Gotham City: Anno Uno – Le colpe dei padri

Gotham City: Anno Uno” è una miniserie in sei capitoli scritta da Tom King e disegnata da Phil Hester e raccolta in un unico volume cartonato da Panini Comics. Le origini della città che ha dato i natali a Bruce Wayne e che mette alla prova Batman ogni notte in un giallo vecchio stile, ricco di omaggi e perfettamente inserito nella mitologia del Cavaliere Oscuro

copertina recensione Gotham City anno uno

Quando si prende in mano un fumetto DC Comics e si legge in copertina “Crisi” o “Anno Uno”, ci si aspetta sempre qualcosa di straordinario. E, anche laddove le aspettative siano state, in parte o del tutto, deluse quel titolo rimane lì ad indicare che qualcosa di grosso sia stato raccontato. Una storia destinata a rimanere ben impressa nel prosieguo della narrativa di quel personaggio, o di quel gruppo e dell’Universo DC intero. Se le Crisi hanno – per farla breve – mischiato equilibri, riordinato continuity caotiche e riavviato l’intero piano editoriale, ponendosi come “nuove origini” in un senso più globale, gli Anno Uno promettono di essere i racconti definitivi delle origini di un singolo personaggio per come lo conosciamo oggi. La tradizione parte da Batman #404 del 1987, proprio dopo Crisi sulle Terre Infinite, con l’Anno Uno del cavaliere Oscuro, scritto da Frank Miller e disegnato da David Mazzucchelli, vera e propria pietra miliare (e di paragone) per il fumetto occidentale di supereroi (se volete, qui la nostra recensione).

Poi Flash, Wonder Woman, Superman ed oggi, quasi a chiudere un cerchio, il ritorno a Gotham City per raccontare le origini, per come la conosciamo oggi, della città stessa.

Gotham City: Anno Uno è una miniserie in sei capitoli scritta dalla superstar Tom King e disegnata dal veterano Phil Hester. In Italia, Panini Comics l’ha raccolta integralmente in un volume cartonato e pubblicato in occasione del Batman Day del 2023. Come si evince dal titolo, si tratta di una storia di origini. Ma di chi? Di che cosa? Di Batman, di nuovo? Del GCPD? Di tutto in generale, di nessun personaggio in particolare. Ma è la storia di origini, per come la conosciamo oggi, di tutto ciò – ambienti, personaggi, dinamiche sociali – che fa da sfondo alle avventure di Batman, innalzandola a personaggio concreto: Gotham City.

In particolare, Tom King decide di narrare gli eventi che hanno scatenato nella città la prima vera ed incontrollabile ondata di violenza che l’hanno irrimediabilmente corrotta, rendendola la più pericolosa dei fumetti. Al centro delle vicende, quello che dà il la agli eventi, un rapimento. Un rapimento di una bambina. E non una bambina qualsiasi: la Principessa designata di Gotham City, la rampolla della famiglia più potente, ricca ed influente della città.

Il rapimento di Helen Wayne, figlia di Richard Bruce Wayne e Constance Wayne.

gotham year one

La bambina, neonata, è misteriosamente scomparsa. La stampa sembra intuire qualcosa mentre i portavoce ufficiali della famiglia smentiscono per non allarmare la cittadinanza. D’altronde, la Gotham City deli anni ‘60 era la città più sicura d’America. Il commissariato riesce sempre in qualche modo ad incriminare i colpevoli, recidendo alle radici le possibilità di diffusione dell’erbaccia della criminalità. Ovviamente, non sono le forze dell’ordine a prendere in mano le indagini, altrimenti la situazione sarebbe subito venuta a galla. È il detective privato Slam Bradley, che ricevendo una lettera dai rapitori, consegnata a mano dalla misteriosa ed affascinante Sue, ad indagare. 

Attaccare i Wayne significa attaccare tutta Gotham: Richard e Constance sono visti come veri e propri eroi dai cittadini. Donano, costruiscono e creano posti di lavoro, vogliono fare del bene. Chi potrebbe mai compiere un atto così crudele nei loro confronti? Ma, d’altronde, cosa sono centomila dollari per la famiglia più ricca della città? L’importante, alla fine, è che Helen torni a casa sana e salva.

Innanzitutto Bradley viene incaricato di consegnare la lettera con la richiesta del riscatto direttamente a Richard Wayne, l’uomo più potente della città. Ma perché mai un detective privato, anonimo e dal passato burrascoso nella polizia, è stato scelto per questa consegna? Ovviamente, i sospetti ricadono subito sullo stesso Bradley, accusato di aver inscenato il rapimento per intascare una bella sommetta firmandosi con lo pseudonimo di Bat-Man (rigorosamente col trattino in mezzo). Sembra davvero qualcosa di troppo grosso… eppure, se c’entrasse davvero qualcosa? È evidente che in una situazione come questa, con la portata sociale ed economica della famiglia coinvolta, tutti possano essere i colpevoli. Tutti. Ma arrivare alla verità, salvare la bambina ed evitare che si scateni il caos a Gotham è una corsa contro il tempo. Una corsa che, purtroppo, potrebbe non arrivare mai al traguardo.

