Abbott Elementary, stagione 2 – Il lavoro e gli affetti

Disponibile integralmente su Disney+, la seconda stagione di “Abbott Elementary” conferma quanto di buono visto già nell’apprezzatissima prima, riuscendo anche a sorprendere il pubblico nei momenti topici, con ironia puntuale ed un umorismo equilibrato senza mai tralasciare gli aspetti più seri.

copertina recensione abbott elementary 2

Nuovo anno, (quasi) sempre le stesse facce. È il pensiero o l’esclamazione che, di riflesso, sorgeva spontanea ad ognuno di noi al ritorno tra i banchi di scuola. La connotazione, l’enfasi emozionale ad essa legata poteva variare dallo stesso piacere che avremmo provato nel ritrovare quell’ambiente, quella struttura e quelle persone che avevamo lasciato solo qualche mese prima.

Quasi sicuramente, però, sarete stati felici di tornare, grazie a Disney+, alla Abbott Elementary, la scuola primaria di Philadelphia che dà il titolo all’omonima serie TV. Rilasciato in due tranches rispettivamente di 10 e 12 episodi (dopo i 13 totali della prima, di cui potete leggere qui la nostra recensione), il falso documentario di e con Quinta Brunson è tornato sulla scena ripresentandosi con la cifra stilistica che già durante la scorsa stagione televisiva l’aveva condotta agli onori della critica (1 Critics’ Choice Award, 3 Golden Globes, 1 SAGA Award) e, se possibile ancora di più, riuscendo ad entrare nel cuore degli spettatori. 

Il centro della narrazione della nuova stagione di Abbott Elementary, infatti, è dedicato ai legami e alle relazioni interpersonali tra i personaggi coinvolti. Non una novità, appunto: già nella prima stagione si era data estrema importanza ai rapporti, alle amicizie, alle interazioni tra gli insegnanti e con i giovanissimi studenti, riuscendo a ricreare su schermo un ambiente in cui tutti gli spettatori si sono trovati – e magari, dove qualcuno si trova ancora. In questo nuovo filotto di episodi, nel complesso più ampio, autori ed attori sono riusciti a dare più ampio respiro ai propri personaggi, dando la costante sensazione non solo di essersi divertiti nelle interpretazioni ma di aver fatto propri i personaggi che interpretano.

Per una serie TV comedy ma che tenta di fare dell’humor un mezzo per denunciare e consapevolizzare gli spettatori sulla situazione scolastica quotidiana l’immersione degli interpreti nei propri ruoli è necessaria, quasi indispensabile, per donare autenticità allo messaggio che si vuole trasmettere.

Nuovo anno alla Abbott, dicevamo: Janine, Jacob e Gregory sono diventati insegnanti di ruolo (insomma, hanno l’agognato – e meritato – posto fisso) mentre nelle loro vite private molto è cambiato rispetto all’anno precedente. Jacob si è aperto presenatndo Zach (con “ch”, mi raccomando!) ai colleghi, Janine si è lasciata la decennale storia con Tariq alle spalle e cerca di ripartire mentre Gregory tenta di programmare ogni minimo dettaglio per guadagnarsi la poltrona di Ava. La vecchia guardia, Melissa e Barbara, tengono duro nonostante l’età che avanza o le problematiche che insorgono quotidianamente dentro e fuori le classi. Nuovo anno, stesse facce, (quasi) le stesse situazioni.

La novità davvero pericolosa del nuovo anno – e che traina la narrazione orizzontale della stagione – è la minaccia portata da Draemond Grinding, ex alunno della Abbott e di Barbara, deciso a prelevare la scuola per farne una privata. Gli insegnanti, quindi, dovranno far presto fronte comune per evitare non solo di rischiare di rimanere senza lavoro ma scongiurare la minaccia di un’istruzione che possa essere preclusa ad alcuni studenti in favore di altri, che possa dipendere dal benessere economico, trasformandola da diritto inalienabile ad un privilegio classista.

La collaborazione tra gli insegnanti e, non senza qualche incidente di percorso, i genitori sarà il leitmotiv della stagione della serie TV, permettendole di illustrare alcune problematiche quotidiane che si affrontano, da una parte e dell’altra, nel mondo della scuola.

Non solo l’aspetto professionale, però, si regge sul legame creatosi tra i vari docenti, gli studenti (i giovani attori che li interpretano, anche se con tempi e spazi ridotti, sono fenomenali) e i genitori ma anche – e soprattutto – quello privato: la seconda stagione di Abbott Elementary, con equilibrio nei tempi e con coraggio nelle storyline dei singoli personaggi, ci ha permesso di entrare nelle vite dei protagonisti, di vivere al loro fianco situazioni così comuni da farle sentire “nostre”. Drammi familiari, ricongiungimenti e separazioni, salute ed amori sono componenti della sfera privata, della persona oltre il professionista, con cui i nostri hanno dovuto fare i conti e che trascendono lo schermo investendo anche la nostra quotidianità.

La dimensione privata, quella intrapersonale, è quindi altrettanto importante: in un ambiente che esige per necessità e per “sopravvivenza” la collaborazione, l’unità di intenti, il lavoro di gruppo diventa altrettanto importante avere un equilibrio individuale, cercare di stare bene con se stessi per rendere al meglio ogni giorno, in ogni lezione, dopo il suono della campanella alla fine di ogni ora. Ce lo mostra il percorso di Janine, con la sua bontà d’animo e il suo altruismo puro, a tratti cinicamente ingenuo, che, segnato dalle ultime esperienze, decide di prendere una strada diversa da quella prevista inizialmente sulla mappa.

Come risultato di una scrittura attenta e coraggiosa, Abbott Elementary cerca, in un’ottica più generale, di far evolvere i personaggi attraverso sfide quotidiane e decisioni forse drastiche e talvolta quasi innaturali. Perché abbiamo di fronte una serie TV di fantasia, certo, ma che vuole parlare di vita reale: e lo sappiamo, non sempre i nostri piani vanno come previsto ma bisogna avere il coraggio di affrontarli comunque.

Abbott Elementary si riconferma, ad ogni modo, soprattutto una workplace comedy squisita: la componente strettamente comica è affidata soprattutto ai personaggi di Ava – che in questa seconda stagione ha più spazio e non perde occasione di mettersi in mostra in panni diversi da quella di preside lasciva -, il signor Johnson, l’autentica linea comica di Boris-iana memoria, e gli sguardi in camera di Gregory, sempre magnifici grazie alla mimica facciale di Tyler James Williams. 

Così, anche se un nuovo anno porta (quasi) sempre le stesse facce, siamo sicuri che grazie ad Abbott Elementary, sulla vostra, si stamperà un bel sorriso

Abbott Elementary, stagione 2

Abbott Elementary, stagione 2

Paese: USA
Anno: 2021 - In produzione
Stagioni: 2
Episodi: 35
Durata: 22 minuti
Ideatore: Quinta Brunson
Interpreti e personaggi:
Quinta Brunson: Janine Teagues
Tyler James Williams: Gregory Eddie
Janelle James: Ava Coleman
Lisa Ann Walter: Melissa Schemmenti
Chris Perfetti: Jacob Hill
Sheryl Lee Ralph: Barbara Howard
Dove vederla: Star (Disney+)
Voto:

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Pier

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Appassionato di scienza e supereroi, divoratore di comics, serie TV e pizza. Ex power ranger wannabe, matematico nella vita, Batman nello spirito. Mentre cerco qualche significato nascosto nelle mie letture, sono già proiettato verso la prossima recensione... Ed oltre!

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