Record of Ragnarok – La nostra recensione della seconda stagione

È online su Netflix al seconda stagione di Record Of Ragnarok. Anche stavolta non sono mancati scontri mozzafiato ed epiche atmosfere, dunque scopriamo insieme come sono questi nuovi episodi

recensione record of ragnarok 2

Se sei un appassionato di anime battle in cui i protagonisti si scontrano fino alla morte, non puoi evitare di vedere “Record Of Ragnarok”. L’adattamento animato di “Shūmatsu no Valkyrie”opera a cura di Shinya Umemura e Takumi Fukui, che aveva già acceso con la prima stagione, la voglia di vedere chi saranno i vincitori in questa eterna lotta tra gli umani e le divinità.

Netflix ha recentemente pubblicato anche la seconda e attesissima stagione dell’anime che ha portato gli spettatori ad assistere agli scontri più epici di tutti i tempi.

Abbiamo seguito col fiato sospeso i primi tre match, che hanno visto protagonisti dalla parte delle divinità Thor, Zeus Poseidone. Mentre a combattere dalla parte degli umani abbiamo visto scendere in campo Lu Bu Fengxian, Adamo e Sasaki Kojiro.

Nonostante le grandi abilità degli uomini, la prima parte dell’anime si era conclusa con l’umanità in svantaggio ma con un pubblico pienamente soddisfatto.

La seconda stagione invece ha posto al centro dell’attenzione alcuni dei personaggi più carismatici della serie, e non solo in campo.

Record of Ragnarok: umanità vs divinità, chi vincerà?

Nella lotta tra gli uomini e le divinità, queste ultime appaiono sempre in vantaggio grazie alla loro incredibile forza. Tuttavia, gli uomini possono avvalersi del preziosissimo aiuto delle 13 Valchirie, capitanate da Brunhilde, sorella maggiore.

Nel corso degli scontri, ogni uomo è sceso in campo con al suo fianco una Valchiria. Il potere delle Valchirie, trasmutato attraverso il Völundr, in armi o particolari abilità, ha portato gli uomini a combattere allo stesso livello delle divinità stesse.

Il primo scontro della seconda stagione vede in campo dal lato degli Dei: Ercole, immensamente forte e pieno d’orgoglio. Mentre per salvare l’umanità, Brunhilde ha scelto Jack lo Squartatore. Due personaggi caratterizzati da un background pazzesco.

Record of Ragnarok

Il mito di Ercole

La storia dell’ascesa all’Olimpo di Ercole, ha fatto breccia nei cuori di tutti. In questo caso l’autore ha narrato una versione un po’ rivista del mito che tutti conosciamo.

Il nostro eroe non è figlio di Zeus, come narra la mitologia greca, ma bensì un comune umano che ha mostrato coraggio e lealtà verso il genere umano. La sua caparbietà lo ha portato ad affrontarsi faccia a faccia con Ares, Dio della Guerra. Il coraggio dimostrato nel corso della battaglia contro Ares convince Zeus ad offrire un posto sull’Olimpo al giovane Alcide, divenuto poi Ercole.

La vera storia di Jack The Ripper

L’indomito coraggio di Ercole, viene messo alla prova dalle Valchirie, che decidono di portare in campo la vera malvagità umana. Con Jack lo Squartatore, l’autore ha voluto dare un’anima anche al serial killer più famoso di sempre.

Il flashback sulle origini di Jack lo Squartatore ha mostrato come l’umanità si sia accanita contro questo individuo. Dall’infanzia triste e disagiata, vissuta nei sobborghi di una Londra grigia e spaventosa, al forte legame instaurato con la madre (non a caso una prostituta), finito letteralmente in un bagno di sangue.

Tutta la cattiveria che il mondo ha riservato per il piccolo Jack, nel corso degli anni ha plasmato anche la sua indole, trasformandolo così un un feroce assassino.

Il fatto che Jack fosse il frutto della malvagità umana, la stessa che non ha mai smesso di ripudiarlo, è l’elemento che ha contraddistinto questo scontro rispetto a quelli precedenti e che lo distinguerà anche da quelli che verranno.

Anche sulla caratterizzazione estetica dei personaggi occorre fare un breve appunto. Difatti, è evidente che l’autore abbia tratto una forte ispirazione da altre opere.

Per esempio, Ercole sembra uscito da un’opera di Hirohiko Araki. Con il suo stile appariscente, i suoi muscoli enormi, la criniera rossa fiammeggiante e quegli occhi blu particolarmente penetranti, ci ricorda tantissimo i personaggi di “Le Bizzarre avventure di JoJo”.

Anche per quanto riguarda Jack Lo Squartatore, il suo aspetto sembra ricordare molto Alucard, protagonista di Hellsing, opera ideata dalla matita di Kōta Hirano.

Ad ogni modo, estetica dei personaggi a parte, lo scontro ha regalato al pubblico dell’arena, ma anche a noi seduti sul divano di casa, forti emozioni e la giusta dose di violenza in computer grafica.

Oltre agli scontri, iniziano ad emergere anche conflitti interni

La seconda stagione di “Record Of Ragnarok”  ha portato sullo schermo solo due scontri, rispetto ai 3 match che hanno animato la prima stagione.