gotham anno uno

Tom King intreccia una storia che si colloca inevitabilmente nel genere noir, sfociando nel giallo-thriller senza paura di mostrare e mostrarsi in momenti più crudi e diretti. Slam ci racconta la vicenda – la racconta a noi e a qualcun altro di nostra conoscenza – come nei più tradizionali prodotti del genere: dubbi, impressioni, avanzamento delle indagini vengono riportate dal detective con un tono malinconico, quasi melodrammatico, direttamente in prima persona. Le tavole di Phil Hester contribuiscono a proiettarci immediatamente nelle strade di Gotham e nel tipo di racconto che vogliono illustrare: un tratto che si sposa benissimo con le ambientazioni degli anni ’60 e un’impostazione liberissima della tavola che fa progredire cinematograficamente la narrazione. Giustappone in un contrasto riuscitissimo la ruvidità di Slam con l’eleganza dei Wayne, aiutato a livello cromatico da un lavoro certosino e preciso di Jordie Bellaire.

Il detective Slam Bradley viene recuperato dall’autore direttamente dall’universo DC Comics pre-supereroi: è, infatti, il protagonista dei primi numeri di “Detective Comics”, fin dal numero #1 del 1937 prima che la testata diventasse Batman-centrica. Creato da Malcom Wheeler-Nicholson, Joe Shuster e Joe Siegel è rimasto un personaggio di supporto su Detective Comics fino al 1949. Un personaggio della Golden Age in tutto e per tutto che viene ricollocato ad hoc nella continuity interna attuale del Cavaliere Oscuro legandosi ad esso in maniera indissolubile. Bradley è il tipico detective burbero dei noir-pulp dal passato in polizia e la vita lavorativa (ma anche privata) segnata da perdita e violenza, un misto di John Hartigan e Marv da Sin City. È però dedito alla ricerca di verità e di giustizia, uno che è nato e cresciuto a Gotham e sa come funzionano davvero le cose.

Attraverso il racconto del protagonista, Tom King imbastisce una storia appassionante e ricca di colpi di scena: c’è dell’esperienza personale (ricordiamo che l’autore è stato agente CIA per anni) e la solita manipolazione dei piani temporali viene qui sostituita da un intreccio appassionante e da fiato sospeso che donano un gran ritmo alla vicenda. Con continui ribaltamenti di fronte, verità tenute nascoste, il lettore sarà accompagnato da Slam nelle vicende, le indagini porteranno a galla fantasmi e tradimenti, faranno cadere eroi ed autoproclamatosi salvatori in favore di una verità cocente, dura e cruda.

gotham anno uno panini

Nella ottuagenaria letteratura di Batman, gli autori hanno sempre legato in maniera indissolubile il Cavaliere Oscuro alla sua città: qui Gotham trascende a personaggio vero e proprio, al pari di qualsiasi altro in carne ed ossa, e si mostra nel suo cambiamento più radicale. Il rapimento di Helen Wayne, infatti, ha aperto il vaso di Pandora della criminalità che, a causa degli sviluppi del caso, si è riversata come un animale feroce tenuto fino a quel momento in gabbia. Ribellioni, vendette, violenze gratuite hanno portato Gotham alla corruzione morale e sociale, quella che Batman, ai giorni nostri, combatte ancora quotidianamente.

Gotham City: Anno Uno si colloca, quindi, perfettamente nella tradizione degli “Anno Uno” di DC Comics: ricostruisce la storiamoderna della città che ha dato i natali a Batman e che egli cerca di salvare da una condizione che la sua stessa famiglia, anni prima, ha contribuito a creare. In questo modo, l’eredità e la crociata di Batman si appesantiscono di una gravitas personale che inspessisce la portata della sua missione rendendola, in un’inconsapevole cortocircuito genealogico, redentiva: nei panni del Cavaliere Oscuro, Bruce Wayne deve rimediare a ciò che i suoi nonni hanno causato. All’azione, al mistero, all’aspetto investigativo del racconto, si uniscono sentimenti contrastanti più intimi, che gettano un’ombra sulla famiglia Wayne, da sempre protagonista, giudice, giuria e boia di Gotham City in un rapporto di imperitura co-dipendenza.

Con una conoscenza precisa degli eventi più importanti del microcosmo Batmaniano, King riempie il racconto di citazioni, easter egg ed omaggi al passato editoriale del Cavaliere Oscuro. E, se ve lo steste chiedendo, la risposta è no: Gotham City: Anno Uno non è un’operazione di retcon. Anzi, è un racconto riuscitissimo che ha l’obiettivo e l’ambizione di raccontare cosa c’è stato prima che la città diventasse quella che è per come la conosciamo oggi.

Gotham City: Anno Uno

Gotham City: Anno Uno

Autori: Tom King, Phil Hester
Formato: 17x26; Cartonato; 192 pagine a colori
Dove trovarlo: Fumetteria, libreria di varia, store online
Editore: Panini Comics
Prezzo: € 25,00
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Pier

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Appassionato di scienza e supereroi, divoratore di comics, serie TV e pizza. Ex power ranger wannabe, matematico nella vita, Batman nello spirito. Mentre cerco qualche significato nascosto nelle mie letture, sono già proiettato verso la prossima recensione... Ed oltre!

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