Chi è She-Hulk? Conosciamo meglio l’incredibile… Jennifer!

Alzi la mano chi non conosce l’Incredibile Hulk, personaggio popolarissimo di casa Marvel, protagonista di fumetti, serie tv e film, interpretato attualmente da Mark Ruffalo nel Marvel Cinematic Universe. Alzi la mano, invece, chi conosce sua cugina, l’Avenger She-Hulk. Molti meno vero? È un peccato, perché She-Hulk sarà protagonista di una serie TV su Disney+, in uscita nel 2022. Andiamo a scoprire qualcosa di più sul suo conto

speciale she-hulk

 

Tutti sanno chi è Bruce Banner, l’Incredibile Hulk; ma quanti conoscono sua cugina, Jennifer Walters?
Sì, insomma, stiamo parlando di un avvocato di grido, di una donna emancipata e in carriera, che un bel giorno si ritrova il potere di trasformarsi nella fortissima She-Hulk, grazie al suo supereroico parente. Incuriositi? Dovreste esserlo, perché in poco tempo She-Hulk si dimostra un’eroina molto coraggiosa, militando nei migliori supergruppi dell’universo Marvel, dai Fantastici Quattro a varie formazioni degli Avengers e salvando il mondo in diverse occasioni. E poi, sta per diventare la protagonista di una serie televisiva tutta sua su Disney+, in arrivo nel 2022, interpretata da Tatiana Maslany (Orphan Black). Andiamo allora a scoprire la storia di un personaggio davvero sorprendente.



LE ORIGINI: THE SAVAGE SHE-HULK
(1980-1982)

La storia di She-Hulk è legata alle serie TV fin dalla sua nascita: all’inizio degli anni ottanta, il successo del serial con Bill Bixby e Lou Ferrigno nei panni rispettivamente di Bruce Banner e del’Incredibile Hulk, spinse la CBS a pensare ad uno spin-off al femminile. Erano gli anni in cui operazioni del genere funzionavano molto bene (come dimostra il successo de La donna bionica) e questo per la Marvel poteva essere un problema: sarebbe circolato in tv, infatti, un personaggio molto simile ad una delle più famose creazioni della casa editrice, in grado di intercettare un diverso tipo di pubblico, di cui la Casa delle Idee non avrebbe detenuto alcun diritto. Stan Lee, in quegli anni molto attento allo sfruttamento delle proprie creazioni da parte di Hollywood, decise quindi di cautelarsi, inventandosi un nuovo personaggio per una nuova testata regolare: nacque così The Savage She-Hulk, serie dedicata alle gesta dell’avvocata Jennifer Walters, cugina di Bruce Banner che, dopo aver dato riparo per un certo periodo al cugino, viene ferita a morte da dei malviventi con cui era venuta a contatto in uno dei suoi casi. Per salvare Jennifer, Banner accetta di sottoporsi ad una trasfusione di sangue; sarà proprio il plasma contaminato dai raggi gamma di suo cugino a salvare l’avvocata, donandole anche i poteri di Hulk, ma non l’incontrollabile rabbia.
Si tratta dell’ultimo grande personaggio creato da Stan Lee, che di lì a poco avrebbe abbandonato le vesti di scrittore (con un’unica eccezione negli anni novanta: Ravange 2099, protagonista di una serie di scarso successo all’interno della linea editoriale dedicata al futuro dispotico della Marvel).

Lee è autore del primo numero di The Savage She-Hulk, per le matite di Sal Buscema, il papà grafico dell’eroina; poi lascia subito il timone ad altri (David Kraft, Roger Stern), ma la serie non decolla mai, sebbene She-Hulk  catturi l’attenzione degli Avengers entrandone nei ranghi.
Eppure il personaggio ha del potenziale: priva com’è dell’elemento irrazionale e angosciante della sua controparte maschile, She-Hulk conserva la sua personalità solare, positiva e lotta quotidianamente per far coesistere la sua attività supereroica con la sua vita personale, E che vita: è una brillante avvocata in carriera, in un momento in cui la figura della donna in America sta cambiando, facendo grandi passi in avanti in quel processo di parità ed emancipazione che dura tutt’ora. Serve solo un autore in grado di sfruttare pienamente questo potenziale. E chi meglio della superstar fumettistica degli Ottanta può farlo?

