La Batcaverna – Il Quartier Generale di Batman

La Batcaverna: con i suoi strumenti, i suoi veicoli, i suoi segreti è un vero e proprio luogo di culto per i lettori di Batman. Proviamo a fare tour all’interno di uno dei luoghi più iconici e desiderati del mondo dei fumetti in occasione del Batman Day 2023!

speciale batcaverna

Immaginate di poter scegliere un luogo, un’attrazione del mondo dei fumetti da poter visitare. Ora, ci piacerebbe sentire le vostre risposte una per una (scrivetecele nei commenti!) ma ne azzardiamo una che potrebbe essere molto diffusa. Un luogo segreto, dagli accessi ancora più segreti, con livelli di sicurezza inimmaginabili. Un luogo iper-tecnologico, con un super-computer che occupa un’intera parete ed un collezione di auto e veicoli tra i più disparati, velocissimi ed efficaci. Un luogo, però, altrettanto ricco di memorabilia che vorremmo rubare e tenere per noi: una moneta gigante, una carta da gioco… addirittura un dinosauro!

Ci siamo capiti: stiamo parlando della Batcaverna!

batcave

Prima di addentrarci a scoprirne i segreti – quelli che Batman ci ha concesso di sapere -, qualche doverosa coordinata: un primo prototipo identificabile con la Batcaverna viene mostrato non nei fumetti, bensì al cinema. Nella prima serie di lungometraggi del 1943, con il Cavaliere Oscuro agente del governo statunitense interpretato da Lewis Wilson, viene introdotta la Bat’s Cave con l’ingresso dietro un orologio a muro. Già nei fumetti Batman possedeva Batmobile e Batplano custoditi in uno spazio non meglio specificato, mentre nel ‘42 Bill Finger fece riferimento ad un hangar sotterraneo a forma di caverna. Solo grazie al serial cinematografico, però, la Batcaverna vede una prima ed esplicita fisionomia, per quanto essenziale: scrivania, archivio cartaceo, candela ad illuminare il tutto e il Pipistrello scolpito sulla parete rocciosa.

Piacevolmente sorpresi dall’idea, Kane e Finger l’adottarono anche per i fumetti e nel 1943 la Batcaverna appare nella strisciaThe Bat Cave! e nel ‘44 sul numero #83 di Detective Comics. Era costituita da elementi fondanti che sono tutt’oggi presenti, al netto delle espansioni e delle migliorie che la tecnologia ha apportato: studio, laboratorio chimico, garage per la Batmobile, hangar e strumentazioni varie con accesso tramite ascensore nascosto dall’orologio a pendolo di Villa Wayne.

batcave classic

Storicamente, la Batcaverna possiede altri ingressi (mostrati anche nelle diverse rappresentazioni su schermo): oltre all’orologio, spostando le lancette alle 10:47, ora in cui vennero assassinati Thomas e Martha Wayne, per l’apertura, una parete rocciosa a distanza da Villa Wayne – per l’ingresso diretto della Batmobile -, il pozzo in cui cadde da bambino Bruce che gliela fece scoprire – assalito dai pipistrelli – e un non troppo utilizzato ingresso sul fiume. Grazie alle trasformazioni tecnologiche, per stare al passo con i tempi (dei lettori, soprattutto), la Batcaverna è il non plus ultra della sicurezza, delle innovazioni, dei fortini segreti e sicuri. Raccoglie armi, strumenti, veicoli che aiutano il Cavaliere Oscuro e tutta la Bat-Famiglia (a proposito, qui potete leggerne la storia) nella lotta al crimine.

Pur non possedendo una mappatura ben definita – con quasi totale libertà lasciata ai disegnatori secondo le esigenze di sceneggiatura -, l’elemento principe della Batcaverna contemporanea è il supercomputer, incastonato nella parete del quartier generale che contiene il database, probabilmente, più completo al mondo superato solo da quello della Justice League (grazie alle informazioni kryptoniane e marziane). Nel corso della lunga storia editoriale del Cavaliere Oscuro, la Batcaverna è stata distrutta, ristrutturata, svelata, portata in superficie, replicata, sostituita.

Ma c’è ancora di più: la Batcaverna è un museo, un luogo in cui Batman custodisce memorabilia iconici ed altrettanto curiosi divenuti ormai famosissimi agli occhi del lettore.

batcave modern

La cosiddetta stanza dei trofei è ricchissima, da far invidia ai più importanti musei del mondo reale: per Booster Gold «è come una tomba egizia. Il testamento della grandezza che rappresenta. E il ricordo del male da cui ci ha protetto» (da “Day of Death”, 2009). I più iconici non mancano mai di essere rappresentati in tavole ambientate nella Batcaverna: che siano sullo sfondo o parte integrante del racconto, sono importanti tanto quanto la strumentazione a disposizione del Cavaliere Oscuro.