Il motivo di questa decisione forse risiede nel fatto che finalmente il focus dell’opera si sposta leggermente dal ring a quelle che invece sono le dinamiche interne tra uomini e divinità.

Con il corso degli eventi, hanno iniziato a concretizzarsi timori e rivalità anche tra le stesse divinità, iniziando a fare spazio ad altri personaggi fino ad oggi passati quasi in secondo piano.

Uno di questi e Loki, presentato nella prima stagione quasi come una comparsa. Mentre nella seconda stagione, il suo personaggio si accinge a prendere una posizione molto più incisiva sul decorso dell’opera.

Record of ragnarok

Difatti, Loki è il primo Dio che inizia a sospettare della lealtà di alcune divinità, scatenando nel corso degli ultimi episodi, l’inizio di un vero e proprio conflitto interno.

Il Dio della distruzione è pronto a sfidare il lottatore di sumo più forte del mondo

Nel corso della prima stagione avevamo già notato alcuni personaggi che si sarebbero poi distinti successivamente. Uno di questi era Shiva. Il Dio della distruzione nella prima stagione ha incuriosito il pubblico attraverso il classico atteggiamento da spaccone e un temperamento alquanto irrequieto.

Tutta questa forza indomita e repressa nella prima parte dell’anime, ha occasione di esplodere in un match memorabile, che vede al centro dell’arena Shiva contro Raiden.

Il dio della distruzione si trova faccia a faccia con Raiden Tameemon, Il lottatore di sumo più celebre della storia del Giappone.

Rispetto allo scontro tra Ercole e Jack, questo prende una piega sicuramente più violenta, tenendo incollati allo schermo gli appassionati dei picchia duro e facendo quasi impressione agli spettatori più suscettibili.

C’è da dire che nonostante le polemiche sollevate (che hanno addirittura portato Netflix a rimuovere lo show in India), il personaggio di Shiva è di quelli più apprezzati e lo si impara a fare proprio grazie al mito che l’autore ha portato in scena in questa serie.

L’ascesa di Shiva e le origini di Raiden

Nonostante l’atteggiamento quasi balordo, la sua storia testimonia che in fondo non lo è. L’incredibile legame con Rudra Dio della Tempesta, non solo ha dimostrato quanta lealtà risiede nel cuore della divinità Indù, ma anche quanto rispetto essa nutre nella lotta stessa.

Non dimentichiamo che Shiva si è fatto strada nel pantheon indù sconfiggendo più di mille dei, un’impresa che non tutte le divinità sono state in grado di portare a termine e per poterlo fare, ha dovuto sconfiggere persino il suo migliore amico.

Anche il background di Raiden ha sicuramente suscitato emozione. La storia di un bambino che nasce con una forza così grande da costringerlo a non potersi muovere o camminare per non rompergli le ossa, ha commosso gli spettatori più sensibili e fatto sghignazzare quelli più critici.

Tuttavia, questo scontro, rispetto agli altri è stato l’unico a tenerci col fiato sospeso dal primo istante fino all’ultimo. Una lotta alla pari che vede da un lato Raiden, potenziato dalla Valchiria Thrud, e dall’altra parte Shiva che per difendersi è costretto ad usare tutta la sua potenza.

Shiva vs Raiden

Fate spazio: entra in scena Buddha

Tra i personaggi più attesi di “Record Of Ragnarok”, proprio perché caratterizzati benissimo, troviamo anche Buddha. L’autore ha disegnato una versione di Buddha veramente simpatica che va contro tutti i principi del buddhismo.

Alto e muscoloso, porta i capelli lunghi e di ben due colori diversi. L’aspetto piacente e particolarmente stravagante (anche nel modo di vestire, un esempio lampante può essere il coniglietto bianco che porta sulla t-shirt), ha incuriosito sia i lettori che gli spettatori.

Raffigurato come un essere superficiale, dall’atteggiamento pigro e vizioso, Buddha ricopre un ruolo fondamentale nell’intera opera. Difatti, dopo la conclusione del secondo scontro, vengono annunciati i partecipanti del terzo.

Buddha dovrebbe scendere in campo in favore degli Dei proprio in questa occasione… ma qualcosa stravolge completamente i suoi piani…

Buddha

Non ci resta che attendere una terza stagione, non ancora ufficialmente confermata ma qualcosa ci dice che Netflix ha ancora voglia di scommettere su questo progetto.

Record of Ragnarok - Stagione 2

Record of Ragnarok - Stagione 2

Regia: Masao Ōkubo
Studio: Graphinica, Yumeta Company (st. 2)
Episodi: 22 (in corso) in 2 stagioni
Durata episodi: 24 min
Dove vederlo: Netflix
Voto:

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Carmela Massa

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Appassionata di musica, anime, manga e serie tv, vivo la vita come se fossi la protagonista di un teen drama. Anche adesso che ho passato la 30ina. Amo scrivere di tutto ciò che mi emoziona ed è da piccola che sogno di sposare Goku e salvare il mondo insieme a lui!

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1 Comment

  • La seconda stagione non è finita qui. E’ già stato annunciato che nel corso dell’anno verranno rilasciati i successivi 5 episodi, che mostreranno il terzo scontro del Ragnarok fra Buddha e….. chi ha letto il manga lo sa xD E laddove ovviamente non faccio spoiler mi sento di dire questo: sarà uno degli scontri più belli visti finora

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