> Arriva in Italia grazie a Panini Comics il primo volume della nuova run di “Shazam!”, quella post “Crisi Oscura sulle Terre Infinite“. Il nuovo corso per “Il Capitano” vede al timone il super team artistico composto da Mark Waid ai testi e Dan Mora alle matite. Questa è la nostra recensione, rigorosamente no spoiler
Panini Comics sta entrando nel vivo della “Dawn of DC“, la nuova linea narrativa nata dopo l’epilogo dell’evento “Crisi Oscure sulle Terre Infinite“. Arriva nelle fumetterie italiane “Shazam!“, una delle migliori produzioni seriali di DC Comics oggetto di questo rilancio. Panini Comics sceglie la strada del volume cartonato in formato canonico 17X26. Questo primo volume di 144 pagine a colori al prezzo di 19 euro contiene il primo arco di storie costituito dai primi 6 albi della serie regolare americana.
Alla conduzione artistica di questo nuovo progetto troviamo un vero e proprio dream team composto da Mark Waid e Dan Mora, un binomio che sta già deliziando i lettori con la serie “Batman/Superman: I Migliori del Mondo” che Panini Comics ha iniziato a ristampare in volume cartonato proprio in concomitanza con il debutto di questa nuova serie sul “mortale più potente del mondo”.
Non deve sorprendere che tra gli eroi scelti per avviare la nuova linea narrativa “Dawn of DC” ci si sia rivolti proprio a Shazam, un personaggio le cui radici affondano attraverso oltre 80 anni di storia, esattamente all’alba di DC Comics. Creato da Bill Parker e Clarence Charles Beck nel 1939 e edito da Fawcett Comics per poi essere successivamente acquisito da DC Comics, Shazam era inizialmente conosciuto come Capitan Marvel. In un periodo di limbo nel quale DC Comics smise di pubblicare storie sul personaggio, Marvel Comics si appropriò del marchio (ma non del nome) ed iniziò a pubblicare storie su un suo eroe chiamato allo stesso modo. Questo diede a DC Comics libertà di pubblicare storie dando ai suoi personaggi il nome di “Capitan Marvel” ma non permise alla Distinta Concorrenza di pubblicare un qualsiasi prodotto utilizzando lo stesso marchio. DC Comics risolse la controversia sull’omonimia solo nel 2012 nell’epoca post Flashpoint, battezzando sia l’eroe che i prodotti ad esso collegati con il nome di “Shazam”. Per completare lo spiegone e a beneficio dei pochi che non lo sapessero, il nome “Shazam” deriva dalla parolina magica che Billy Batson, il giovane protagonista della serie, grida per potersi trasformare in un adulto dalle capacità fisiche straordinarie. Questo nome rappresenta l’acrononimo che fonde in se tutte le caratteristiche che il giovane ha ricevuto in dono dagli dei che lo hanno considerato degno: la saggezza di Salomone, la forza di Hercules, la resistenza di Atlante, il potere di Zeus, il coraggio di Achille e la velocità di Mercurio.
Mark Waid, autore prevalentemente associato a Superman (eroe che non ha mai nascosto di amare profondamente), prende per mano un personaggio che somiglia molto per caratteristiche fisiche e poteri all’Uomo d’Acciaio, ma che differisce fortemente nella sua natura. Billy Batson è un ragazzino normalissimo a cui basta una sola parola per diventare uno dei più potenti super eroi che la Terra abbia mai visto. A Billy non servono anni di allenamento come per Batman, non proviene da un pianeta alieno come Superman: basta solo una parola. Non è meraviglioso? Questo senso di meraviglia viene ripreso in maniera esplicita da Waid, tanto che nel titolo del primo albo della serie americana capeggia come prefisso al titolo la dicitura “With one magic word…“.
