One Piece, la serie live action: è tempo di recensione

Dopo mesi di polemiche e trepidazione finalmente Netflix ha rilasciato la serie live action di One Piece. Leggi subito la nostra recensione!

copertina recensione one piece live action

 

Ne abbiamo parlato tanto, tantissimo, praticamente per mesi non si è discusso di altro. C’è chi si è scagliato contro il progetto senza nemmeno aver visto il trailer, chi ha aspettato trepidante come un ragazzino e chi non vedeva l’ora di poter guardare e giudicare con i propri occhi il live action della sua opera preferita.

Noi apparteniamo sicuramente a quest’ultima categoria. Nonostante le tantissime polemiche, abbiamo scelto sin dal principio di non prendere subito posizione in merito. Sia perché avevamo fiducia del Maestro Oda, che come tutti sappiamo, ha seguito passo passo lo sviluppo del progetto. Sia perché un colosso come Netflix non può permettersi di commettere altri errori grossolani (basti pensare a ciò che è accaduto con la serie di Cowboy Bepop).

Ed oggi finalmente One Piece è arrivata sullo schermo dimostrando che l’azienda statunitense ha realmente imparato dai propri errori, producendo uno dei live action più belli di tutti i tempi.

Potrebbe sembrare azzardato definirlo tale, ma è la semplice verità! Otto lunghi episodi che nonostante alcuni dettagli che potrebbero far storcere il naso ai Mugiwara più incalliti, mostrano un livello di fedeltà al manga che in alcuni punti va persino oltre l’anime.

Questo perché alcune scene dell’anime, se adattate perfettamente avrebbero sicuramente avuto un impatto troppo forte su un pubblico di minori.

Un esempio lampante di ciò, avviene negli episodi dedicati all’arco narrativo del Baratie. Netflix ha deciso di tenere fede all’opera riportando i dettagli del legame tra Sanji e Zeff così come presentato nelle pagine del manga. Facendo un salto indietro, ricorderete tutti che nell’anime il futuro cuoco rubacuori della ciurma è stato salvato da Zeff piede rosso.

Quest’ultimo nell’anime si è tagliato la gamba con una catena per salvare la vita del giovane. Ma nell’opera originale, cambiava solo un piccolo macabro dettaglio: Zeff perde la gamba perché offre tutto il cibo rimasto al piccolo Sanji, per questo decide di tagliare la propria gamba e nutrirsi di essa per sopravvivere.

Nella serie Netflix questo dettaglio è stato riportato così com’era in origine, confermando che il colosso americano aveva realmente l’intenzione di proporre un progetto che potesse solo elevare l’opera, piuttosto che distruggerla.

One Piece la serie: perché potrebbe diventare il miglior live action di tutti i tempi?

Il consiglio che diamo è quello di guardare la serie TV di One Piece gettandosi alle spalle l’anime. Se proprio vi è la necessità di fare dei parallelismi, suggeriamo di farli solo con l’opera principale, il manga.

Il primo punto di merito va senza ombra di dubbio agli attori. Protagonisti e non, sono riusciti a creare una magia che difficilmente riesce quando si parla di live action. Quando dicevamo che Iñaki Godoi avrebbe sicuramente interpretato bene Luffy oltre che per la somiglianza, anche per lo spirito particolarmente goliardico, ci siamo andati veramente vicino.

La verità è che Iñaki Godoi non ha interpretato Luffy, lui lo è! Il modo buffo, superficiale e anche un po’ ingenuo, attraverso il quale il nostro protagonista di gomma si muove, è lo stesso. Anzi, la caratterizzazione del nostro Capitano nel live action è stata resa ancora più accurata, lasciandogli la possibilità di discutere di tutto, oltre che del buon cibo.

One piece la serie live action

Ma Godoi non è l’unico attore che ha reso questa esperienza incredibile. Anche il resto del cast è riuscito a rievocare in noi immagini ed emozioni ormai assopite nei ricordi d’infanzia. Mackenyu MXaeda nel ruolo di Roronoa Zoro ha saputo riproporre lo stesso stile di combattimento dello spadaccino senza sembrare particolarmente forzato. Anzi, potremmo dire che la sua interpretazione ha fortemente contribuito a far sì che la serie raggiungesse un bilancio positivo.

Abbiamo apprezzato anche la scelta della regia di trovare un giusto compromesso tra computer grafica e animazione vecchia scuola. Difatti, soprattutto negli scontri, gli attori si muovono seguendo delle spettacolari coreografie, un po’ come accadeva nei film cult degli anni 90.

Uno dei personaggi più apprezzati di One Piece è Usopp, interpretato nella serie da Jacob Romero Gibson. L’attore americano ha dimostrato di essere entrato perfettamente nel personaggio, trasformandosi nel nostro bugiardo preferito e facendoci persino fare gli occhi lucidi dall’emozione. Anche in questa serie live action Usopp è un fifone, che racconta a tutti di avventure mai vissute, ma che per i propri compagni sarebbe capace anche di perdere la propria vita.

All’inizio, Emily Rudd non ci aveva proprio convinto nei panni di Nami, forse perché nell’anime ci siamo abituati ad sentirla parlare attraverso la voce di Emanuela Pacotto (avremmo apprezzato tantissimo la sua collaborazione anche in questa occasione). Ma episodio, dopo episodio, è riuscita a farci cambiare idea, portando sullo schermo la navigatrice che tutti aspettavamo con ansia. La sua storia è anche una di quelle più incisive dell’intera opera.

