L’autore di IT torna a parlare del suo controverso film DC e del futuro tra orrore e supereroi
C’è una calma strana nella voce di Andy Muschietti quando parla di The Flash. Forse è la serenità di chi ha già fatto pace con un’esperienza turbolenta, o forse è quella lucida malinconia di chi ha dato tutto per un progetto che il mondo non ha voluto ascoltare.
- «A volte c’è vento contrario»: Muschietti difende The Flash e il suo team
- “La gente non guarda i film, ma ama parlarne male”
- Ezra Miller e la tempesta mediatica: “Amiamo ancora quel film”
- The Flash: un film sottovalutato in un momento di transizione
- Ritorno a Derry: l’orrore secondo Muschietti
- “Abbiamo dato tutto, fino all’ultima goccia”
Ora, con l’uscita sempre più vicina di Welcome to Derry, la nuova serie horror ambientata nell’universo di IT e in arrivo in Italia su Sky e Now il prossimo 27 ottobre, il regista argentino ha deciso di guardarsi indietro. E nel farlo, non ha nascosto le ferite di un film da subito travolto dalle polemiche: The Flash.
«A volte c’è vento contrario»: Muschietti difende The Flash e il suo team
Durante un episodio del podcast Bingeworthy, Muschietti ha raccontato di aver vissuto l’uscita del film con delusione ma anche orgoglio. Dopo anni di lavoro, The Flash si è ritrovato a essere uno dei titoli più controversi del vecchio DC Universe cinematografico, arrivando proprio alla fine dell’era Snyderverse e prima del grande reset orchestrato da James Gunn.
«A volte capita che ci sia vento contrario – ha spiegato. – Ti dedichi con tutto te stesso a un progetto, e poi ti rendi conto che le reazioni non sono quelle sperate. Ma siamo orgogliosi di quel film. Penso sia un buon film.»
Con queste parole, Muschietti non solo difende la propria opera, ma anche il team creativo dietro al progetto, che ha dovuto fronteggiare una campagna promozionale segnata dalle controversie personali di Ezra Miller, protagonista del film.
“La gente non guarda i film, ma ama parlarne male”
Il regista di IT non ha fatto mistero del suo dispiacere per i numeri del botteghino: The Flash ha infatti incassato 271 milioni di dollari a fronte di un budget di circa 200 milioni. Eppure, più che del risultato economico, Muschietti si dice colpito da una dinamica ormai tristemente diffusa nel mondo online: quella del giudizio immediato.
«Molte persone non l’hanno visto. Ma oggi funziona così: la gente non guarda i film, preferisce parlarne male. Saltano sul carro dell’odio senza sapere davvero di cosa si tratta. La rabbia spesso nasce da motivi che non c’entrano nulla con l’opera.»
Un’osservazione che suona come una critica diretta alla cultura del linciaggio digitale, dove bastano pochi rumor o scandali per oscurare mesi (o anni) di lavoro creativo.
Ezra Miller e la tempesta mediatica: “Amiamo ancora quel film”
Muschietti non si è sottratto al tema più delicato: quello delle controversie di Ezra Miller, che hanno inevitabilmente influenzato la percezione del film.
«È innegabile che abbiamo avuto una crisi pubblicitaria con Ezra. Non lo metto in discussione. Ma amiamo il film, e in realtà lo consigliamo ancora oggi.»
Sorprendentemente, il regista ha anche sottolineato la lealtà di Warner Bros., che ha continuato a supportare la produzione nonostante il caos mediatico.
«Potrebbe sembrare immateriale, ma il sostegno dello studio è stato enorme. Avrebbero potuto tirarsi indietro per tutte le polemiche, e invece hanno creduto in noi fino alla fine. Ci siamo buttati tutti anima e corpo.»
E con un pizzico di emozione, ha concluso:
«L’ho rivisto una settimana fa… e lo amo ancora.»
The Flash: un film sottovalutato in un momento di transizione
Uscito nel 2023, The Flash è stato accolto con recensioni contrastanti ma non ostili. Molti spettatori hanno apprezzato il tono più emotivo e la voglia di osare, grazie al ritorno di Michael Keaton nei panni di Batman e all’introduzione della Supergirl di Sasha Calle.
Il film tentava di esplorare il multiverso DC, aprendo a nuove possibilità narrative, che però si sono spente con la rifondazione del franchise.
Oggi, guardandolo a posteriori, The Flash sembra quasi un film di passaggio, un esperimento coraggioso arrivato nel momento sbagliato. Ma per Muschietti, resta un tassello importante della sua carriera.
Ritorno a Derry: l’orrore secondo Muschietti
Dopo il tumulto dei supereroi, il regista è tornato alle origini. Welcome to Derry, la serie prequel di IT, si prepara a raccontare le origini di Pennywise il Clown Danzante in un viaggio che toccherà epoche diverse, dal 1908 al 1962, mostrando come il male abbia radici antiche e sempre nuove.
Muschietti, che dirigerà e produrrà i primi episodi, promette un ritorno ai toni inquietanti e viscerali che hanno reso IT uno dei successi horror più amati dell’ultimo decennio.
Parallelamente, il regista resta legato anche al futuro del DC Universe, dove dovrebbe dirigere The Brave and the Bold, il nuovo film dedicato a Batman e Robin, con un nuovo volto per l’Uomo Pipistrello (non sarà Robert Pattinson).
“Abbiamo dato tutto, fino all’ultima goccia”
Dopo anni di battaglie e polemiche, Andy Muschietti sembra aver ritrovato la sua bussola.
“Abbiamo dato sangue, sudore e lacrime fino alla fine,” racconta. “E non potrei essere più felice di tornare in quell’universo. È un mondo pieno di paura, ma anche di umanità.”
Un mondo, quello di Derry, che lo ha reso celebre e che oggi lo riporta a casa, lontano dalle guerre dei fan e vicino a ciò che sa fare meglio: trasformare la paura in arte.
Fonte: The Playlist