Hocus Pocus 2 è un’operazione che funziona: le sorelle Sanderson sono tornate

Disney prova a ricreare la magia avvenuta quasi 30 anni fa: le sorelle Sanderson sono tornate e il nuovo film forse non diventerà un cult, ma funziona benissimo. Ecco la nostra recensione di Hocus Pocus 2 senza spoiler

recensione hocus pocus 2

Ripetere l’Incantesimo.

E non è mica semplice, come sottolinea Mary Sanderson ad un certo punto di HOCUS POCUS 2, perché se sbagli anche solo una sillaba, poi ti tocca ricominciare tutto daccapo.
Del resto, quella del capostipite, datato 1993, è una di quelle magie del Cinema che raramente accadono, di quelle fatte di molteplici passaggi televisivi e VHS.
Perché il primo HOCUS POCUS è di diritto uno dei film Disney più amati durante Halloween, uno di quelli da rewatch annuale, e molti, giustamente aggiungo, lo mettono di buon diritto tra i loro preferiti sempre, non solo in occasione del mese di Ottobre.

Il trio di attrici protagoniste, quell’atmosfera da horror per ragazzi che sapeva essere divertente ma non proprio sciocca, quel genuino sentore da pellicola per famiglie Anni ’80, che ormai erano i ’90, ma ancora quell’onda lunga avvolgeva molte produzioni del genere, tutto porterebbe a pensare che quella diretta da Kenny Ortega (nome che in Disney avrebbe poi fatto rima con High School Musical) fosse una pellicola nata già Cult, ma non è così.
Perché, quando 29 anni fa il film uscì nelle sale, in un assolato luglio (sì, avete letto bene), la strategia del Topo di proporlo in estate non pagò minimamente, risultando, conti alla mano, un disastroso flop al botteghino, per non parlare della critica, che stroncò malamente l’intera opera, salvando solo poche cose e bocciando malamente tutto il resto.
HocusPocus2
Eppure.
Eppure quello di “Hocus Pocus” si rivelò un incantesimo a lunga gittata, che aveva solo bisogno del medium giusto e del giusto tempo, per diventare quel Classico che è oggi: ci avrebbero pensato i numerosi passaggi televisivi e l’home-video (leggi: videonoleggio) a farlo conoscere al grande pubblico, quello stesso che poi avrebbe finito per affezionarsi alle strambe Sorelle Sanderson, al gatto Binx e allo zombie buono Billy Butcherson.
Ok, libro delle memorie alla mano, sfogliata veloce sino allo scorso anno, quando Disney annunciò ufficialmente, dopo tante indiscrezioni di corridoio, che un sequel era non solo in essere, ma anche che le tre protagoniste originali, Bette Midler, Sarah Jessica Parker e Kathy Najimy, erano pronte a tornare nei rispettivi ruoli, per la felicità di molti e la preoccupazione di altri, visto e considerato quanto spesso queste operazioni revival facciano stridere i denti.
Altro salto in avanti, sino allo scorso 30 Settembre, quando finalmente il film è approdato su Disney+, direttamente in streaming, scelta sensata, visto quanto la visione casalinga si è rivelata fortunata per il precedente. Ok il gradimento, ma meglio non rischiare.
E incredibilmente, quest’operazione nostalgia ha sortito il suo giusto effetto, e la regista Anne Fletcher (Ricatto d’Amore, 27 Volte in Bianco, Step Up) e la sceneggiatrice Jen D’Angelo (che si è anche ritagliata un cameo nel film) possono andare fiere di non aver snaturato ciò che è stato ed essere riuscite a traghettarne le atmosfere, senza tradirle.
Gli anni saranno anche passati, qualcuno più maligno di me direbbe che le rughe parlano da sole, eppure, nuovamente, tutta la magia di Halloween, quello spirito giocoso da “Dolcetto o Scherzetto” è ancora immutato, in un mix attento nel miscelare affetto con novità.

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Non era semplice, non lo era per nulla, ma pur senza apparente ed eccessivo sforzo, Hocus Pocus 2 fa esattamente quello che deve, usando qualche mezzuccio narrativo sin troppo abusato (come l’incipit/origin story) e volgendolo a suo totale beneficio (quei primi minuti, con le giovani ed azzeccate controparti giovani delle tre streghe, sono ciò che possiamo definire “partire con il piede giusto”).
Aggiungiamoci poi il presentare una trama simile, ma diversa nei punti chiave rispetto al primo capitolo (ripetersi, ma senza darlo a vedere), giocando coi riferimenti, le strizzate d’occhio e gli omaggi, anche metacinematografici (sì, è proprio quella scena in quel televisore), e avrete la ricetta per ciò che si è rivelato un film delizioso.
Ora, non parliamo certo di quale cima espressionista o di chissà quale capolavoro di scrittura, ma questa nuova incursione delle Sanderson nella Salem del 2022 è un’operazione che funziona proprio perché non vuole strafare, non vuole tirare troppo una corda fatta di quella fragile materia che sono le aspettative di chi con quel particolare film ci è cresciuto.

