Dylan Dog: Morte in sedici noni

Abbiamo letto Morte in Sedici Noni, raccolta in volume dei numeri 444 e 445 di Dylan Dog. Omicidi, erotismo e sovrannaturale sono gli ingredienti scelti da Roberto Recchioni e da un Maestro del fumetto italiano, Corrado Roi, per raccontare questa storia. Ecco le nostre impressioni (senza spoiler)

recensione dyd morte in sedici noni

Dylan Dog ha da sempre un rapporto con le donne molto complicato. Si innamora in ogni numero della collana (o quasi) sin dagli esordi, e le sue storie d’amore non vanno mai a finire bene; basti pensare a Lillie Connolly, moglie di Dylan all’epoca in cui era ancora un poliziotto, come raccontato nello storico albo Finchè morte non vi separi (DYD n. 121), arrestata in quanto attivista dell’I.R.A. e morta in prigione. Altra love story tragica riguarda il rapporto con la prostituta Bree Daniels, una delle prime clienti e tra i primi amori dell’Indagatore dell’Incubo che ha esordito in Memorie dall’invisibile (DYD n. 19) e morta di A.I.D.S. nello struggente Oltre la morte (DYD n. 88).

Ma Dylan spesso e volentieri è stato attratto anche da diverse femmes fatales che, oltre a sedurre il detective privato di Craven Road, in più di un’occasione si sono rivelate donne molto pericolose per la sopravvivenza dell’Indagatore dell’Incubo. In quest’ultima categoria rientra anche Lucille, donna seducente e provocante dalla forte carica erotica, che incrocia la strada del nostro eroe nell’ultima indagine raccontata sulla serie regolare da Roberto Recchioni, di ritorno nelle ‘sole’ vesti di sceneggiatore dopo anni da curatore della collana.

Ad accompagnare Recchioni in questa storia in due parti, Morte in sedici noni (DYD n. 444) e Xenon! (DYD n. 445), c’è uno dei veterani tra i disegnatori di Sergio Bonelli Editore, il maestro Corrado Roi, che si conferma anche questa volta essere una delle migliori matite sulla piazza quando si tratta di horror, chiaroscuri, figure femminili e ambientazioni tetre….. soprattutto sulle pagine di Dylan Dog!

Omicidi, erotismo e sovrannaturale, tra gli elementi cardine della storia editoriale dell’Indagatore dell’Incubo, sono i temi che ritroviamo all’interno della nuova storia ‘dylaniana’ di Recchioni e Roi che, possiamo anticipare, ci ha ammaliato dal punto di vista artistico, grazie alle ipnotiche tavole del disegnatore lombardo, ma che per quanto concerne la trama non ci ha convinto al 100%.

Due parole sulla trama:

morte in sedici noni

Morte in sedici noni

DYD n. 444 ha un inizio molto potente e di impatto. Nelle prime 20 pagine circa, per lo più mute, i dialoghi lasciano spazio a delle tavole suggestive magistralmente disegnate, dove sesso, sangue e trasgressione la fanno da padroni. In una serata di puro (e disinibito) divertimento, dopo un concerto due coppie dall’animo lussurioso decidono di recarsi a casa di una delle due per proseguire la serata con del focoso sesso a 4. Ma è proprio durante il rapporto nella camera da letto dei padroni di casa che gli ospiti vengono dilaniati e uccisi da un qualcosa di sovrannaturale legato all’inquietante quadro appeso alla parete sopra il letto e che pare prendere vita a contatto con il sangue delle vittime.

Morte in sedici noni - Sergio Bonelli

I padroni della villa in cui si sono consumati i macabri eventi, sono Lucille e Joe Bargel, la donna e l’uomo che, secondo Mina Stewart, sono anche dietro la sparizione del suo fidanzato, Mark, che stava lavorando alla restaurazione del quadro per conto degli stessi Bargel. La giovane ragazza chiede a Dylan Dog di indagare.

Dopo le prime indagini e un primo incontro con Lucille, raffigurata da Roi con il volto della bellissima attrice Eva Green, il detective decide di abbandonare il caso, reputandolo un classico episodio di tradimento. Ma ‘il quinto senso e mezzo’ di Dylan comincia a pizzicare e quando anche Mina sparisce, l’indagatore dell’incubo si troverà nuovamente a incrociare la strada di Lucille per andare in fondo a questo caso. Riuscirà l’indagatore dell’incubo a non cedere all’irresistibile fascino di Lucille?

Morte in sedici noni - Sergio Bonelli

Xenon!

Dopo una prima parte più a tinte splatter ed erotiche, la trama in questo numero prende una piega più sovrannaturale. Non entreremo nel dettaglio per evitare spoiler, ma in Xenon! Dylan e Lucille si trovano in un’altra realtà: la donna svela al detective la sua vera natura raccontandogli la sua storia e la sua provenienza. Lucille pone il nostro indagatore dell’incubo davanti a un bivio morale la cui soluzione non è per nulla scontata e che potrebbe costare molto caro al nostro eroe, compreso riaprire vecchie ferite legate a dolorosi ricordi del passato!

