra l’altro uno dei miei personaggi preferiti: complesso, emotivamente sfaccettato, poco cauto e troppo ingenuo per sopravvivere alla ragnatela del Vaticano) fatto sulle note de l’Orchestrina di Paolo Conte, ma anche quello della badessa non scherza, insomma ad un certo punto vorrete scatenarvi anche voi.

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John Malkovich, Sir John Brannox, Papa Giovanni Paolo III: come poter oscurare la bravura, la perfezione, la bellezza di Jude Law? Con John Malkovic. Un interprete meraviglioso, seducente, che ha dato un volto nuovo, dirompente, assolutamente inaspettato all’uomo più santo della Terra. Pare che Sorrentino abbia scritto le battute di Sir John Brannox/Giovanni Paolo III ispirato proprio dal carattere e dalla personalità di John Malkovich che è brillante, sagace, languida come il personaggio che interpreta. Ci viene mostrato un uomo enormemente affascinante, che riesce a catturare con i suoi modi e con la sua bellezza tutti: il clero, i fedeli, voi che guardate la serie.

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Quindi cosa state aspettando? Immergetevi nei fittissimi scandali del Vaticano, tra morti e resurrezioni, miracoli e fondamentalismo, piacere e dolore. C’è tutto, a questa serie non manca niente e sì: eguaglia assolutamente la prima stagione, quindi potete andare tranquilli.


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Carla Gambale

Non si ha memoria di quando abbia iniziato a leggere, ma non ho mai smesso. Lotto da tempo immemore con mia madre per farle comprare una nuova libreria. Tra un'emicrania e l'altra mi adopero a leggere, scrivere e parlare di libri, fumetti e serie tv, poi nel tempo libero studio anche archeologia

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