Il primo film è una sfiziosa, colorata e divertente pellicola per famiglie, di quelle che volentieri inserisci nell’annuale maratona di Halloween, mentre attendi che gioiosi bambini in maschera suonino alla porta in cerca di dolcetti, quindi anche il seguito cerca di vibrare su quelle corde. Non parliamo di “Metropolis“, ma forse, in proporzione, pellicole come “Hocus Pocus” fanno leva su un amore del pubblico, talmente diverso e potente, da risultare persino più esplosivo di qualsiasi pozione ribollente nel calderone delle tre malefiche megere (non dite loro che le ho chiamate così!), e capace di vincere ogni resistenza critica, che ragiona con un ideale bilancino e senso distorto di chissà quale giudizio.
Sta tutto nell’approccio, nella prospettiva con cui si guarda una storia, e questa regge benissimo, sa crearsi il suo ideale spazio nella suddetta maratona, al punto che non si disdegna di metterla nella lista, subito dopo l’originale, visione back-to-back, come dicono quelli bravi, dando così inizio ad una nuova tradizione, nella notte del Grande Cocomero.

Billy-Story-Hocus-Pocus
Fletcher e D’Angelo sanno che deve esserci un equilibrio, per raccontare una nuova storia di amore fraterno, anzi no, stavolta è la sorellanza a fare da motore narrativo, sia essa di sangue o meno, con il paragone decisamente poco velato tra le tre streghe (ancora quei costumi calzano a pennello a tutte e tre, con Bette Midler sempre al comando) e le giovani ragazzine protagoniste (Whitney Peak, Belissa Escobedo, Lilia Buckingham, a proposito), con un piccolo colpo di scena (telefonato quanto volete, ma sempre colpo di scena rimane) a suggerire brio e volontà di rendere la “Caccia alle Streghe” stavolta un poco meno impari.
E tutto questo senza dimenticare di dare al pubblico quello che il pubblico realmente vuole: poteva esserci un seguito senza il Billy Butcherson di un sempre gigione Doug Jones? Certo, ma sarebbe stato lo stesso? Ovviamente no, e allora eccolo nuovamente, stavolta con più minutaggio e anche un amico (il sempre più lanciato Sam Richardson).
Incluso anche un gatto nero d’ordinanza, anche se questo non parla, ma potevamo davvero permetterci di non evocare il dolce ricordo del simpatico e saggio Binx?
C’è poi da rifare alcune delle gag, solo che bisogna aggiornarle, e allora, al posto di un ormai vetusto aspirapolvere, ecco due roombanti robot per la pulizia (tra l’altro, scena che, oltre al sorriso, si rivela straordinariamente utile alla trama, tanto di cappello).
È rifare il Cinema di ieri, ma per un pubblico che oggi è cresciuto e ha a sua volta generato nuovi spettatori, e devi trovare la formula per agganciare allo schermo entrambi, senza deludere troppo i primi e senza annoiare o poco interessare i secondi.

Hocus Pocus Airbnb 01 - Exterior - Credit Helynn Ospina
Un poco come ha fatto “Top Gun Maverick“, per certi versi e con le dovute e ovvie differenze, solo che invece di adrenalina e aerei militari, tanti sorrisi e delle scope.
Nel caso di “Hocus Pocus”, son servite, in ordine sparso: una candela nera (non importa se sbilenca, non ci formalizziamo), tre protagoniste originali che avevano ancora voglia di divertirsi come matte, abbondante dose di nostalgia canaglia (per comodità sarà qui rappresentata dalla testa di uno zombie), una manciata di giovane e attuale (ma non troppo) modernità, un cristallo di Fantasia da far scintillare alla luce della luna piena, gettate tutto nel calderone, mentre recitate le parole magiche “Amok, Amok, Amok”!
Risultato: la premiére di un film più vista in assoluto negli States, da che Disney+ abbia memoria.
Perché, in fondo, non c’è Abracadabra più forte di quello che promette di farci tornar bambini, anche solo per un paio d’ore!
Hocus Pocus 2

Hocus Pocus 2

Regia: Anne Fletcher
Paese: USA
Anno: 2022
Durata: 103 minuti
Produzione: Walt Disney Pictures
Interpreti e personaggi:
Bette Midler: Winifred 'Winnie' Sanderson
Kathy Najimy: Mary Sanderson
Sarah Jessica Parker: Sarah Sanderson
Sam Richardson: Gilbert
Doug Jones: William "Billy" Butcherson
Whitney Peak: Becca
Lilia Buckingham: Cassie Traske
Belissa Escobedo: Izzy
Hannah Waddingham: Strega Madre
Froy Gutierrez: Mike
Tony Hale: Sindaco Jefry Traske, Reverendo Traske
Michael Tow: Sig. Wilke
Dan Finnert: Lucas
Brian Wiles: Rob
Taylor Henderson: Winifred Sanderson da giovane
Nina Kitchen: Mary Sanderson da giovane
Juju Journey Brener: Sarah Sanderson da giovane
Austin J. Ryan: Billy da giovane
Dove vederlo: Disney+
Voto:

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