Le Molte Morti di Laila Starr – L’umanità della Morte

Ram V e Filipe Andrade confezionano una storia in cinque parti che ci parla della Morte, imprigionata in un corpo umano, che impara a conoscere la Vita degli uomini. Uno dei migliori titoli oltreoceano del 2021 è arrivato anche in Italia grazie a Panini Comics: pronti a conoscere Laila Starr?

copertina recensione le molte morti di laila starr

“A tutto c’è rimedio, meno che alla morte” di Miguel de Cervantes è ormai in tutto e per tutto un detto della tradizione. È la definizione stessa di esseri viventi (prim’ancora che umani) in cui ricadiamo ad implicare l’ineluttabilità della morte come ultimo atto oltre il quale l’aggettivo perde di significato attivo. Filosofeggiando, è la morte stessa a determinare la vita. E viceversa.

Nella storia dell’uomo, la morte è stata interpretata, accolta, compresa attraverso visioni religiose, materialistiche, deterministiche eppure mai evitata. Accettata in quanto tale, indipendentemente dal – possibile – dopo, una visione della morte serve ad esorcizzarla, alleviare il dolore e la tristezza che quest’ultimo atto porta con sé.

E se un giorno, la Morte, potesse essere superata?

Se lo chiedono – e provano a dare risposte – lo sceneggiatore indiano Ram V e il disegnatore portoghese Filipe Andrade in Le Molte Morti di Laila Starr, miniserie in cinque parti raccolta integralmente da Panini Comics. Titolo considerato tra le migliori graphic novel del 2021 secondo Variety (leggete un po’ qui) e prontamente consigliato nella nostra rubrica settimanale al momento dell’uscita (non dite che non ve lo avevamo detto), Le Molte Morti di Laila Starr è una storia dall’incredibile spessore, capace di parlare della morte in maniera innovativamente delicata ed altrettanto profonda.

le molte morti di Lyla Starr

La Morte non ha più un lavoro: nel giorno in cui viene alla luce colui che scoprirà l’immortalità, i servizi di Morte nella Torre Argentata non sono più richiesti. Così, il Dio elargitore di ogni bene decide di spedirla sulla Terra, nel corpo di un essere umano, per cogliere le opportunità della vita mortale. Morte (la dea Kali a nove braccia) trova nel corpo di Laila Starr, giovane ragazza di Mumbai appena morta – apparentemente – suicida, la propria nuova custodia. Ed in una nuova dimensione.

Morte o Laila Starr intraprende un viaggio alla ricerca dell’esserino alla base del proprio licenziamento: Darius Shah. Quello che Morte non immagina è che la nuova dimensione mortale porta con sé sensazioni, sentimenti, emozioni che una Dea, dall’alto del suo ufficio nel grattacielo d’avorio, non avrebbe mai potuto provare.

Le Molte Morti di Laila Starr – titolo che diventa poi eloquente alla fine del primo capitolo – prova a forzare la Morte in un corpo mortale, dare dei confini fisici a ciò che è metafisico mettendola nei panni di chi è abituata a strappare da Pranah, la Vita. Il racconto dipanato in svariati anni e in cinque parti viene narrato di volta in volta da un narratore diverso che, venuto a contatto con Laila Starr, la accompagna in un capitolo della propria missione. Un corvo, una sigaretta, un tempio cinese vengono a conoscenza con Laila Starr, il loro spirito si connette con la Morte come collante tra essa e il successivo passo verso Darius. Cosa potrebbe mai fare quando lo raggiungerà? Cosa lo spinge a scoprire l’immortalità? La Morte è davvero destinata a… morire?

Ram V, sceneggiatore noto al grande pubblico anche grazie agli ultimi lavori per le major (Carnage, Detective Comics), mette nella graphic novel tutto il proprio vissuto e le proprie origini donando un senso di autenticità alla storia: Mumbai è caotica, frenetica; gli elementi sovrannaturali sono bilanciati ed ottimamente inseriti nella trama, segno di una conoscenza non solo approfondita della tradizione e della religione ma vera, autentica. I testi sono pregni di drammaticità, lirici coerentemente con le tematiche affrontate eppure efficaci e capaci di sorprendere.

Le Molte Morti di Laila Starr non cerca una morale né si rassegna a quella ineluttabilità ormai insita nella dimensione umana ma si dimostra, nel complesso, un racconto che, in linea con le tradizioni, vuole abbracciarla, accettarla rendendo significativo tutto ciò che la precede.

Ai disegni, Filipe Andrade realizza dei personaggi slanciati, dalla struttura corporea affusolata come a voler proiettarli verso l’alto. Essi, in quanto uomini, si contorcono afflitti dal dolore, si piegano sotto il peso della perdita senza mai sprofondare definitivamente e, perciò, mostrando una dignità – e caparbietà – tipica degli esseri umani. I colori sono suggestivi, climatici ed immersivi, in grado di trasportarci in India e, contemporaneamente, in una dimensione quasi onirica.

Con un velo di malinconia, impregnato di un lirismo angosciante ma autentico, Le Molte Morti di Laila Starr è un racconto da pelle d’oca che usa delicatezza per trattare un argomento mai facile, senza mai cadere vittima di se stesso. Le Molte Morti di Laila Starr affronta la morte mettendola nei panni di un essere umano, accettandosi ed empatizzando con l’umanità e tutto ciò che, anche in senso figurato, essa comporta. Ribadisce che, filosofeggiando, è la morte stessa a determinare la vita.

E viceversa.

Le Molte Morti di Laila Starr

Le Molte Morti di Laila Starr

Autori: Filipe Andrade, Ram V
Formato: 17x26; cartonato; 128 pagine a colori
Prezzo: € 16,00
Editore: Panini Comics
Dove trovarlo: Fumetteria, store online
Voto:

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Pier

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Appassionato di scienza e supereroi, divoratore di comics, serie TV e pizza. Ex power ranger wannabe, matematico nella vita, Batman nello spirito. Mentre cerco qualche significato nascosto nelle mie letture, sono già proiettato verso la prossima recensione... Ed oltre!

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