Watch Dogs Legion: Underground Resistance vol. 1 di Sylvain Runberg e Gabriel Germain, è il primo volume tratto dall’omonimo videogioco Ubisoft e portato in Italia da Star Comics. MegaNerd l’ha letto per voi e queste sono state le nostre impressioni!
Se penso alla Ubisoft da buon ex-ragazzo Nerd (quando avevo meno barba bianca così come un rapporto migliore con la bilancia) mi vengono subito in mente Splinter Cell e Assasin’s Creed, due titoli che nei primi anni 2000 mi hanno tenuto compagnia in più di un’occasione nei pomeriggi e nelle notti di quegli anni, dove le consolle fumavano talmente rimanevano accese. Ora i tempi sono cambiati (e io con loro) e nuove generazioni di giochi si sono imposte sulla piazza nel corso degli ultimi anni e tra questi c’è sicuramente Watch Dogs, franchise che ha sfornato diversi capitoli tra cui Watch Dogs Legion nel 2020.
Qualche giorno fa mi è stato proposto di recensire questo fumetto: Watch Dogs Legion: Underground Resistance vol. 1, ispirato all’ultimo capitolo della saga di W.D., di cui obiettivamente conosco molto poco.
«Ma perché recensire un fumetto tratto da un videogioco a cui non hai giocato?» penserete cari lettori di MegaNerd. Me lo sono chiesto anche io…ma poi sono arrivato alla conclusione che Watch Dogs Legion: Underground Resistance vol. 1 è un fumetto e quindi racconta una storia, ambientata nel mondo del famoso gioco Ubisoft, certo, ma pur sempre una storia a fumetti di fantascienza, azione e spionaggio, tutti generi che fondamentalmente mi appassionano.
Quindi quello che andrò a fare è raccontarvi le mie impressioni sul primo dei due volumi previsti dell’opera scritta da Sylvain Runberg e disegnata da Gabriel Germain, e che fa parte dell’interessante iniziativa che riguarda i fumetti tratti dai videogame Ubisoft e che Star Comics sta portando in Italia all’interno dell’etichetta ASTRA.
Giusto due parole sul franchise Watch Dogs. Il videogame Ubisoft che ha esordito con il primo capitolo nel 2014, ha alla base i temi della privacy e il controllo delle informazioni. Nel gioco, i sistemi di automazione statunitensi non si limitano alle telecamere e alla raccolta dati, ma osservano e tracciano ogni singola persona munita di cellulare, webcam o altri dispositivi collegati alla rete di casa, un po’ come raccontato nel romanzo 1984 di George Orwell, e che oggi giorno non si discosta molto dalla realtà che ci circonda se ci pensiamo un attimo. In Watch Dogs le informazioni valgono quindi più della vita stessa e creano un circolo vizioso di violenza in cui l’obiettivo dei personaggi è il possesso di dati sensibili. Da un lato abbiamo il CTOS (Central Operating System), il sistema che controlla la sorveglianza, i servizi di emergenza, le comunicazioni, i semafori, ecc, mentre dall’altro abbiamo la DedSec, l’organizzazione segreta degli hacker che si oppone all’implementazione e all’uso del CTOS e che ha l’obiettivo di dimostrare che il sistema è difettoso e non necessario.
In Watch Dogs Legion: Underground Resistance vol. 1 ritroviamo la DedSec che lavora nell’ombra a caccia di nuove reclute per la propria causa. Ambientato in una Londra distopica, futuristica ma non troppo, Underground Resistance cerca di riprendere a tratti le atmosfere di quel capolavoro che è V per Vendetta di Alan Moore e David Lloyd, strizzando anche l’occhio a temi affrontati in alcuni episodi della serie TV inglese Black Mirror.
Runberg rappresenta una città militarizzata sotto il controlli dei droni della Albion (Agenzia governativa di sicurezza), che sorvolano la metropoli e registrano tutto ciò che vedono, e dalle forze speciali in antisommossa che presidiano i punti strategici della città. È in questo palcoscenico, molto famigliare a chi conosce Watch Dogs, che si sviluppa la storia con gli Hacktivisti più motivati che mai a fermare la milizia.
Diversi personaggi intrecciano i propri destini durante quello che si preannuncia possa essere il concerto dell’anno organizzato dal londinese Adam Logan, in arte DJ Spiral, tanto incredibile quanto sovversivo ed esclusivo. Tanti personaggi per tante storie diverse, come la giornalista Louise Hartford che indaga su alcune sparizioni nel più grande campo di deportati londinese il Kennington Oval Camp, Oscar e Niki due ragazzi che vivono nel campo profughi e che vogliono lasciare il paese, Windowmaker ex militare che sta cercando di capire cosa vuole fare del suo futuro, e molti altri.
Una ad una Runberg dispone le sue pedine sullo scacchiere, apparentemente in maniera quasi casuale, almeno all’inizio. Tutti hanno poco o nulla in comune, ma saranno proprio gli eventi del party di DJ Spiral ad unire i personaggi guidati da uno scopo ma anche da principi e motivazioni personali che li legheranno probabilmente in maniera profonda alla DedSec. La trama ci mette un po’ a carburare e obiettivamente Runberg salta spesso di ‘palo in frasca’ rendendo la prima parte del volume forse troppo introduttiva e confusa. Non è chiaro dove voglia andare a parare.
Bisogna aspettare la seconda parte e l’inizio del London Party di DJ Spiral, che fa partire oltre alla musica anche l’azione. Peccato che proprio sul più bello, quando sembra che finalmente si stia alzando il ritmo (in tutti i sensi)….. Watch Dogs Legion: Underground Resistance vol. 1 finisce, lasciando il lettore con un parziale senso di insoddisfazione e amaro in bocca proprio quando i decibel sembravano alzarsi verso il massimo del volume. Probabilmente non è stato facile per il team creativo creare una storia intrecciata e ingarbugliata in meno di 64 pagine, mettendo molta carne al fuoco. Quello che Runberg riesce sicuramente a fare, è creare aspettativa per il secondo volumetto, per capire insomma come finirà la storia di Louise, DJ Spiral e tutti gli altri personaggi e forse questo basta e avanza. Lo sceneggiatore, in ogni caso, riesce a fare un buon lavoro sui personaggi, ben caratterizzati, molto umani e realistici, e ben realizzati a livello grafico.
Germain si dimostra un ottimo disegnatore; belli i disegni, sicuramente valorizzati dall’ottimo lavoro del colorista esperto Arif Prianto, un passato in DC Comics, coadiuvato dall’Arancia Studio di Torino. Qualche nota stonata, però, per alcune vignette che risultano abbozzate e poco definite, e che risaltano molto (in senso negativo) sulle altre più curate e precise. Il risultato in ogni caso è buono senza ombra di dubbio. Le ottime capacità di Germain vengono, a mio giudizio, esaltate ancora di più nella parte bonus in coda al volume, con schizzi e studi preparatori dei personaggi e delle tavole che in b/n fanno la loro porca figura.
In definitiva il giudizio su Watch Dogs Legion: Underground Resistance vol. 1 è positivo. Non si tratta di un capolavoro del fumetto contemporaneo, ma gli artisti realizzano una buona lettura, che ci mette un po’ a partire ma che recupera sicuramente nella parte finale, gettando basi interessanti e creando quel giusto hype in vista dell’uscita del secondo e conclusivo volume.