Love Everlasting – L’Amore è (un loop) Eterno

Tom King ed Elsa Charretier ci portano a conoscere la storia di Joan Peterson, una donna che sembra destinata ad un amore eterno salvo poi risvegliarsi in un altro tempo, un’altra epoca, un altro luogo per ricominciare tutto da capo. Tra ricordi che si sovrappongono e vite segnate da un apparente destino comune, Joan scoprirà che l’Amore è Eterno… finché non si ripete.

copertina recensione love everlasting

Joan Peterson è una ragazza dai capelli scuri e gli occhi chiari, profondissimi, magnetici. È elegante nel portamento ed ha un animo sensibile: è giovane ed è alla ricerca dell’Amore. Ma Joan Peterson si ferma sempre ad un passo… dal grande passo.

Nella nuova serie Image Comics, che giunge in Italia con il primo volume grazie a Bao Publishing, Tom King ai testi ed Elsa Charretier ai disegni ci portano all’interno di un racconto dal ritmo ben sostenuto ma, al tempo stesso, disorientante ed immerso in un climax malinconico per mostrarci la potenza struggente ed inevitabile dell’Amore.

Love Everlasting – letteralmente “amore eterno” – è in corso di pubblicazione negli Stati Uniti per la casa editrice con la “i” maiuscola dall’agosto 2022. Bao Publishing ha raccolto i primi cinque capitoli della serie in un volume brossurato dalle tradizionali dimensioni dei comicbooks (17 x 26 cm) per un totale di 136 pagine con alette.

Al centro delle vicende troviamo la giovane, splendida Joan Peterson: ragazza di campagna trasferitasi in città per un impiego è la coinquilina di Marla e segretamente invaghita del di lei fidanzato, George. Joan non riesce a non immaginarsi tra le braccia dell’uomo, non può evitare di sognare di baciarlo: il grande salto doveva permetterle di trovare lavoro e l’amore che tutte le ragazze sognano. Peccato che entrambe le strade sembrano avere un punto in comune, George.

Tutto ciò sembra ingiusto agli occhi di Joan: lavorare nello stesso studio e per lo stesso uomo di cui è segretamente innamorata non le permetterebbe di avere la coscienza pulita. Diamine, è pur sempre il fidanzato di Marla!

La situazione iniziale di Love Everlasting è un classico triangolo amoroso: ambientato negli anni ’50/’60, il racconto di Tom King appare come un tradizionale commedia romantica. La ragazza va in città alla ricerca di qualcosa di più della vita di campagna, trova un onesto impiego per pagare l’affitto e si innamora di una persona promesso sposo proprio alla sua migliore amica. Sembra davvero tutto sbagliato…

… eppure, come nelle più classiche delle rom-com, ecco la svolta: Marla, dallo spirito liberissimo, incontra altre persone oltre George che, a sua volta, trova in Joan una persona affidabile sul lavoro ed interessante nel privato. Tutto sembra andare per il verso giusto, una favola moderna che sta per giungere al lieto fine: George chiede a Joan di sposarla e…

… Puff! Insieme alla protagonista ci ritroviamo in una piccola cittadina fuori città, Crescent Creek, dove Joan abita con suo padre. E no, cari lettori e care lettrici, non c’è nessun errore. Dopo il bacio della proposta con George, la nostra – altrettanto – cara Joan è stata spedita in un altro luogo, in un altro tempo a vivere un’altra vita.

Davvero, non c’è nessun errore: quella che ritroviamo è la vera Joan, ora innamorata di Kit, cantante dal fascino della rock star che non troverà sicuramente i favori del padre di Joan. Ma, mentre le sue labbra si poggiano su quelle del nuovo ragazzo, i ricordi di Joan si fanno confusi. Farfuglia il nome di un certo George, una persona che non conosce ma che ombreggia nella propria coscienza.

È il trasporto per questo amore così coinvolgente e tanto desiderato? Chi è George, tanto sfumato quanto ingombrante nella mente di Joan? Ma soprattutto: Kit sarà accettato dal signor Peterson?

Un’altra rivelazione, un’altra svolta che conduce al lieto fine della favola di cui Joan è protagonista giunge puntuale: ed ecco che la proposta di Kit è realtà. Ecco che i due giovani stanno per convolare a nozze e vivere – finalmente – felici e contenti.

A meno che non ci si ritrovi di nuovo punto e a capo: un’altra vita, un’altra epoca, un altro luogo in cui viene catapultata Joan – e di nuovo, noi con lei – così diversi da prima ma così autentici, cui è sempre appartenuta. Ora, con altri uomini che si battono per l’amore della giovane, con altri nomi che si mischiano ai precedenti, in un Far West che non concede sconti, è arrivato per Joan il momento di fare luce.

La ragazza ha bisogno di far luce sui propri tormenti, diradare la nebbia che avvolge i suoi ricordi per aprirsi e concedersi all’amore eterno. Via, scappa lontana senza meta fino allo sfinimento come se la corsa del cavallo potesse superare qualsiasi dubbio, qualsiasi domanda che si rincorre nella mente di Joan.