Xenon! - Sergio Bonelli

Una storia graficamente impeccabile, ma che non decolla mai

Partiamo dal punto forte della storia: la parte grafica. Recchioni e Roi decidono di adottare uno ‘stile in 16:9’ (proprio come la Morte del titolo del n. 444) per rappresentare la nuova avventura di Dylan Dog. Tutte le tavole di entrambi gli albi vengono suddivise in tre vignette sviluppate sul lungo e che occupano l’intera pagina. Il risultato è un esperimento sicuramente interessante che esalta le matite di Roi, veramente in stato di grazia, e che fornisce al lettore una specie di fotoromanzo dell’indagatore dell’incubo. Ogni vignetta viene curata nel dettaglio ed è importante per lo sviluppo della vicenda in quanto, rispetto all’ordinarietà di un albo Bonelli, le immagini sono numericamente molte meno. Il lavoro fatto sia in fase di sceneggiatura che di rappresentazione grafica deve essere stato intenso per arrivare al prodotto fatto e finito, ma la resa finale è sicuramente più che buona.

Ma se a livello artistico Morte in sedici noni e Xenon! sono due albi di pregevole fattura, non si può dire lo stesso della trama, dove nelle oltre 190 pagine di storia, capita obiettivamente poco e nulla. Probabilmente un solo albo di 98 pagine sarebbe stato più che sufficiente a raccontare questa vicenda e adesso staremmo parlando dell’ennesima buona storia della collana.

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Nonostante l’ampia foliazione, l’indagine di Dylan Dog si esaurisce in una decina di pagine, senza neanche impegnarsi più di tanto nell’approfondire e risolvere il caso della scomparsa del fidanzato di Mina. Tutta l’attenzione viene concentrata sulla figura di Lucille, sicuramente un personaggio interessante e ben caratterizzato, ma che rende tutti i personaggi che la circondano (Dylan compreso) superflui e insipidi. Gli ottimi aspetti preliminari della trama visti nella prima parte di Morte in 16:9, sfumano in breve tempo, lasciando spazio al solo incontro/scontro tra Lucille e Dylan che si protrae per troppe pagine, trascinandosi sino al finale di Xenon! (altro incipit molto interessante per nulla sfruttato e sviluppato in fase di sceneggiatura)Tutto il resto…è noia (per citare un famoso cantautore italiano).

Dylan Dog 444 – Morte in sedici noni

Inoltre in questa storia Dylan si fa abbindolare e fregare come un novellino dalla bella Lucille, non sfoggiando in nessuna occasione le sue abilità di detective ed anzi apparendo come il ciarlatano (a sua detta) etichettato dai media inglesi.

Il crocevia che la bella antagonista propone a Dylan riguarda due opzioni che dovrebbero far scaturire nel protagonista a cui siamo affezionati da quasi 450 numeri, dei dubbi etici e morali non da poco. L’eroe che, invece, vediamo in questi due albi accetta di buon grado la paranormale situazione, quasi in segno di rassegnazione, ed è privo di idee sul come cavarsi fuori dai guai in cui è finito. Dov’è il carismatico indagatore dell’incubo che è capace di affrontare mostri, assassini, zombie, vampiri e fantasmi? Non sicuramente in questi due albi, dove vediamo un personaggio ben lontano da quello creato da Tiziano Sclavi, ‘vuoto’, privo di fascino e dall’eccessivo sarcasmo.

Eppure c’erano tutti i presupposti per una grande storia; un manufatto misterioso, una donna sensuale e letale, un mondo surreale e alieno, insomma tutti elementi che Recchioni non è riuscito ad amalgamare, a detta ovviamente di chi scrive. Dall’autore del crossover Dylan Dog/Batman, dove ben si era districato, ci si aspettava qualcosa in più.

Conclusioni

Questo volume vale il prezzo d’acquisto anche solo per poter ammirare le pregevoli e suggestive tavole di Corrado Roi che, ripetiamo per l’ennesima volta, realizza alcune delle pagine migliori della sua carriera. Purtroppo la storia non è all’altezza dei disegni e delle aspettative. La vicenda si poteva sviluppare meglio utilizzando all’occorrenza anche meno pagine. Non verrà ricordata come una delle migliori indagini dell’indagatore dell’Incubo di Craven Road degli ultimi tempi (anche perché una vera e propria indagine…non c’è!) nonostante la bella Lucille, star indiscussa del racconto. Un gran peccato.

Dylan Dog: Morte in Sedici Noni

Dylan Dog: Morte in Sedici Noni

Autori: Roberto Recchioni, Corrado Roi
Formato: 22x31; Cartonato; 200 pagine in bianco e nero
Dove trovarlo: Fumetteria, libreria, store online
Editore: Sergio Bonelli Editore
Prezzo: € 27,00
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Doc. G

Il mio nome e' Doc. G , torinese di 36 anni lettore compulsivo di fumetti di quasi ogni genere (manga, italiano, comics) ma che ha una passione irrefrenabile per Spider-Man! Chi è il miglior Spider-Man per me? Chiunque ne indossi il costume.

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