The Flash – Recensione no spoiler

Dopo un’attesa infinita, arriva finalmente nei cinema di tutto il mondo il tanto atteso The Flash: un film cruciale per il futuro degli eroi DC sul grande schermo, che riporta non solo Ezra Miller nel ruolo del Velocista Scarlatto, ma anche Michael Keaton e Ben Affleck in quelli di Batman! Ecco le nostre impressioni, ovviamente senza spoiler

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Il film più anticipato (spoilerato?), chiacchierato e atteso dell’anno – ovviamente in ambito supereroistico – è finalmente arrivato nelle sale e come di consueto abbiamo avuto l’opportunità di vederlo con qualche giorno di anticipo rispetto al pubblico, un piccolo privilegio riservato alla stampa. Personalmente attendevo parecchio questo film: vuoi perché sono visceralmente legato all’universo DC in tutte le sue forme (ovviamente partendo dai fumetti, da cui Hollywood attinge per portare questi personaggi sul grande schermo), vuoi perché tutto sommato questa interpretazione di Flash – così lontana dal Barry Allen dei comics – mi ha subito incuriosito; vuoi perché doveva in qualche modo chiudere il cosiddetto Snyderverse. Tutte motivazioni valide e sensate, ma non giriamoci intorno: il principale motivo di hype riguardava soprattutto lui, Michael Keaton. Dopo oltre 30 anni, l’attore che ha reso iconico Batman al cinema torna a indossare il manto del Cavaliere Oscuro e per la prima volta lo vediamo relazionarsi con altri eroi, prendere parte a un’avventura che non sarà solo urbana, ma addirittura coinvolgerà il continuum spazio temporale e persino un’invasione aliena. Ma come certamente saprete grazie ai tanti trailer che sono usciti, Keaton non sarà l’unico Batman del film: probabilmente per l’ultima volta vedremo anche Ben Affleck tornare a indossare i panni del protettore di Gotham.

Il Cavaliere Oscuro di Ben Affleck è un po’ il simbolo dell’ormai vecchio DC Extended Universe ideato da Zack Snyder, che aveva iniziato la sua saga con Man of Steel, ma che sin dal film successivo aveva posto Batman al centro del racconto. Visto che siamo giunti al capolinea e che presto partirà un nuovo capitolo nelle vite cinematografiche di questi eroi, era giusto che tornasse anche lui, per un degno commiato da un pubblico che forse non è mai riuscito ad apprezzarlo a dovere. Ma su questo ci torneremo.

La cosa che conta è che – come potete vedere – gli ingredienti per un film epocale ci sono tutti, ora tocca ad Andy Muschietti cucinare il tutto affinché diventi una pietanza prelibata, una di quelle che vorresti consigliare agli amici.

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Certo, il regista che ha portato IT di Stephen King sul grande schermo non ha certo avuto vita facile: saltato a bordo del progetto, ha dovuto affrontare la pandemia (con conseguenti ritardi nella lavorazione), le intemperanze del protagonista, Ezra Miller, che durante la produzione del film ha deciso di farsi arrestare (più volte) e portare a casa un ordine restrittivo. Non ultimo, un cambio totale nella dirigenza di Warner Bros, che nel frattempo si è fusa con Discovery e ha cambiato i piani per questo universo cinematografico nel bel mezzo della produzione di questo film, apportando sostanziali cambiamenti alla sceneggiatura. Una situazione al limite della follia, che probabilmente avrebbe fatto desistere il 90% dei registi.

Fortunatamente per noi, Muschietti era nel restante 10%, forte delle sue idee e convinto della bontà della storia che voleva raccontare. Ci ha creduto talmente tanto che nonostante i mille cambiamenti, lui è riuscito a tenere la barra dritta, certo che alla fine, non importa quando e come, sarebbe riuscito a portare la nave in porto.

Ve lo dico subito: sì, ce l’ha fatta. Flash è un gran bel film.
Non il miglior cinemcomics di tutti i tempi, nemmeno il miglior film DC dai tempi della trilogia del Cavaliere Oscuro, quelle sono state esagerazioni per vendere meglio il film e creare ancor più hype.
Purtroppo la CGI non è sempre all’altezza della situazione. Ci sono determinate scene che avrebbero meritato di essere supportate in modo decisamente migliore dagli effetti speciali, scene che avrebbero dovuto lasciare stupito lo spettatore, ma che rischiano invece di lasciarlo tiepido di fronte a quello che compare sul grande schermo. Ed è un vero peccato, perché sceneggiatori e regista hanno davvero fatto il massimo trasportarti nel cuore dell’azione. Però è un film che ha il cuore nel posto giusto, una trama solida e la volontà precisa di entrare nel cuore di chi guarda. Perché se all’inizio del film trovi semplicemente buffo o simpatico questo Flash, alla fine della proiezione capirai di volergli bene e che fare il tifo per lui apparirà quasi inevitabile. In alcuni momenti non lo sopporterai, in altri vorresti prenderlo a pugni, ma alla fine starai dalla sua parte.

