Paperbridge, stagione 1 – I dolori del giovane Fantomius

Nella collana Le Serie Imperdibili di Topolino entra – e di diritto – la prima stagione di “Paperbridge“, la saga prequel de Le Strabilianti Imprese di Fantomius scritta e diretta da Marco Gervasio sul giovanissimo Lord John Quakett. Scopriamo il passato di quello che diventerà il ladro gentiluomo, tra amicizie, studi, scherzi: una lettura matura che non perde la magia delle migliori storie di Topolino.

 

copertina recensione paperbridge

Chi guarda indietro alla propria adolescenza non potrà non constatare quanto quel periodo sia stato fondamentale per diventare chi è adesso. È il periodo di formazione per antonomasia, nel quale ogni passo verso l’età adulta è un atto di coraggio e, spesso, in qualche misura, si perde la bussola. È il periodo dei primi “veri” amori, degli scherzi non più tanto innocenti, delle sfacciataggini, delle reazioni e contro-reazioni. È il cambiamento embrionale che ci ha portato ad essere quelli che siamo oggi.

L’adolescenza di John “Quacky” Quackett non deve essere stata da meno e, con ogni probabilità, è stato proprio quel periodo a spingerlo a diventare, in età adulta, il ladro gentiluomo Fantomius. Come e perché, infatti, ce lo racconta e disegna Marco Gervasio nella serie pubblicata dapprima sulle pagine di Topolino ed ora raccolta nella collana Le Serie Imperdibili che ha già fatto molto parlare di sé, Paperbridge.

 

 

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Londra, 1900. Un gruppetto di ragazzotti impettiti si prepara ad entrare al Paperbridge, college di riferimento di tutti i rampolli delle più ricche e nobili famiglie della città. Tra coloro che si apprestano ad affrontare “il primo giorno di scuola”, ecco John Quackett, detto Quacky dai suoi amici. Spavaldo, irriverente ed indisponente si trova a condividere la stanza con Tom Ducket, più posato ed introverso ma subito oggetto di scherni sia per il suo carattere, sia per la sua chioma rossa che per l’appartenenza ad una nobile famiglia ormai decaduta. Sua sorella Beth, invece, è l’opposto: estroversa e diretta, non manca mai di supportare suo fratello. Completano il cast della nuovissima serie gli amici di Quacky, Billy Bull ed Arty, e l’amica di Beth, Belle; i professori del college e i membri – per lo più anonimi – della confraternita dei Mascherati, cui John e co. tenteranno di entrarvi.

Sia l’ambientazione che il cast, quindi, hanno tutti i crismi per dare il via ad una classica storia di formazione che l’autore stesso preferisce definire come un vero e proprio teen drama televisivo.

Il primo volume dedicato a Paperbridge, che raccoglie i cinque episodi pubblicati su Topolino Magazine tra agosto e settembre 2020, è la prima stagione – per mantenere il linguaggio televisivo, appunto – di una nuova serie che l’autore-padre di Fantomius ha realizzato insieme al direttore Alex Bertani per approfondire la figura di John Quackett, esplorare il suo passato e comprenderne le ragioni che l’hanno spinto a diventare il ladro gentiluomo predecessore di Paperinik.

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La struttura degli episodi è tipicamente televisiva: la trama ruota intorno ad un episodio centrale – uno scherzo a Tom, una prova da superare per la confraternita – le cui conseguenze porteranno i personaggi coinvolti a mostrare il proprio carattere, la propria indole, dimostrandosi subito ben centrati e tridimensionali. Alla struttura prettamente verticale, si intreccia quella orizzontale, volta soprattutto a fare evolvere la caratterizzazione dei protagonisti e risolvere i misteri che attanagliano il college.

