Lo strano caso del fumetto spagnolo e latino americano

 

Nei Paesi baschi per lavoro, ho approfittato del tempo libero per una personalissima indagine sullo stato di salute del fumetto in lingua spagnola, allargando lo sguardo anche al continente latino americano. Senza avere la pretesa di essere esaustivo, vorrei però condividere alcune considerazioni con i lettori di MegaNerd. In primo luogo, nel fumetto ispanico manca spesso la via di mezzo: o abbiamo davanti opere impegnate, oppure dissacranti. Insomma, andiamo dall’Eternauta, personalmente il fumetto più intenso che abbia mai letto, a Mortadelo y Filemon o a Paracuellos. Tutto ciò non è un caso; è il frutto amaro e controverso delle tante, troppe dittature, militari e/o popolari, che hanno devastato quelle Nazioni, come pure del ruolo avuto dalla Chiesa, la quale, indubbiamente, è stata e continua ad essere un soggetto fortemente presente ad ogni livello, più che in altre parti d’Europa o nel Nord America. È comunque sempre un fumetto di denuncia, anche quello apparentemente più leggero, a cominciare da Mafalda, la quale ha accompagnato generazioni di studenti.

 

 

La seconda considerazione è che c’è voglia di nuvole parlanti, almeno in Spagna. Entrare in una libreria è un po’ come specchiarsi con la società del posto dove ti trovi. Ne ho visitate diverse, un paio di grandi gruppi (El Corté inglès, Fnca), altre più piccole, di quartiere, “no logo” direbbe qualcuno. Ebbene, in tutti i casi la costante è la grande attenzione che editori e venditori dedicano al fumetto. Intere pareti, spazi espositivi in bella vista, premi. Insomma, tutto quanto possibile per soddisfare il cliente, dalla produzione originale in lingua ai manga, passando per i mostri sacri americani: Walt Disney, Marvel, DC. Si trova di tutto, anche soggetti non ancora pubblicati in Italia (è il caso dell’Ultima tentazione). Nulla, però, ed è questa la terza considerazione, del nostro Paese. Sarà stato un caso, ma in nessuna delle librerie ho trovato un solo nostro fumetto tradotto in spagnolo. Non l’ho trovato neanche in italiano, insomma non l’ho trovato e basta. Ed è un peccato perché l’impressione è che siamo davanti ad un mercato vitale, affamato di novità. Altrimenti non si spiegherebbe il motivo di tanta attenzione da parte della grande distribuzione. Magari Bonelli potrà dirci del loro impegno editoriale, però la sensazione che manca qualcosa rimane.

La quarta ed ultima considerazione è sull’eroe del momento in quella parte di Spagna. Sarà forse per la vicinanza – il nostro eroe abita dall’altra parte della montagna -, sarà, soprattutto, perché combatte contro l’oppressione dell’invasore a difesa del proprio piccolo villaggio – e Bilbao e i Paesi baschi sono un piccolo villaggio in terra iberica -, ma, ovunque ci si giri, a fare la parte del leone è Asterix. Il suo viaggio in Italia è su ogni scaffale, vicino alle casse, fra i fumetti e nella letteratura per bambini. Chissà se, a qualche cugino spagnolo, leggendo le avventure del gallico antagonista di Cesare, non verrà voglia di leggere qualcosa di nostro.

 

 

 

Greystoke

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