LA SENSAZIONALE SHE-HULK DI JOHN BYRNE
(1989-1994)

Negli anni ottanta John Byrne era all’apice della sua carriera ed uno degli autori più ricercati del mercato fumettistico statunitense: scrittore e disegnatore veloce e prolifico, aveva dato vita a grandissimi successi, come un lungo ciclo di Uncanny X-Men, in coppia con Chris Claremont, oppure il rilancio di Superman, Fantastic Four, Avengers West Cost, come autore completo. Si avvicina a She-Hulk grazie all’amico Roger Stern e fin dal primo numero del 1989 della sua gestione, imprime un deciso cambio di marcia. La serie si trasforma in The Sensational She-Hulk e l’artista canadese subito spiazza i lettori: mentre  le altre eroine femminili dell’universo Marvel, nelle storie di Byrne, vengono rappresentate come potentissime e sempre sul crinale della pazzia, ed estremizzate in senso negativo, visto che cedono al lato oscuro sotto il peso dei propri demoni (stiamo parlando di Fenice Nera, ma anche di Sue Storm/Malice e di Scarlet Nera), She- Hulk, all’opposto, viene estremizzata in senso positivo: diventa addirittura un’eroina sexy, con storie in cui si ironizza sul comic code simulando una nudità nascosta dal salto della corda; la sua sessualità è estremamente libera e moderna, grazie alla sua storia d’amore con il nativo americano Wyatt Wingfoot e, soprattutto, il personaggio acquista la consapevolezza di essere in un fumetto e sfonda la quarta parete rivolgendosi direttamente ai lettori, (celebre è la sua minaccia scherzosa di distruggere la collezione di X-Men degli appassionati che hanno in mano il suo albo) creando un gioco metanarrativo dai risvolti comici, che è forse il primo esperimento di questo tipo in un fumetto mainstream (non ce ne voglia Deadpool, ma l’idea originale veniva da Byrne) e si può considerare, col senno di poi, una chicca perfettamente riuscita (anche grazie alle matite, sempre dell’ autore canadese, quindi sempre di alto livello), ripubblicata interamente in un unico volume da Panini Comics a fine 2020.

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ARRIVA DAN SLOTT: SHE-HULK  VOL. 1 e 2
(2004-2005) (2004-2009)

Dopo la run di Byrne, She-Hulk attraversa diverse fortune: i rapporti con gli Avengers si fanno sempre più tesi anche per il suo atteggiamento scanzonato e libertino, fino a quando non viene allontanata dagli Eroi più potenti della Terra; ed è qui che entra in scena Dan Slott. Lo scrittore di Amazing Spider-Man per dieci anni e, in tempi recenti, di Iron Man e Fantastic Four, coadiuvato successivamente da Peter David ai testi e da Juan Bobillo, Rick Burchett e Paul Pellettier alle matite, inserisce la protagonista in un nuovo scenario: uno studio legale che si occupa di cause legate all’attività dei superumani.  Il nuovo lavoro la porrà davanti a nuovi interrogativi sul suo doppio ruolo di agente della legge e di eroina e a sfide interessanti ( la causa del Daily Bugle contro Spider-Man, la rivalità con Titania, altra protagonista della serie Disney+ interpretata da Jameela Jamil, e addirittura ad un matrimonio con John Jameson, propiziato in modo improprio da Starfox). Lo stile della serie pur non raggiungendone le vette metatestuali (ed in generale il livello) deve molto a quello di Byrne, con un personaggio che riesce ad empatizzare con i lettori anche grazie a trovate intelligenti e a frequenti inside joke, come il nome dello studio legale presso il quale Jennifer trova impiego, lo studio Goodman, Lieber, Kurtzman e Hollowy, omaggio a Martin Goodman fondatore della Timely Comics che in seguito si trasformerà in Marvel Comics, e a Stan Lee, il cui vero cognome è Lieber. Anche questa run è stata recentemente raccolta in volume dall’editore modenese.