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Probabilmente già lo sapete o lo avrete intuito dal trailer, ma questo è un film che si basa fondamentalmente sui viaggi nel tempo e sulle conseguenze catastrofiche che possono scaturire dal cambiare un solo, piccolo evento. Puoi creare nuove linee temporali, nuovi mondi, nuovi universi. Lo so, probabilmente in questo periodo non ne potrete più di sentir parlare di Multiverso: tra Loki, Doctor Strange 2, i film animati di Spider-Man con Miles Morales (bellissimi) e No Way Home ne avrete le tasche piene. Eppure pensate che il concetto stesso di Multiverso nacque proprio sulle pagine di Flash: era il 1961 e per la prima volta venne reso noto che oltra alla realtà “canonica” ne esistevano altre, parallele. Per certi versi identiche, per altri totalmente differenti. Ora, che siate lettori di fumetti oppure no, questo è un argomento che dovrebbe esservi ormai familiare, visto che è stato sdoganato al cinema in lungo e in largo.

Flash sulla carta doveva servire a mettere ordine nel caotico universo cinematografico DC, resettarlo e far ripartire una nuova continuity, soprattutto dopo il passaggio di consegne tra la vecchia DC Films e i nuovi DC Studios guidati da James Gunn e Peter Safran. Muschietti ha preso appunti, ma come detto più in alto, lui voleva raccontare il viaggio di Barry Allen.

Un ragazzo che non ha mai superato l’assassinio della madre, che non si da pace nel vedere suo padre incriminato per questo atroce delitto, che palesemente non ha commesso. Ma questo, purtroppo, lo sa solo Barry. Il ragazzo cresce, diventa un uomo, acquisisce degli incredibili poteri che lo fanno unire alla Forza della Velocità e diventa il supereroe conosciuto come Flash, membro della Justice League insieme ai più grandi eroi del pianeta. Tutto perfetto? Beh, no. Perché non riesce proprio ad andare avanti, a vivere appieno la sua vita. Ripensa a sua madre, si sente in colpa per non riuscire a scagionare suo padre. Sembra andare tutto bene, ma in realtà non c’è niente che vada per il verso giusto.

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Nonostante la campagna promozionale del film possa far credere che questo sia più un film di Batman che di Flash, fortunatamente non è così. Chiaramente si doveva porre l’accento sul ritorno di Michael Keaton e di Ben Affleck, che danno forza a questa pellicola, ma il cuore pulsante resta Barry. Un ragazzo spaesato, che ha l’ossessione di sistemare tutto, di rimettere a posto le cose. Quando scopre di poter tornare indietro nel tempo e dunque di poter – potenzialmente – salvare sia la madre che tutte le altre persone che sono scomparse nel corso degli anni, Bruce/Affleck lo mette in guardia: alterare un evento del passato potrebbe avere conseguenze spaventose sul presente. Meglio lasciare le cose come stanno, non sono le tragedie a definirci… e questa è una lezione che questo Batman ha imparato troppo tardi.
Barry non lo ascolta. Deve sistemare tutto, deve compiere il suo viaggio nel tempo, salvare la madre e vivere finalmente la vita che sognava. Ci prova, lo fa: torna indietro fino a quel maledetto momento.

Neanche a dirlo, succede esattamente quello che Batman temeva. Flash cambia il passato, il presente e il futuro, generando così un’altra linea temporale… e sostanzialmente è qui che inizia davvero il film, con un Ezra Miller davvero bravissimo a interpretare lo stesso ruolo ma in età (e Terre) diverse, supportato da una grande scrittura e aiutato da un’ottima messa in scena. Ci ritroveremo davanti a due Barry, che ci catapulteranno in una serie di momenti davvero molto divertenti (spoiler: in questo film si ride tanto e nei momenti giusti) che ci faranno legare ancor di più al protagonista. Da un lato un Barry ansioso e ossessionato, dall’altro un Barry ansioso e senza freni come solo un diciottenne può essere. Il primo non sopporta il secondo, ma capisce come gli altri lo hanno percepito finora. Il tutto con una sequenza di scene davvero geniali, ma che fanno precipitare la situazione sempre di più. Barry deve sistemare ANCORA una volta tutto, ma ha perso i suoi poteri e gli serve disperatamente un aiuto. Chi meglio di Batman potrebbe darglielo?