Ma lì, ad attenderla, qualcuno che, sibillino, sembra conoscerla davvero bene. Lei e i suoi tormenti, il loop circolare, disorientante, struggente in cui è incappata. Qualcuno che, misterioso, sembra avere le risposte… ma non vuole assolutamente dargliele. E, allora, BANG! il ciclo ricomincia.

Un’altra vita, un’altra epoca, un altro luogo. Alla ricerca dell’amore. Di un amore eterno.

Con il primo volume di Love Everlasting ci immergiamo in quella che sembra una commedia romantica: la protagonista è alla ricerca del proprio posto nel mondo, di un lavoro e dell’Amore. Quello con la A maiuscola, quello desiderato da sempre che possa rivelarsi, davvero, esserlo per sempre. Ma quando arriva la fatidica richiesta di matrimonio, il mondo e la realtà di Joan si spezzano e la ragazza si risveglia in una situazione diversa in tutto e per tutto ma non estranea. Joan, fino a quel punto, ha vissuto davvero quella vita.

Ma allora cosa stanno a significare quei nomi che si susseguono nel suo inconscio? Cosa sono quei brividi di insicurezza che le percorrono la schiena?

La lettura dei primi capitoli di Love Everlasting ci presentano una commedia romantica (che ben presto assumerà dei toni da tragedia) pulp nello stile di disegno e nella messa in scena. Elsa Charretier utilizza uno stile grafico che va a richiamare alla mente quello del compianto Darwyn Cooke e, più in generale, la Golden Age dei comics. Il character design di Joan e di tutti i suoi comprimari è lineare, semplice ma diretto ed efficace: in questo modo, l’artista ha fatto leva soprattutto sulle espressioni e gli elementi del viso – gli occhi che si sgranano per lo stupore, che si chiudono durante i baci, che si riempiono di fiotti di lacrime, le labbra che si poggiano dolci su quelle dell’altro – per trasferire al lettore le emozioni della protagonista.

Tale scelta grafica favorisce una messa in scena apparentemente esagerata e plateale, con i drammi enfatizzati al massimo per donare un certo livello di drammaticità agli eventi. Solo superficialmente – ed in alcuni nuovi frangenti del “loop” – Joan sembra una protagonista “fragile”: è una ragazza alla ricerca dell’amore, di uno sincero e non riempitivo, da vivere con tutta se stessa. Man mano che le situazioni cambiano ripetendosi nel loop in cui è incastrata, prende consapevolezza della tragedia quasi shakespeariana di cui è protagonista tentando – quando possibile – di prendere in mano le redini del gioco.

Lo sviluppo della storia attraverso vari piani temporali non risulterà nuovo ai lettori che conoscono Tom King: le strutture articolate e stratificate attraverso il “tempo” sono un vero e proprio marchio di fabbrica dell’autore statunitense. Lo abbiamo visto ed analizzato in diverse occasioni, dalla lunga gestione della serie regolare di Batman, alla maxi-serie “Batman/Catwoman” ma anche nei lavori più indipendenti come “Sheriff of Babylon”: in Love Everlasting, King si concentra su un piano per volta senza intrecciarli come suo solito – ma non privandosi di questo suo segno distintivo – e, pur donando un ritmo complessivo abbastanza frenetico alla narrazione, fa respirare ogni nuova situazione in modo tale che il lettore possa ambientarsi in essa prima di essere scaraventato via di nuovo con Joan.

Prima che arrivi la proposta di matrimonio oppure quel misterioso e letale cow-boy che sembra conoscerla fin troppo bene.

Che sia in una piccola cittadina di campagna o in una grande città, nei pascoli del Far West o in una villa di ricchi proprietari terrieri, Joan Peterson sembra essere destinata a rivivere continuamente l’amore nelle sue accezioni più drammatiche: prima, riuscendo a raggiungerlo dopo varie peripezie, impedimenti sociali e morali; poi, perdendolo come per magia per ricominciare di nuovo. Ancora, ancora ed ancora, per chissà quanto tempo ancora.

La figura di Joan, al netto dell’atmosfera da commedia con sfumature mystery/dark, si presta ad essere il simbolo di una chiave di lettura quasi universale: l’amore porta con sé la magia, la scintilla, la passione ma anche i tormenti, le noie, gli strazi, le lotte interiori, le sofferenze. Joan è incastrata in un loop che, con ogni probabilità e con una visione un po’ cinica, non attraversa solo le sue epoche, le sue storie, le sue vite ma rappresenta il gioco dell’amore per gli esseri umani di tutte le epoche, con le proprie storie, con le proprie vite.

Un gioco che è un loop. Eterno, come l’Amore.

Love Everlasting vol. 1

Love Everlasting vol. 1

Autori: Elsa Charretier, Tom King
Formato: 17x26; Brossurato; 136 pagine a colori
Editore: Bao Publishing
Dove trovarlo: Fumetteria, libreria, store online
Prezzo: € 20,00
Voto:

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Pier

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Appassionato di scienza e supereroi, divoratore di comics, serie TV e pizza. Ex power ranger wannabe, matematico nella vita, Batman nello spirito. Mentre cerco qualche significato nascosto nelle mie letture, sono già proiettato verso la prossima recensione... Ed oltre!

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