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Il CICLO DI CHARLES SOULE: SHE-HULK VOL. 3
(2014-2015)

Dopo Slott, la serie si interrompe di nuovo, per ripartire qualche anno dopo grazie al lavoro di Charles Soule ai testi e Javier Pulido (sostituito per due numeri da Ron Wimberley) ai disegni.
Soule (Daredevil, The Death of Wolverine) oltre che scrittore è anche avvocato, quindi She-Hulk è decisamente il suo habitat naturale. Con naturalezza, pone la lente di ingrandimento sulla parte legale della vita di Jennifer: decisa a provare al mondo e a sé stessa di potercela fare da sola, si licenzia dallo studio legale precedente, interessato a lei solo per i suoi contatti con l’ambiente supereroico, e si mette in proprio. Tra un principe di Latveria richiedente asilo politico e una disputa legale su di un brevetto, Jennifer non rimarrà con le mani in mano, in un legal- thriller capace di spaziare dagli aspetti realistici della vita di tutti i giorni di un comune avvocato a palcoscenici addirittura cosmici.
Ne esce fuori un personaggio femminile moderno, ironico e intelligente, una Ally McBeal a fumetti che risulta essere molto equilibrata: né la supereroina  spalla di un più famoso collega maschile dal quale è destinata ad essere salvata, vista tante volte in casa Marvel, né una paladina dei diritti delle donne. Solo un personaggio molto umano, col quale è molto facile immedesimarsi, che a volte deve anche chiedere aiuto agli amici per risolvere i suoi problemi.
Una menzione d’onore va poi ai disegni di Javier Pulido (Occhio di Falco), che in uno spettacolo di sintesi e tratteggi pop, con influenze evidenti di Mike Allred e addirittura di Jack Kirby, rende in maniera splendida la fatica dell’eroina nel districarsi tra i cavilli legali e le sue emozioni. Si può riscoprire facilmente questo ciclo sempre grazie ai volumi di Panini Comics.

In parallelo alla sua serie personale, She-Hulk è stata anche una delle protagoniste della storia recente degli Avengers: in Avengers: Disassembled, per colpa di Scarlet, diventa folle di rabbia e incontrollabile come Hulk e finisce col contribuire allo scioglimento temporaneo degli Eroi più potenti della Terra; in Civil War si schiera dalla parte della registrazione dei super umani; nella recente run di Jason Aaron, una versione ultra potenziata e meno intelligente dell’alter- ego di Jennifer acquista via via sempre più importanza nel gruppo, fino all’iconica saga World War She-Hulk, in cui viene catturata dalla Guardia d’Inverno per essere segretamente ricondizionata ed usata come arma contro gli Avenger dai loro arcinemici sovietici; senza spoilerare nulla, possiamo dire che i nemici della Gigantessa di Giada anche questa volta troveranno pane per i loro denti.

Quale versione di She-Hulk vedremo su Disney+? Dai pochi rumor trapelati, pare che la serie tv si ispirerà alle run di Slott e Soule, inscenando quindi uno show legal-comedy con radici profonde nel Marvel Cinematic Universe, vista la presenza confermata di Murk Ruffalo e di Tim Roth nei panni di Abominio. La speranza è che i Marvel Studios siano in vena di sperimentare e ci regalino una protagonista, se non addirittura in grado di sfondare la quarta parete, almeno forte, irriverente e sopra le righe come quella di Byrne. Non ci resta che aspettare un pochino per scoprirlo.


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Mario Aragrande

Nato con un fumetto in mano, sono cresciuto a pane e supereroi. Mentre aspettavo che il ragno radioattivo mi mordesse, ho sviluppato un'ossessione per musica, cinema e serie TV, che tento di tenere a freno, tra le altre cose, con la mia penna. Perché da una grande passione derivano - spero - grandi recensioni.

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