Gervasio ha la libertà creativa di agire e mostrare un mondo completamente nuovo, in cui le iterazioni reciproche tra i protagonisti non subiscono alcun retaggio della tradizione Disney: non abbiamo tra le mani una parodia, in cui i personaggi noti del panorama disneyano interpretano un ruolo, né un’avventura del passato di qualcuno di essi. Siamo immersi in un micromondo di personaggi e luoghi inedito, inesplorato, in cui il worldbuilding dell’autore è parte integrante del racconto stesso.

Ritroviamo sicuramente alcuni caratteri tradizionali e quasi imprescindibili di un teen drama: le amicizie, genuine e tossiche, un certo sprezzo del pericolo e delle autorità (come il Rettore e i professori del college), la determinazione di dimostrare sempre qualcosa, a se stessi o agli altri, anche a costo di finire nei guai. Nel corso del primo anno al Paperbridge, la figura di John Quackett ha modo di crescere e di mettere in mostra il proprio personalissimo senso di giustizia. Quacky riflette – non senza sbatterci il becco – sulla propria condizione privilegiata e su quanto questa influisca nei confronti di chi vive una situazione meno fortunata. Forse, davvero, non è oro tutto ciò che luccica.

Una componente altrettanto fondamentale è quella del mistero: John si muove nella notte, mostrando incredibili ma rudimentali capacità adattative, trasformiste e pragmatiche abbinate ad un coraggio sfrontato con cui accetta le prove della confraternita ma, soprattutto, tenta di combattere le piccole ingiustizie di cui è testimone e, prima ancora, perpetratore. La setta di cui fa parte lo spinge ai limiti e tira in ballo gli affetti che ha costruito, portandolo a valutarne la bontà e l’autenticità fino ad arrivare a schierarsi. Come un vero gentilpapero.

Le figure autoritarie del college, chi sia il Rettore, un Professore o il Capo dei Mascherati, porta in scena il conflitto generazionale tipico di questo genere di narrativa e permette a Gervasio di spingere al limite il suo protagonista, sia nelle vesti di alunno insolente, sia di piccolo giustiziere. È, di fatto, una lunga e dettagliata storia di origini per il personaggio che più a contribuito a mitizzare: Fantomius.

Paperbridge è senza ombra di dubbio una lettura molto fresca: porta con sé elementi di assoluta novità, dall’ambientazione ai personaggi, risultando matura per il pubblico di lettori. Come ammesso nell’approfondito apparato redazionale, Paperbridge è stato un azzardo poiché voleva essere rivolto ad un pubblico in una fascia di età sicuramente più avanzata rispetto a quello di maggior riferimento. Eppure, grazie allo studio attento del suo autore e delle idee chiare che mette in atto, la prima stagione di Paperbridge non perde nel suo complesso quel senso di trasversalità e generazionalità tipico delle migliori storie di Topolino.

La serie, poi, si colloca in diretta continuity sia con Le strabilianti imprese di Fantomius, sia con la nuova era di Paperinik che l’autore romano sta supervisionando ormai da qualche anno: ciò crea un file rouge narrativo ed accattivante che non potrà non conquistare i lettori più affezionati e farli cadere in una delle trappole del wannabe ladro gentiluomo per antonomasia.

Dopo il primo anno al Paperbridge, tutti promossi ma le novità non tarderanno ad arrivare: quale nuova sfida si presenterà davanti al giovane Quacky?

Paperbridge - Le origini di Fantomius vol.1

Paperbridge - Le origini di Fantomius vol.1

Collana: Le Serie Imperdibili 9
Autore: Marco Gervasio
Formato: 28x24; Cartonato; 120 pagine a colori
Editore: Panini Comics
Dove trovarlo: Edicola, fumetteria, libreria, store online
Prezzo: € 11,50
Voto:

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Pier

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Appassionato di scienza e supereroi, divoratore di comics, serie TV e pizza. Ex power ranger wannabe, matematico nella vita, Batman nello spirito. Mentre cerco qualche significato nascosto nelle mie letture, sono già proiettato verso la prossima recensione... Ed oltre!

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