Il nuovo film di Ryan Coogler con Michael B. Jordan, Sinners – I peccatori, nel secondo weekend di proiezione arriva quasi a bissare il successo del primo, con 45 milioni di dollari d’incasso.
Nel suo secondo weekend di proiezione, Sinners – I Peccatori ha di nuovo raggiunto la cima del box office, con un guadagno di 45 milioni di dollari che si distanzia di poco dai 48 del weekend precedente (solo un 6% in meno). Cifre particolarmente interessanti per un horror, genere che di solito tende a crollare dopo il weekend di apertura.
I Peccatori – Le cifre globali
Fino ad ora, I Peccatori ha totalizzato 122.5 milioni di dollari in Nord America e 161.6 milioni a livello mondiale, a fronte di un budget di 90 milioni. Complici le ottime recensioni e l’entusiasmo del pubblico, il film si ricarica continuamente al botteghino statunitense, nonostante la stagione estiva sia alle porte.
Il thriller sui vampiri di Coogler e Jordan tiene duro laddove altri man mano crollano. È il caso, per esempio, di Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith, tornato al cinema per i suoi vent’anni, che dopo una rapida ascesa si ferma al secondo posto, proprio davanti a The Accountant 2.
Tornando a I Peccatori , si tratta della quinta collaborazione tra Ryan Coogler e Michael B. Jordan, che si cimentano questa volta con una trama originale, ispirata – come vi raccontiamo nella nostra recensione – al blues e alla sua malinconia, alla condizione dei lavoratori di colore nei campi di cotone nell’America della segregazione razziale, alle produzioni pulp horror.
Insieme, i due hanno lavorato a Prossima Fermata Fruitvale Station, un crime indipendente basato su una tragica storia vera; quindi a Creed – Nato per combattere, spin-off della saga di Rocky che ha avuto il merito di dare nuova linfa vitale al franchise ideato da Stallone.
Poi sono arrivati Black Panther, primo cinecomic candidato all’Oscar come miglior film – e dolorosamente segnato dalla prematura scomparsa Chadwick Boseman – e Black Panther: Wakanda Forever.
I peccatori è una storia che racconta la storia, un’allegoria sulla conquista della libertà e della liberazione. Perché, come recita la caption abbinata al film, danza col diavolo, e ti seguirà a casa.
Fonte: Variety