Creed III – Lascia il passato alle spalle, ma non dimenticarlo

È uscito nelle sale cinematografiche Creed III, terzo capitolo della saga con Michael B. Jordan che questa volta dovrà fare i conti con il passato che ha il volto di Jonathan Majors. MegaNerd l’ha visto per voi!

recensione creed 3

Togliamoci subito il sassolino dalla scarpa prima di partire; l’assenza di Sylvester Stallone in Creed III è pesante e si sente. Così come il personaggio di Rocky, mai citato all’interno della pellicola, è il classico ‘Elefante nella stanza’ di cui tutti fanno finta di niente. Le divergenze tra Sly e la produzione sul prosieguo del franchise hanno portato l’attore ad allontanarsi dal progetto e da un mondo che lui stesso ha creato e reso celebre. Inoltre, dopo aver avuto alla regia prima Ryan Coogler (Creed- Nato per combattere) e poi Steven Caple Jr. (Creed II), per questa terza pellicola è stato scelto un regista emergente: lo stesso Michael B. Jordan. Già; protagonista e anche regista della terza puntata di una saga cinematografica che sempre più si è fatta un nome nel panorama Hollywoodiano. Una responsabilità non da poco sulle spalle.

Insomma questo terzo (e ultimo?) capitolo della serie sul pugile Adonis Creed, figlio del più famoso Apollo, non è partito sotto i migliori auspici, dovendo vedersela anche con gli ottimi risultati dei primi due film, dove la presenza di Stallone si percepiva in tutto il progetto. La domanda quindi è la seguente: ce l’avrà fatta Michael B. Jordan a realizzare un ‘threequel’ degno del franchise e a non far rimpiangere Rocky? Scopriamolo insieme!

Il passato torna sempre a bussare

Creed III, la recensione del film di Michael B. Jordan - Movieplayer.it

Creed III apre il sipario raccontando un episodio del passato del giovane Adonis e del suo amico Damian ‘Dame’ Anderson, campione dei Golden Gloves e promessa del pugilato ma invischiato con la malavita locale, protagonisti di un’aggressione che segnerà la vita e il destino di entrambi. Nel presente, Creed (Michael B. Jordan) è un ex pugile di fama mondiale, che dopo aver raggiunto l’apice del successo, ha appeso i guantoni al chiodo per dedicarsi alla famiglia: la moglie Bianca (Tessa Thompson) cantante e produttrice altrettanto famosa e la figlioletta Amara (la bravissima Mila Davis-Kent), affetta da sordità ma con lo stesso temperamento del padre. Ma il figlio di Apollo non può vivere senza la boxe, e quindi gestisce la Delphi Boxing Academy insieme al suo ex coach Tony “Little Duke” Evers (Wood Harris), palestra frequentata anche dall’attuale campione mondiale dei pesi massimi Felix “El Guerrero” Chavez in preparazione per l’incontro dell’anno contro una vecchia conoscenza di Creed: Viktor Drago (Florian Munteanu). Ma il passato torna sempre a bussare, e Damian (interpretato da un monumentale Jonathan Majors) uscito di galera dopo 18 anni, piomba nuovamente nella vita di Adonis che colto dai sensi di colpa e dai rimorsi di quanto successo in adolescenza, permette all’amico di riprendere la via del pugilato esattamente da dove l’aveva lasciata anni prima, per aiutarlo a inseguire il sogno di un tempo: diventare il campione dei pesi massimi. Creed però non ha fatto i conti con la rabbia repressa, la determinazione, la brama di successo e la cattiveria (agonistica e non solo) di Damian che cercherà di raggiungere i suoi obiettivi a qualunque costo. E solo a quel punto che ‘Donnie’ dovrà decidere se affrontare il suo passato o scappare come fa da tutta la vita.

Creed vs. Dame: due facce della stessa medaglia

Creed 3 - La Recensione

Rispetto agli altri film, Michael B. Jordan, ricordiamo alla sua prima esperienza da regista, decide di scavare più a fondo nel passato di Adonis, dando una visione più introspettiva del personaggio e raccontandoci chi era il figlio di Apollo prima di diventare il campione Creed. Senza più l’ombra di Rocky, Jordan riesce a far emergere la sua visione del protagonista mostrando il lato più umano e fragile dell’eroe tutto d’un pezzo che ha costruito la sua carriera mettendo k.o. uomini all’apparenza ben più pericolosi (almeno sul ring) dell’ex amico Dame. Jordan riesce, inoltre, a dare al suo personaggio quello che Stallone non ha mai dato al suo Rocky: una serenità famigliare. Nonostante i problemi fisici e comportamentali della figlia, viene dipinta intorno ad Adonis una famiglia felice e di vero supporto al protagonista, cosa che è sempre mancata a Rocky nonostante la moglie Adriana. Il rapporto stesso con la figlia Amanda è forse una delle cose più belle che potrete vedere in Creed III e che ancora una volta si diversifica dal problematico rapporto tra Balboa e il figlio.

Il rapporto tra Adonis e Dame è basato su un’amicizia a metà tra l’amore e l’odio; rappresenta le due facce opposte della stessa medaglia. Il successo di Creed guadagnato con sudore e sacrificio nel tempo, contrapposto al talento di Damian stroncato dagli anni di galera che ne hanno impedito la realizzazione a livello sportivo. Due facce che potevano tranquillamente invertirsi come una ‘sliding door’ in quel fatidico momento che ha cambiato la vita di entrambi. E Damian lo sa.

