Better Call Saul – La quinta stagione è grandiosa

Con la quinta stagione, Better Call Saul ha raggiunto le vette qualitative di Breaking Bad. Merito di un cast ricco di talento e di una scrittura semplicemente perfetta.

recensione better call saul 5Mi chiamo Andrea e ho finito di vedere la quinta (e penultima) stagione Better Call Saul da poche ore e non riesco a pensare ad altro.
Bella roba. Con tutte le cose che stanno capitando nel mondo e nella vita reale, con tutto il lavoro per MegaNerd.it che devo fare, perdo tempo a pensare e ripensare a una serie TV. Isolandomi dal mondo, restando sul divano ben oltre la conclusione dell’ultimo episodio.

Netflix continua a consigliarmi di guardare Breaking Bad, visto che questa serie mi è piaciuta.
Sorrido, perché se sono qui a lottare insieme a Jimmy e Kim è proprio grazie a Breaking Bad. Probabilmente tutti voi siete qui grazie alla magnifica saga di Walter White e tutti voi, in questo momento, non starete pensando ad altro che a Better Call Saul.

L’unica serie al mondo che si è liberata dell’etichetta di spin-off dopo il primo episodio e che nonostante i collegamenti con la storia principale stiano diventando sempre più evidenti, ha un’indipendenza talmente forte e mi verrebbe da dire dirompente, che è proprio tutta un’altra cosa.
Già.

Perché questa è la storia di Jimmy McGill e della sua trasformazione in Saul Goodman. È la storia di Kim Wexler, che continua a stravolgere la sua vita stagione dopo stagione, episodio dopo episodio, in un’evoluzione pari a quella di suo marito. Ma è anche la storia di Mike, di Nacho, della terrificante famiglia Salamanca. È una storia disperata, folle, tragica, malinconica e piena di speranza.

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All’inizio di questa stagione abbiamo assistito al battesimo (formale) di Saul Goodman, il nome che Jimmy ha scelto per tornare a esercitare la professione di avvocato e con cui si getta definitivamente alle spalle un passato troppo legato a suo fratello Chuck. Sotto lo sguardo perplesso di Kim, il nostro eroe cambia legalmente identità ed è pronto a gettarsi in un futuro luminoso, ricco di successi e di opportunità.
A questo punto Peter Gould e Vince Gilligan, i due creatori della serie, compiono una nuova magia di scrittura: rinchiudono il cuore di Jimmy e il cervello di Saul in un solo corpo. Il che, lo capirete da voi, avrà effetti devastanti.

Perché se Jimmy era un perdente, Saul vuole essere un vincente. A tutti i costi. Inizia così un percorso sempre in bilico per il protagonista della serie, attento a dividersi tra l’amore della sua vita, una professione che sembra finalmente decollare e quella maledetta voglia di oltrepassare il limite. Un personaggio dalle mille sfaccettature a cui – almeno fino a questo momento – è davvero impossibile non voler bene, soprattutto grazie alle straordinarie doti d’attore di un Bob Odernkirk enorme, semplicemente perfetto in ogni sua mossa.

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Lo vedremo affrontare una volta per tutte il suo passato, chiudendo dei ponti (che avrebbero portato a delle opportunità allettanti) in modo fragoroso, riprendere in mano la sua vita e iniziare un lungo e pericoloso rapporto con il male, in questo caso rappresentato dal personaggio-rivelazione di questa ultima stagione di Better Call Saul: Lalo Salamanca, interpretato da uno straordinario Tony Dalton.

A tenere il nostro avvocato preferito (parzialmente) sui binari giusti, ovviamente c’è lei, Kim (Rhea Seehorn). È lei l’unica ragione per cui Jimmy non è ancora diventato Saul al 100%, ed è sempre lei che cresce sempre di più, fino a conquistare sempre più spazio e a divenire a tutti gli effetti la co-protagonista della serie… iniziando però a essere sedotta da Saul Goodman, oltre che da Jimmy.
In questi dieci episodi la vedremo percorrere due strade parallele: da un lato il suo lavoro per Mesa Verde che la “costringe” in qualche modo a essere un avvocato senza scrupoli, dall’altro le cause pro bono, a cui dedica anima e corpo per aiutare i più bisognosi. Queste due strade, che sembrano le classiche rette parallele destinate a non incontrarsi mai, potrebbero a sorpresa convergere proprio in Saul Goodman.