Waid, inoltre, sente il bisogno di dare il suo punto di vista sulla controversia relativa al nome che ha animato i primi anni di vita del personaggio. Ovviamente non ci stiamo riferendo a un vero e proprio renaming, ma a un ripristino di un titolo onorario che è mancato negli ultimi anni. L’autore americano ha ritenuto opportuno che l’epiteto “Shazam” potesse non essere efficace, anzi foriera di confusione nei lettori, in un momento in cui la magia nell’universo di DC Comics sta subendo un forte scossone a causa degli eventi accaduti in “Lazarus Planet“. Dal momento che per ovvi motivi era fuori discussione riferirsi al personaggio con il titolo di “Capitan Marvel”, Waid sceglie il semplice appellativo di “Capitano“, un epiteto che viene donato a Billy Batson dai suoi amici e membri della famiglia adottiva a cui appartiene dopo un incidente marino poco lusinghiero. La scelta del titolo onorifico di “Capitano” è anche un’evidente strizzata d’occhio al nome di origine del personaggio (come vi abbiamo riportato in questo articolo di approfondimento). Ecco quindi spiegato il senso del titolo di questo primo arco narrativo: “Vi presento il Capitano” (“Meet the Captain” in originale).
In questo primo arco di storie ci viene presentato Billy Batson, le sue origini, il suo potere e la sua doppia vita da figlio adottivo ed eroe. In un lungo soliloquio il ragazzo si sofferma sulla gioia e sull’enorme responsabilità che comporta essere umano e eroe. Una responsabilità resa ancora più grande dalla situazione di instabilità che sta vivendo la magia nell’universo DC. I componenti della sua famiglia adottiva sembrano aver perso i poteri e ora tutta grava sulle spalle del ragazzo. Nonostante ciò, Billy non dimostra quella piena maturità che servirebbe per gestire una situazione del genere. Billy si fa trascinare, come tutti i ragazzi di oggi della sua età, nell’esca della notorietà gettata dai social network. La positività, l’innocenza e l’impressionante auto-riflessione del ragazzo non vengono minimizzate o descritte come punti deboli ma, anzi, aiutano il lettore ad entrare in empatia con il protagonista. Billy è solo all’inizio di un percorso di formazione che avrà i suoi sviluppi nel proseguo della serie ma, al momento, i suoi comportamenti provocano il risentimento delle stesse divinità che in passato lo hanno ritenuto degno di sostenere un così grande potere. Una serie di dure prove aspettano il povero Billy il quale viene chiamato, ancora una volta, a riconquistarsi la fiducia dei suoi mentori.
Waid mantiene un tono allegro che si bilancia perfettamente con momenti di umana drammaticità ed epico eroismo. Il suo “Shazam!” è un’opera fresca, divertente e ricca di fantasia. Vedrete dinosauri alieni che bussano alla porta della famiglia Batson per adempiere agli obblighi che una burocrazia intergalattica impone, una tigre parlante che svolge le faccende di casa Batson, un tentativo di rapina della Mona Lisa, una delegazione di diplomatici di Gorilla City dagli intenti poco nobili e…tanto altro ! Anche la scelta della formazione dei villain per questo prima arco narrativo riflette l’intenzione di voler sperimentare su personaggi che storicamente non sono mai stati contrapposti a Shazam. Oltre a Gorilla City vediamo l’apparizione dello Psico-Pirata, di Queen Bee e di Garguax, l’Imperatore della Luna di Doom Patrol.
In tutto questo lo stile dinamico e versatile di un mostro di bravura come Dan Mora si sposa perfettamente con l’atmosfera che pervade tutta la storia. La capacità di bilanciare la composizione delle tavole, l’espressività dei volti che sanno comunicare le emozioni in maniera efficace e le pose fluide sopratutto nei momenti di maggiore azione donano a tutta l’opera un valore aggiunto che ci fa affermare, senza timore di smentita, che l’artista costaricano è il migliore possibile tra quelli circolazione in grado di rappresentare con una tale forza espressiva questo genere di storie.
Questo primo arco narrativo dello “Shazam!” di Waid e Mora è una storia stravagante, divertente, a tratti sciocca, che viene condita da personaggi bizzarri, ma che attirerà facilmente i lettori neofiti cresciuti sull’immagine che Zachary Levi ha dato del “Capitano”, nella sua rappresentazione su grande schermo del defunto DC Extended Universe. Il corredo visivo che ci regala Dan Mora è semplicemente superlativo e basterebbe soltanto questo per consigliare di recarsi in libreria e portarsi a casa questo volume.
“Shazam! 1 – Vi Presento il Capitano” è in libreria e fumetteria a partire dal 29 febbraio.