Il trofeo più curioso è sicuramente il Tirannosauro meccanico a grandezza naturale e perfettamente funzionante: Batman se ne impossessa in Batman #36, “Dinosaur Island”, del 1946 dopo aver sconfitto Murray Hart nel suo parco a tema. Il T-Rex meccanico è il primo vero trofeo che Batman porta nella Batcaverna, dove aveva già alcuni memorabilia presi in possesso da casi precedentemente risolti e tenuti in una stanza segreta di Villa Wayne. È talvolta attivato per scacciare eventuali intrusi.

Il secondo trofeo sempre presente è la carta da gioco gigante… il Jolly, ovviamente! Compare per la prima volta sulle pagine di Detective Comics #144 del 1946 in cui il Joker sfida Batman in giochi d’azzardo tipici dei casinò in formato gigante! Ne uscirà sconfitto ma Batman porterà a casa la carta vincente.

Il terzo memorabilia riconoscibilissimo è il Penny gigante: è l’arma utilizzata da Penny Plunderer (uno degli avversari più bizzarri di Batman) per uccidere il Cavaliere Oscuro sulle pagine di “World’s Finest #30” del ’47. È l’oggetto che ha subìto più retcon: prima è stato riattribuito a Joker mentre, dopo Crisi sulle Terre Infinite, a Due Facce. Poi di nuovo a Plunderer ed, infine, è diventato il bottino di uno scontro tra Batman, Due Facce e Penny Plunderer.

batcaverna

Gli altri trofei presenti in misura maggiore sono la moneta “originale” di Due Facce (da Detective Comics #80 del 1943), la spada di Deathstroke (Nightwing #18 del 1998), il sudario del super-vampiro Mad Monk e un set di dieci birilli giganti. A questi oggetti, appartenenti ai vari casi e alle avventure più classiche, si aggiungono una papera meccanica usata da Joker (Batman #9 del ’42) come esca per uscire di prigione, l’ombrello del Pinguino utilizzato durante il suo primo crimine (Detective Comics #58 del 1941), un ritratto di Bruce Wayne (da “Il caso dei quadri profetici!”, Detective Comics #42 del 1940). E poi, ancora, oggetti “minori” come un giubbotto antiproiettile (Batman #12), un cannone (Batman #9), un dirigibile (Batman #48), un dado gigante (Batman #44), un uovo di dinosauro (Batman #104), un Batman robot (Detective Comics #224). In varie aree della Batcaverna, poi, è nascosta della Krypronite.

Tutti i trofei sono stati catalogati in una storia del 1974 su Batman #256: “Vi siete mai chiesti dove Batman abbia preso tutti quei meravigliosi trofei per la Batcaverna?” (Ever wonder where Batman got those wonderful trophies for the Bat-Cave from?)

Ovviamente, un’intera area – e come spesso mostrato anche negli adattamenti su grande e piccolo schermo – è dedicata alle varie versioni del costume del Cavaliere Oscuro. Non mancano, però, alcuni pezzi da collezione che Batman ha deciso di conservare come monito, come ricordo dei suoi fallimenti: il costume da Robin di Jason Todd, “Un bravo soldato”, ucciso dal Joker nella storia “Una Morte in Famiglia” (Batman ##426-429 del 1989) e quello di Batgirl, dopo che Barbara Gordon fu costretta alla sedia a rotelle.

Agli occhi dei lettori, probabilmente, la Batcaverna sembrerà un enorme parco giochi, una stanza dei sogni, il paese dei balocchi… eppure è, prima di tutto, il quartier generale dove un vigilante si prepara e si migliora notte dopo notte per proteggere la propria città e i propri cari dal crimine. Un luogo segreto, che rispecchia l’animo e la morale del suo proprietario: gli oggetti sono pervasi dai ricordi delle vittorie e dagli insegnamenti delle sconfitte. Sempre lì, sotto gli occhi, per fare meglio nella prossima missione.

Buon Batman Day, Long Live the Bat!


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Pier

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Appassionato di scienza e supereroi, divoratore di comics, serie TV e pizza. Ex power ranger wannabe, matematico nella vita, Batman nello spirito. Mentre cerco qualche significato nascosto nelle mie letture, sono già proiettato verso la prossima recensione... Ed oltre!

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