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Pian piano la nostra Kim inizierà a utilizzare sotterfugi e inganni che tanto rimproverava a Jimmy, facendoci vedere un lato della sua personalità che non avremmo mai immaginato. Sarà anche lei corrotta dal male? A un certo punto la vedremo ordire un piano piuttosto diabolico per danneggiare il suo ex capo Howard, un piano che rischierebbe di rovinargli per sempre la carriera, consentendo alla coppia di mettere le mani su un bel po’ di soldi. Jimmy è incredulo nel sentirla parlare così, al punto che crede stia scherzando.

Ma sarà davvero così? era un “test” per vedere fino a che punto si sarebbe spinto Saul Goodman o effettivamente anche Kim sta per passare al lato oscuro? Al momento non possiamo davvero saperlo, ma vi posso garantire che il suo faccia a faccia con Lalo Salamanca è stato talmente incredibile da ricordarmi il miglior Walter White… e non so quanto questo possa essere una cosa positiva, per Kim.

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Quella che si è appena conclusa è stata una stagione davvero spettacolare, in cui ne abbiamo viste davvero di tutti i colori.
Abbiamo vissuto situazioni particolari e piuttosto dure con Mike (Jonathan Banks), che per la prima – e probabilmente unica – volta è riuscito persino a perdere la pazienza con la sua adorata nipotina. Perché quello che ha visto e sta vivendo lo sta mettendo a dura prova, probabilmente come mai prima d’ora.

Qualche paragrafo più in alto ho citato Lalo Salamanca: ebbene, possiamo dire senza tema di smentita che gli autori ci hanno donato un “cattivo” secondo solo Gus Fring. Se quest’ultimo è la personificazione del male, Lalo può essere tranquillamente il diavolo. Sempre solare, allegro, spietato, senza scrupoli. Con un’intelligenza da non sottovalutare, sarà lui a trascinare Jimmy all’inferno, facendogli vivere un’esperienza nel deserto che non dimenticherà per tutta la vita.

E facendogliela raccontare. Ancora e ancora. Fino allo sfinimento. Senza pietà.

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Accanto a lui c’è Nacho (Michael Mando), che tiene il piede in due scarpe scomodissime. In alcuni momenti mi ha ricordato Jesse Pinkman quando cercava in tutti i modi di liberarsi da Walter White, ma ovviamente i due personaggi non potrebbero essere più distanti di così.

Ormai questa serie non ha più bisogno di episodi di passaggio, si procede spediti verso quel cataclisma chiamato Breaking Bad, i due mondi non sono mai stati così vicini, avviluppati in tentacoli malvagi che stritolano sempre più le vite dei protagonisti.

Se ancora non avete visto questa serie, mollate tutto e iniziatela ora.
Se dovete vedere questa quinta stagione, mollate tutto e iniziatela ora.

Vedrete un uomo che ce la mette tutta per prendersi una rivincita nei confronti della vita. Vedrete una donna che inizia a flirtare con il male. Vedrete speranza e disperazione, eroi e criminali, droga e legge.

Vedrete una serie bellissima.
E non potrete pensare ad altro.

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Abbiamo parlato di:

Better Call Saul - Stagione 5

Better Call Saul - Stagione 5

Paese: USA
Anno: 2015 - in produzione
Stagioni: 5
Episodi: 50
Durata: 40-60 min (episodio)
Ideatori: Vince Gilligan e Peter Gould
Interpreti e personaggi: Bob Odenkirk: Jimmy McGill / Saul Goodman Jonathan Banks: Mike Ehrmantraut Rhea Seehorn: Kim Wexler Patrick Fabian: Howard Hamlin Michael Mando: Nacho Varga Michael McKean: Chuck McGill Giancarlo Esposito: Gus Fring Tony Dalton: Lalo Salamanca
Dove vederlo: Netflix
Voto:

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Mr. Kent

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Appassionato di fumetti, curioso per natura, attratto irrimediabilmente da cose che il resto del mondo considera inutili o senza senso. Sono il direttore di MegaNerd e me ne vanto.

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