Secret Invasion – Prime impressioni sulla nuova serie Marvel Studios

Ha debuttato su Disney+ la nuova serie TV targata Marvel Studios, Secret Invasion. Il grande Samuel L. Jackson tornerà nei panni di Nick Fury, l’uomo che ha unito gli Avengers per la prima volta e ha guidato lo SHIELD. Ora dovrà vedersela con un’invasione silenziosa da parte dei mutaforma alieni Skrull

recensione secret invasion

Old Man Fury.

Con particolare accento su “Man”: su Disney+ ha esordito SECRET INVASION, la nuova miniserie del MCU, e prima incursione televisiva della “Fase 5”, se tenete il conto di queste cose.
Ritroviamo Samuel L. Jackson nel ruolo di Nick Fury, che porta avanti ormai da 15 Anni, sin dal primo “Iron Man“, ma invece che il solito Deus Ex Machina d’occasione, tra grande e piccolo schermo (come sa chi ha seguito anche “Agents of S.H.I.E.L.D.“), stavolta è lui il protagonista, occasione unica per l’attore per scavare nella sua interpretazione, aiutato in questo da una trama da Spy-Thriller, in puro stile “Cold War”.
È infatti in corso un vero e proprio complotto, come spiega l’Agente Prescod (Richard Dormer) ad un perplesso Everett Ross (ovvero Martin Freeman): dal loro arrivo sulla Terra, quello raccontato in “Captain Marvel“, gli Skrull stanno sempre più infiltrandosi all’interno, ordendo una cospirazione per prendersi il nostro Pianeta.
Una minaccia fondata, come scopriremo, e che ha diviso questo popolo alieno in due fazioni: una che è ancora fedele a Talos (Ben Mendelsohn), che però sente la presa farsi più debole, mentre l’altra, più estremista, è capitanata da Gravik (Kingsley Ben-Adir), che vuole che quella vecchia promessa di una casa per la sua gente venga mantenuta, ad ogni costo.
Una situazione ad alto potenziale esplosivo, capace di scatenare una nuova Guerra Fredda tra Russia e Stati Uniti, al punto che Fury si vede costretto a tornare sulla Terra, lasciando momentaneamente vacante il suo impiego “spaziale”, quello su cui lo avevamo lasciato sui titoli di coda di “Spider-Man: Far From Home“, e che qui trova spiegazione.
Secret-Invasion
Sin dal suo entrare in scena, notiamo qualcosa di diverso in Fury: i segni lasciati dal “Blip” sono evidenti, più nell’anima che nella vecchia scorza. È un uomo che ha vissuto mille battaglie, mille dilemmi e che ha saputo radunare assieme “Gli Eroi più Potenti della Terra”, salvo poi rendersi conto che forse non è stato abbastanza, che ci sono minacce più grandi, dalla portata devastante, a cui basta uno schiocco di dita per far sparire il tuo mondo.
Eppure la vecchia volpe, che pare aver deciso di appendere la benda al chiodo ma non il suo carattere di guerriero, non è disposto ad arrendersi, e decide di giocare questa partita a scacchi, contro un nemico che però sta mettendo su un altro tipo di gioco, uno con le carte truccate.
Come dite, tutto troppo serio?
Ebbene sì, anzi a volerlo dire con tono un poco polemico, pare che “Secret Invasion” punti verso qualcosa che sembrava iniziare un poco a mancare nel MCU: una Trama.
Ma siccome questo universo ci piace per la sua Fantasia, preferisco invece sottolineare il fatto che la mini, se tutte le sei puntate rispecchieranno l’atmosfera della prima, sembra ricercare un respiro denso da Spy-Thriller, perfetto per chi inizia a diventare allergico a battutine, varianti del nuovo Villain e Multiversi d’occasione.
Il tono si pone nel solco di “Winter Soldier”, ma senza Supertizi, niente Soldati con lo scudo lucente o dal braccio in vibranio, quanto piuttosto un caro, vecchio racconto di complotti, doppi e tripli giochi, appostamenti, inseguimenti a piedi, depistaggi e colpi di scena da occhi sgranati.
Il tutto servito, come un buon drink in un elegante studio, da un cast dalla bravura riconosciuta: ai già citati, si aggiungono infatti Emilia Clarke e Oliva Colman, entrambe capaci di nascondere più di un sentimento, dietro i loro sguardi e le battute brillanti, e pronte a darcene sempre più prova man mano che la serie snocciolerà i suoi twist.
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La Colman interpreta Sonya Falsworth, un’agente di alto grado del MI6, e vecchia partner sul campo di Fury. Modi eleganti e spiritosi, che però, dietro il sorriso, sottintendono molti pugnali da conficcare in altrettante schiene diverse.
Mentre la Clarke, coi suoi occhioni e il sorriso dolce, cela un dolore che capiremo essere molto importante per la sua G’iah, un personaggio fondamentale per la nostra storia, ci appare subito chiaro, e legata ad un altro giocatore in campo, ma se magari avete evitato sinora le varie interviste a proposito della serie, evito di spoilerare.