Un cast guidato da un gigantesco Jonathan Majors

Creed 3 Recensione: Michael B. Jordan se la cava senza Rocky?

È su questa tenacia e forza che Jonathan Majors costruisce il suo Damian Anderson, dimostrando ancora una volta di essere un attore talentuoso. Ci sarà un motivo se Kevin Feige l’ha scelto come Kang il Conquistatore, nuovo villain della fase 5 del MCU.

Majors porta sul grande schermo un uomo rabbioso, affamato e a credito con la vita per quello che, dal suo punto di vista, gli è stato tolto, che è suo di diritto e che vuole a tutti i costi. Vuole dimostrare a ogni persona, in particolare a Creed, di essere il migliore. L’interpretazione di Majors ha la capacità di ‘oscurare’ in molte scene Jordan non solo fisicamente, facendo da contraltare a una sceneggiatura a tratti banale e ‘scopiazzata’ da altri capitoli precedenti della saga di Rocky (impossibile non notare come in Creed III si possano trovare delle equivalenze con Rocky V e Rocky VI /Rocky Balboa).

Oltre a Majors, i ritorni di Tessa Thompson, Wood Harris e Phylicia Rashād (la Claire della celebre sit-com anni ’80 I Robinson con Bill Cosby) alzano il livello dell’intera pellicola e meno evidenti le carenze di trama, dove quello ‘meno sul pezzo’ sembra proprio Jordan. Forse l’attore era più concentrato sul lavoro di regia.

I punti deboli di un film che poteva essere meglio

Creed III: le prime reazioni sono forti e lodano il debutto di Michael B. Jordan alla

Più coreografia e meno autenticità per quanto riguarda gli incontri sul ring. Quello che non manca è senza ombra di dubbio la spettacolarità e la teatralità che rendono la boxe molto più fiction e divertimento rispetto alla realtà. Jordan, del resto, non ha mai nascosto il suo amore per gli anime che omaggia soprattutto nell’atto finale della pellicola. Combattimenti dai colpi molto rapidi e inquadrature che possono ricordare le battaglie in stile Dragonball, sono abbastanza evidenti, senza però snaturare il film (sia chiaro). Il risultato: un buon compromesso tra finzione e realtà, ma i puristi e gli amanti della saga di Rocky potrebbero storcere il naso.

Poco ponderata risulta anche quella di rappresentare come nuovo campione mondiale dei pesi massimi, Felix “El Guerrero” Chavez, fisicamente più riconducibile a una categoria da peso medio, soprattutto a confronto con la stazza degli avversari che affronta durante il film. Così come poco felice risulta la scelta di doppiaggio per il personaggio della signora Chavez, madre e manager del nuovo campione. Un montante nello stomaco da k.o.

Infine, come detto Creed III ha voluto dare un taglio netto con il passato dopo l’abbandono del franchise da parte di Stallone, ma la mancanza di qualsiasi riferimento e rimando a Rocky non ha alcun senso. Balboa è il mentore di Adonis, il primo coach e soprattutto una persona molto importante. Possibile che venga rimosso con ‘uno schiocco di dita’ alla Thanos dalla vita di Creed? Possiamo comprendere la voglia di Jordan di creare un prodotto ‘tutto suo’ Creed-centrico, ma questa scelta di cancellare Rocky è poco plausibile nella continuity della saga.

Conclusioni

Creed III in definitiva è un buon terzo atto dell’intera saga su Adonis Creed, anche se siamo ben lontani dai fasti di Creed – Nato per combattere. Un ottimo Jonathan Majors alza il livello di un film dalla sceneggiatura a volte claudicante, ma non per questo insufficiente. Jordan in questo terzo atto si dimostra forse più concentrato dietro la macchina da presa che davanti, nonostante dia profondità al personaggio di Adonis Creed e conceda un lieto fine al figlio di Apollo. Ma la grande assenza di Rocky Balboa verrà accusata dallo spettatore, indipendentemente se la pellicola piacerà o meno.

Creed III

Creed III

Regia: Michael B. Jordan
Anno: 2023
Paese: USA
Durata: 116 minuti
Sceneggiatura: Keenan Coogler, Zach Baylin
Casa di produzione: Metro-Goldwyn-Mayer, Balboa Productions, New Line Cinema, Chartoff-Winkler Productions, Proximity Media
Distribuzione italiana: Warner Bros.
Interpreti e personaggi:
Michael B. Jordan: Adonis "Donnie" Creed
Tessa Thompson: Bianca Taylor
Jonathan Majors: Damian "Dame" Anderson
Phylicia Rashād: Mary Anne Creed
Wood Harris: Tony "Little Duke" Evers
Florian Munteanu: Viktor Drago
Uscita al cinema: 2 marzo 2023
Voto:

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Doc. G

Il mio nome e' Doc. G , torinese di 36 anni lettore compulsivo di fumetti di quasi ogni genere (manga, italiano, comics) ma che ha una passione irrefrenabile per Spider-Man! Chi è il miglior Spider-Man per me? Chiunque ne indossi il costume.

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