Oda ci aveva avvertito che la famosissima scena in cui Nami chiede aiuto a Luffy per liberare il villaggio dai Pirati di Arlong sarebbe stata perfetta. Ma eravamo scettici, finché non abbiamo appurato con i nostri stessi occhi che aveva ragione.

Infine, ci siamo innamorati di Taz Skylar nel ruolo di Sanji. L’attore è riuscito a riproporre alla perfezione i principali elementi che hanno reso il cuoco rubacuori, un altro dei personaggi più amati dell’opera.

A parte la bella presenza scenica, Skylar è riuscito a immergersi totalmente nel ruolo del cuoco di bordo, riproducendo lo stesso atteggiamento da galantuomo e mettendo al tappeto gli avversari con dei calci potentissimi.

One Piece la serie, oltre la ciurma di Cappello di paglia

Negli ultimi giorni il web è stato praticamente preso d’assalto da notizie relative a One Piece. Una di queste svelava il budget complessivo speso per la realizzazione della serie.

In molti si sono chiesti “cosa avranno fatto di così grande da spendere circa 14 milioni di euro ad episodio?“. Guardando la serie, troviamo risposte a tutto, anche a questo. Non è stato tralasciato alcun dettaglio, anzi nella trasposizione si è dato spazio anche a personaggi che nell’anime avevano ricoperto un ruolo più marginale.

È il caso di Kobi, il cui personaggio fa ingresso già dal primo episodio, assieme a Garp e ad Helmeppo, accompagnandoci fino alla fine degli episodi. Effettivamente, sia Kobi che Garp, assumono in questo live action un ruolo chiave, mostrando al pubblico l’altra faccia della medaglia, quella della Marina.

Garp One Piece

Ma come ben sappiamo, la perfezione non esiste e anche in questo live action abbiamo trovato delle pecche discutibili. Bugy con la sua ciurma sono stati riprodotti abbastanza fedelmente, questo però vale solo per l’aspetto, perché in quanto a trama, la serie ha praticamente sorvolato sul vero e proprio scontro che avviene tra il clown e la banda di Cappello di Paglia.

Inoltre, siamo convinti che non mancherà di far discutere la scelta di alcuni attori, probabilmente “forzata” per alcune regole del politicamente corretto.

La scelta di assegnare il ruolo di Nojiko, la sorella maggiore di Nami, all’attrice Chioma Umeala fa sicuramente discutere. Nessuno vuole mettere in dubbio il talento dell’attrice in questione, ma parliamoci chiaro, ci aspettavamo un Nojiko diversa, più fedele al manga.

Diciamo che negli ultimi due episodi, completamente dedicati alla saga di Arlong Park, ce ne sono di inesattezze. Lo stesso aspetto degli uomini pesce poteva riuscire meglio, dopotutto siamo nel 2023, le macchine non volano, ma non siamo nemmeno capaci di ricreare fedelmente un disegno in 3D?!

Conclusioni su ONE PIECE la serie live action

In conclusione potremmo dire che One Piece la serie Netflix è sicuramente qualcosa da non perdere a prescindere dalle polemiche che hanno accompagnato la produzione per tutto questo tempo.

Questo live action è un viaggio, non solo attraverso i primi passi mossi dall’opera, ma anche nei nostri ricordi. Impossibile dimenticare i momenti più salienti di One Piece, perché ci hanno accompagnato in tutta la nostra infanzia, presi per mano anche durante l’adolescenza e ci stanno facendo mangiare le mani anche adesso che siamo adulti e responsabili.

One piece live action

Per questo motivo, suggeriamo di evitare la visione di questa serieTV se non si è pronti a lasciare alle spalle i pregiudizi. Occorrerebbe guardarla con gli occhi di un bambino che ha appena approcciato a questo mondo. Siamo sicuri che non rimarrebbe deluso, nemmeno dalle animazioni gum gum di Luffy (erano quelle che ci spaventavano di più, ma abbiamo finito per apprezzare anche loro).

E per chi si sta chiedendo se faranno una seconda stagione, beh i presupposti ci sono tutti. Le ultime sequenze della serie lasciano immaginare ad un continuo certo, solo che forse è troppo presto per cantar vittoria.

E tu cosa ne pensi del live action di One Piece?

One Piece

One Piece

Paese: USA
Anno: 2023
Stagione: 1
Episodi: 8
Ideatori: Eiichirō Oda, Steven Maeda
Dove vederla: Netflix
Interpreti e personaggi:
Iñaki Godoy: Monkey D. Luffy
Mackenyu: Roronoa Zoro
Emily Rudd: Nami
Jacob Romero Gibson: Usopp
Taz Skylar: Sanji
Jeff Ward: Bagy il Clown
Vincent Regan: Monkey D. Garp
Morgan Davies: Kobi
Langley Kirkwood: Morgan
Doppiatori e personaggi:
Leonardo Della Bianca: Monkey D. Luffy
Veronica Puccio: Nami
Manuel Meli: Roronoa Zoro
Alex Polidori: Usopp
Alessandro Campaiola: Sanji
Voto:

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Carmela Massa

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Appassionata di musica, anime, manga e serie tv, vivo la vita come se fossi la protagonista di un teen drama. Anche adesso che ho passato la 30ina. Amo scrivere di tutto ciò che mi emoziona ed è da piccola che sogno di sposare Goku e salvare il mondo insieme a lui!

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