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Michael Keaton fa un ingresso trionfale e il suo Bruce Wayne/Batman è assolutamente coerente con quello che avevamo conosciuto nei film di Tim Burton. È lui, anche se gli anni sono passati, lo sguardo da Cavaliere Oscuro non glielo toglie nessuno e fa sentire tutto il suo peso specifico sulla trama. Supporta alla grande gli altri attori, si mette a disposizione della storia e ci regala una perfomance indimenticabile. Se ve lo state chiedendo, no, non sembra strano vedere un signore di quell’età con il costume di Batman, semplicemente perché lui È Batman.
Questo Cavaliere Oscuro è diverso da tutti gli altri: è più esperto, più stratega, con una vena di follia che forse gli altri non hanno. Ha delle cicatrici profonde nell’anima, che lo hanno reso più forte, ma irrimediabilmente solo. Vederlo in azione è una gioia per gli occhi.

Un po’ milleriano, un po’ burtoniano, questo “vecchio” Bruce Wayne riesce a spiegare il Multiverso e tutti i suoi paradossi, semplicemente con un piatto di spaghetti. Come sappia queste cose non ci è dato saperlo, ma abbiamo pur sempre davanti Batman…

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Tra i punti di forza di questo film, c’è sicuramente il bilanciamento dello spazio riservato a tutti i personaggi: ognuno riesce ad avere un tempo idoneo e coerente con quello che deve fare all’interno della storia, nessuno viene sacrificato, dai due Batman ai due Flash, passando persino per i villain e i comprimari. Forse avrebbe meritato qualche minuto in più Sasha Calle, che ci regala una Supergirl davvero ottima. L’ultima figlia di Krypton è stata catturata, esaminata e vessata dagli esseri umani, dunque non la si può biasimare se inizialmente è mossa principalmente dalla rabbia. Non è la versione femminile di Superman, ma un personaggio con una sua personalità e un suo carattere ben definito. La sua storyline scorre forse troppo rapidamente, ma è funzionale e ci regala grandi momenti.

Il film di Flash è un crescendo continuo: parte in sordina, ha una grande parte centrale e un grandioso finale. Forse per la storia che voleva raccontare avrebbe avuto bisogno di una mezz’ora in più per approfondire meglio alcune cose, ma in fondo va bene così. Barry fa un casino. Cerca di sistemare le cose, ma finisce per fare un buco ancora più grande. Allora riprova, riprova, riprova, finché non si rende conto che sta distruggendo tutto, perché la strada verso l’inferno è lastricata di buone intenzioni. Flash dovrà fermarsi e non sarà facile, questa volta. Si dovrà rendere conto che alcune cose sono inevitabili e che forse c’è un motivo se vanno in un certo modo. Forse, semplicemente, alcune cose non si possono riparare.

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Flash è un film sulla crescita, su un ragazzo che diventa un uomo o almeno ci prova. Crescendo si compiono scelte sbagliate, si fanno errori, ci si procura cicatrici che resteranno con noi per tutta la vita, ma che alla fine contribuiranno a farci diventare quello che siamo. Vi dico la verità, mi sarei aspettato un finale diverso, soprattutto in considerazione del reboot dell’universo cinemtografico DC che avverrà nel 2025 con Superman: Legacy di James Gunn. Però va bene così, apprezzo il fatto che Muschietti si sia focalizzato sulla sua storia e abbia cercato di fare lo slalom tra le mille difficoltà che hanno caratterizzato la produzione di questo film.

Ci si emoziona parecchio, guardando Flash. Non solo per l’inevitabile effetto nostalgia provocato da attori o camei, ma perché come detto in apertura, questo è un film che ha il cuore nel posto giusto.
E in fin dei conti, un eroe deve solo avere questo.

Corri, Barry. Il futuro è tuo (ma ogni tanto fermati a respirare, mi raccomando).

 

 

The Flash

The Flash

Anno: 2023
Paese: USA
Durata: 144 minuti
Regia: Andy Muschietti
Soggetto: storia di John Francis Daley, Jonathan Goldstein, Joby Harold
Sceneggiatura: Christina Hodson
Casa di produzione: DC Studios, Double Dream, The Disco Factory
Distributore italiano: Warner Bros.
Personaggi e interpreti:
Ezra Miller: Barry Allen / The Flash
Sasha Calle: Kara Zor-El / Supergirl
Michael Shannon: Generale Zod
Ron Livingston: Henry Allen
Maribel Verdú: Nora Allen
Kiersey Clemons: Iris West
Antje Traue: Faora-UI
Michael Keaton: Bruce Wayne / Batman
Uscita nelle sale: 15 giugno 2023
Voto:

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Mr. Kent

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Appassionato di fumetti, curioso per natura, attratto irrimediabilmente da cose che il resto del mondo considera inutili o senza senso. Sono il direttore di MegaNerd e me ne vanto.

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