Tra House of the Dragon e Gli Anelli del Potere: c’è veramente concorrenza?

Arrivate entrambe sul piccolo schermo tra agosto e settembre di questo 2022, hanno saputo già cogliere l’opinione del pubblico che in qualche modo si sta chiedendo quale delle due sia migliore. Due prequel che sulle orme delle trame madri (Got ed il Signore degli anelli) hanno saputo dar vita ancora di più al genere fantasy che ormai da anni è entrato di diritto nel cuore degli appassionati di serie TV (e già hanno portato a molte speculazioni su ulteriori serie TV ambientate in questi mondi fantasy). E dunque, siamo sicuri che ci sia concorrenza tra le due serie?

house of the dragon lord of the rings

 

Due forme di fantasy a confronto

Il fantasy come tutti i generi della letteratura è stato negli ultimi anni trasportato sia sul piccolo schermo che nelle sale cinematografiche subendo inevitabilmente diverse declinazioni. Gli Anelli del Potere, un adattamento di J.R.R: Tolkien, ad esempio, è identificabile come un fantasy di tipo classico dove quello che viene messo in risalto è la costruzione  di un mondo ricco e dettagliato, popolato da diversi tipi di razze come elfi, nani e creature mitologiche, coperta di boschi, caverne e montagne. Una costruzione, dunque, che si contorna di esplorazione e meraviglia. House of the Dragon al contrario si basa prettamente su una sorta di dramma politico e dinastico, come dimostra l’infografica di ExpressVPN sulla stirpe dei Targaryen, nel quale a regnare sono brutalità e violenza, ma anche amori e passioni. E come per il più noto Trono di Spade anche qui non mancano intrighi e tanta azione.

 

Alla base di tutto c’è la sperimentazione

Una differenza che risalta agli occhi dei più esperti è il rapporto che entrambi gli spin-off mantengono con le loro fonti di partenza: se è possibile affermare che Gli Anelli del Potere per mancanza di diritti non è una trasposizione fedele del Silmarillion (l’opera mitopoietica di Tolkien) è anche possibile invece definirlo come una reinvenzione di tutto l’universo di Arda che prende comunque spunto dal Signore degli Anelli e che nonostante trasforma ed implementa nuovi personaggi riesce a replicare quanto più possibile la filosofia dello scrittore.

In House of the Dragon invece al contrario non è possibile parlare di sperimentazione, ma forse di canone. Cosa intendiamo? Il tutto rimanda a George R. Martin e al suo “Fuoco e Sangue” (Fire and Blood, che i più attenti noteranno come sia il motto della casa Targaryen) e per questo diviene  non solo un adattamento vero e proprio ma un progetto che resta perfettamente collegato, anche se con secoli di differenza, al Trono di Spade (e che sicuramente richiederà più stagioni per raccontare tutta la storia).

 

Coralità rispetto alla singolarità

Un aspetto essenziale da sottolineare è sicuramente il punto di vista con cui i registi ci mostrano i due prodotti. Negli Anelli del Potere emerge una coralità nell’avventura: da Galadriel (la protagonista) passando per i Pelopiedi (gli antenati degli Hobbit) fino ad Arondil e gli uomini che hanno tutti un solo obiettivo, arrivare e proteggere la Terra di Mezzo. Un insieme di voci a narrare che per la presenza massiccia di personaggi, ha per questo motivo bisogno di diversi punti di vista.

Al contrario della precedente, in House of the Dragon chi narra le vicende della famiglia Targaryen sono i 3 principali protagonisti: la Principessa Rhaenyra, il Re Viserys e il Principe Daemon.

 

Perché cercare per forza un confronto?

A questo punto cercare di capire quale sia la migliore diventa solamente una questione puramente di gusto e preferenze. Un paragone sarebbe quasi deleterio in quanto rischierebbe sicuramente di spostare l’attenzione su degli elementi “secondari” che non sarebbero importanti per la visione di entrambe le serie tv.

Entrambe le serie stanno andando molto bene a livello di pubblico: Amazon ha dichiarato che Gli Anelli del Potere hanno attirato più di 25 milioni di spettatori, classificando la serie come quella con il migliore debutto sulla piattaforma. Un risultato ottenuto nonostante le forti critiche e polemiche che sono avvenute al lancio della serie, che hanno portato anche a un review bombing, che sul noto portale Rotten Tomatoes ha solo un 39% di voto medio dal pubblico (contro l’82% della critica).

Al contrario, House of the Dragon può vantare un 84% come voto medio dal pubblico e un 87% di media dalla critica. Anche a livello di pubblico, House of the Dragon si difende bene con i suoi 29 milioni di spettatori in media a episodio (mentre ha avuto 10 milioni per la premiere). Sono entrambi ottimi risultati, che porteranno sicuramente a una stagione 2 per entrambe le serie: una notizia positiva per tutti i fan, che dimostra come confrontare due prodotti basati su storie completamente diverse fra loro è tutto sommato inutile, visto che entrambi i prodotti, almeno a livello di pubblico, sono stati ben recepiti.


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