X-Men – Marvel riscrive (di nuovo) l’origine dei Mutanti su Marauders #9

Fin dalla loro comparsa sugli albi della Casa delle Idee, nel lontano 1963, gli X-Men sono stati un pilastro dell’Universo Marvel. Il prossimo anno verrà fatta luce sul loro primo, importante conflitto: le Oxygen Wars

ATTENZIONE – SEGUONO SPOILERS SULLA NUOVA SERIE DEI MARAUDERS, IN CORSO DI PUBBLICAZIONE.

Marauders è il nome di vari team che, nei decenni, si sono succeduti nelle avventure degli X-Men. A partire dalla prima formazione di mercenari mutanti, guidati da Sinistro. L’attuale versione del gruppo non ha in realtà nulla in comune con il team originale.

I Marauders post House Of X/Powers Of X, quindi nati dopo gli stravolgimenti voluti da Jonathan Hickman, sono costituiti da Mutanti guidati da Kate Pryde. Il loro obiettivo è quello di proteggere i confini di Krakoa, la nuova Nazione dei Mutanti.

Chi legge gli attuali cicli narrativi che compongono la costellazione degli X-Men, sa che Krakoa può generare portali che conducono a qualsiasi punto della Terra. Di conseguenza, Kate e i suoi Marauders hanno il loro bel da fare. La loro ultima missione, iniziata in Marauders #7 (Here Comes Yesterday Part One), prevede di fermare una guerra di svariati miliardi di anni fa. Anche se questo potrebbe alterare – ancora una volta – il flusso temporale.

In tutti i casi, il viaggio indietro nel tempo dei Marauders ha rivelato alcune cose interessanti sui primi Mutanti del pianeta. Questi costituivano la comunità dei cosiddetti Threshold, antecedenti all’umanità e persino alla Preistoria. In quella era prima delle ere, l’aumento dei livelli di ossigeno sulla Terra aveva giovato ai Thresold, ma nuociuto agli Unbreathing, una tribù di umanoidi rivali. Da qui le Oxygen Wars, che Kate e i suoi Marauders devono fermare per impedire l’annientamento dei primi Mutanti.

Marauders #9 è il terzo e ultimo capitolo della storia. La scena finale del numero rivela che i Marauders non sono gli unici Mutanti del futuro coinvolti nelle Oxygen Wars. Infatti, un membro dei Thresold noto come Comandante Nightfount ha tradito ed è passato dalla parte degli Unbreathing. L’ultima pagina del fumetto rivela che il Comandante Nightfount è in realtà Stryfe, il clone malvagio di Cable. Da quanto tempo è nel passato e cosa significa la sua presenza in quel momento della storia dei Mutanti?

Insomma, senza svelare altro, pare che le origini dei Mutanti siano nuovamente messe in discussione. Secondo i primi fumetti degli X-Men, il professor Xavier descrive l’ascesa dei Mutanti come risultato dell’esposizione alle radiazioni nucleari. Successivamente, arrivò il Gene X. Poi, si è creduto che fossero conseguenza delle alterazioni genetiche dei Celestiali, durante il loro primo arrivo sulla Terra (con tutto ciò che questo ha significato per l’evento AXE, attualmente in corso sulle testate Marvel Panini).

Ma tutto questo ha creato alcune incoerenze. Come, ad esempio, il fatto che il mutante Firehair fosse certamente attivo ancor prima dell’arrivo dei Celestiali. Avengers #5 di Jason Aaron (2018) ha introdotto un’origine alternativa per la razza mutante. Per Aaron, il Celestiale noto come il Progenitore arrivò sulla Terra ben quattro miliardi di anni fa. Ma quest’ultimo fu raggiunto e infettato dalla cosiddetta Orda e il suo vomito si diffuse su tutto il pianeta, innescando un’evoluzione genetica che darà origine a esseri con abilità sovrumane.

È Loki che ipotizza che il vomito celestiale abbia alterato la struttura genetica delle future forme di vita terrestri. Questa versione della linea temporale sembra adattarsi così alle recenti rivelazioni delle Oxygen Wars.

Insomma, sono ormai 60 anni che i Mutanti, con alterne vicende, vivono e prosperano nell’Universo Marvel. Nonostante la veneranda età, sono tutt’oggi oggetto di retcon più o meno riuscite e più o meno apprezzate. Il 2023 aggiungerà un altro tassello alle loro forse un po’ troppo confusionarie origini. Che leggeremo sulle pubblicazioni Panini Marvel del prossimo anno.

Fonte: CBR.com


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