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Ovviamente, non dimentico di Cobie Smulders e della sua Maria Hill, un personaggio che è l’ombra di Fury sin da “Avengers“, e sempre fedele al suo mentore anche in questa nuova avventura. Il suo è in particolare il giusto ago della bilancia tra il dovere e il disincanto, mai cinico ma “stanco”, dell’uomo e di Talos, due personalità divise forse solo dallo spazio che ne ha separato i pianeti di nascita, ma uniti da un cuore nobile e “vecchio”, incarnazione di valori che forse questo mondo non riconosce più, piagato da conflitti e guerre che non sono solo politiche.
Lutti, conflitti, come tra figli e genitori che si sono allontanati, e che ora si trovano ai due lati opposti della barricata, rendendo torbido il senso della famiglia, come in ogni guerra che mette fratello contro fratello, non importa se di pelle verde e orecchie a punta.
Tonali al Newcastle per 70 milioni di euro
Ne hanno affrontato tante, Talos e Fury, in questi trent’anni, e sin da questo esordio, comprendiamo che il loro è un cameratismo che è stato messo alla prova dal Tempo e dalle comuni esperienze, ma mentre uno è andato tra le stelle sperando di scappare ai suoi fantasmi, l’altro è rimasto sulla Terra, col suo popolo, ad affrontarli giorno per giorno.
Non è la “Secret Invasion” dei fumetti, e ormai, dopo tre lustri, direi che dovrebbe essere ormai assodato oltre ogni ragionevole speranza che l’adattamento tavola per tavola non lo avremo mai, quindi niente “tutine”, niente supereroi (salvo colpi di scena eclatanti dell’ultima ora) e combattimenti sfavillanti nei cieli.
Eppure, pur nel suo essere “terrena”, questa mini forse ha il potenziale per una delle cose più “fedeli” che l’MCU potrebbe riservare, verso particolari storie, quelle più fondanti, quelle più intense, descrivendo paralleli tra il presente dei telegiornali e la fantasia della Casa delle Idee, qualcosa che i comics non hanno mai snobbato, e che il cinema ci ha regalato in poche sparute occasioni, che fanno sempre rima con “Captain America”.
Ecco, questi sono gli altri Marvel Studios, quelli di “Winter Soldier”, della “Civil War” nei suoi momenti ispirati, e di Sam che cammina tra le strade d’America cercando di capire come gestire l’importante eredità lasciatagli da Steve.
Un racconto che vuole guardare dietro le maschere, sperando di poter capire se dietro quegli occhi c’è qualcuno di cui potersi fidare.
Il nemico del mio nemico è mio amico, ma se non puoi capire chi ti è amico e chi no, allora diventa la lotta disperata di un uomo solo, contro un intero esercito di sospetti.
E naturalmente, in uno scenario di spionaggio, ma comunque calato nell’Universo Marvel, c’è anche modo di caricare la storia degli Skrull, questi alieni mutaforma capaci di adattarsi a noi e prendere le nostre sembianze e il nostro posto, di significati politici, di paranoie del nostro presente, che continuano a tornare come echi del passato, sottotesti che ricoprono il tutto proprio come una seconda pelle, e che vedremo come e quanto verranno sviluppati nelle prossime puntate.
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Non dico comunque di aspettarsi “The Americans”, beninteso. È pur sempre una miniserie d’intrattenimento, seppur magari non pregno d’interesse per i ragazzini, vista poi la presenza di alcune scene un poco violente. Le parole chiave sono quelle: Non Fidarsi di Nessuno.
Ed intendo, letteralmente: qualsiasi cosa abbiate letto sinora sulla serie, qualsiasi intervista, qualsiasi altisonante dichiarazione sul red carpet con gli attori, non potete credere a nulla, dubitate di tutto, dubitate di chiunque.
Anche del sottoscritto.
Perciò, l’unica cosa, quella che è sempre la soluzione migliore, è di guardare il primo episodio di “Secret Invasion” coi vostri occhi, arrivare ai titoli di coda e poi dirmi di non aver desiderio di vedere subito il prossimo. Potrebbe rivelarsi una delle cose migliori a tema Marvel viste quest’anno, o forse… esatto, potrebbe essere una menzogna anche questa, avete capito.

Ne riparleremo a miniserie conclusa, quando avremo tutte le risposte e l’Invasione non sarà più così… Segreta!

Secret Invasion - Episodio 1

Secret Invasion - Episodio 1

Anno: 2023
Episodi: 6
Stagioni: 1
Durata: 40 - 50 min
Ideatore: Kyle Bradstreet
Regia: Thomas Bezucha, Ali Selim
Interpreti e personaggi:
Samuel L. Jackson: Nick Fury
Ben Mendelsohn: Talos
Cobie Smulders: Maria Hill
Martin Freeman: Everett Ross
Emilia Clarke: G’iah
Don Cheadle: James "Rhodey" Rhodes
Charlayne Woodard: Priscilla
Olivia Colman: Sonya Falsworth
Kingsley Ben-Adir: Gravik
Killian Scott: Fiz
Dove vederlo: Disney+
Voto:

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