Toys! La storia dei giochi più iconici di sempre – Ep. 2: Gli anni 80 (parte 2)

Seconda parte della rubrica che vi racconta storia e curiosità dei giochi più iconici di sempre, quelli che hanno forgiato il nostro immaginario e riempito i pomeriggi della nostra infanzia!

speciale toys 2

Torniamo a parlare dei giocattoli che, nel periodo della nostra infanzia, ci hanno intrattenuti stimolando la nostra inesauribile fantasia, dandoci la possibilità di vivere avventure incredibili, cavalcare cavalli alati, cucinare dolcetti buoni quanto quelli della mamma senza dar fuoco all’intera casa, combattere terribili mostri e diventare addirittura stimati chirurghi in grado di operare poveri sventurati.
Il nostro viaggio attraverso i ricordi prosegue mostrando ulteriori sette giochi tra i più iconici di sempre, quelli che, nonostante i tempi siano progrediti e la tecnologia abbia fatto passi da gigante, nessuno è riuscito a mettere in ombra. Proprio come afferma nel 1987 il buon Patrick Swayze riferendosi a Jennifer Grey in Dirty Dancing: «Nessuno mette Baby in un angolo». Molti di questi, infatti, vengono prodotti ancora oggi, magari con un design più attuale e sono ancora tra i più venduti in assoluto, riprova che, a dispetto di chi la nostalgia non la sopporta, gli anni Ottanta sono ancora saldamente ancorati nel cuore di molta, moltissima gente. Comprese le nuove generazioni.
l'allegro chirurgo

L’ALLEGRO CHIRURGO
Versione italiana del gioco da tavolo Operation, commercializzato a partire dal 1965 da Milton Bradley, acquistata successivamente da Hasbro. L’Allegro Chirurgo – che di allegro aveva poco, dal punto di vista del paziente – è un gioco costituito da una plancia metallica sulla quale è raffigurata in maniera fumettistica un paziente sdraiato, pronto a subire un delicato intervento chirurgico. Il poveretto in questione ha il corpo funestato da numerosi fori attraverso i quali è possibile estrarre ossa e altri oggetti di plastica, a seconda della drammaticità della narrazione, ma questo dipende da voi, giovani, promettenti medici! La difficoltà sta nel far sì che gli oggetti non tocchino mai i bordi dei fori, pena l’illuminarsi del naso del malato, accompagnato da un fastidioso effetto sonoro che annuncia il fallimento dell’intervento chirurgico. Poveretto il paziente, non voi. Voi tenterete ancora e ancora, torturandolo senza pietà che nemmeno Eli Roth quando ha concepito Hostel è arrivato a tanto. Lo avevo? Certo che sì. Mi divertiva? Nemmeno troppo. Carino, ma monotono, a lungo andare.


gira la moda

GIRA LA MODA
Prodotto da MB nel 1984, ha fatto sognare tutte le bambine dell’epoca facendole sentire delle vere e proprie stiliste. Il gioco era composto da una ruota girevole, dei colori, una forbice, alcuni fogli bianchi. Il funzionamento era semplice: col disco più grande si sceglievano le gambe delle modelle, con quello intermedio il busto e gli arti e col più piccolo le teste. Si ruotavano i dischi fino a trovare l’abbinamento preferito, si fissava il foglio e si ricalcava il modellino. Alla fine si colorava a piacere aggiungendo un tocco personale e voilà, eccoci trasformate in Donatella Versace o in Vera Wang. Da qualche parte, sono sicura di conservare ancora qualche modellino creato all’epoca.
Ad oggi esiste una nuova aggiornata versione prodotta dalla Ravensburger chiamata Fashion Desinger, più moderna e accattivante, in linea coi tempi.


mini pony
MIO MINY PONY
My Little Pony o Mio Mini Pony è una linea di giocattoli prodotta nel 1982 da Hasbro, partita talmente tanto bene, da vendere per un breve periodo anche più della Barbie, sfruttando il traino della popolare serie televisiva. Si tratta di piccoli pony ciascuno di un colore diverso e con dei simboli differenti disegnati sul manto. La criniera e la coda sono morbidissime e gli occhioni dolci ricordano quelli di un cartone animato. Impossibile per le ragazzine di allora non amarli e non volerli collezionare tutti! Il design di oggi è un tantino cambiato e francamente, trovo che sia inferiore all’originale. Ciò detto, i Little Pony continuano a conquistare il cuore delle bambine che spesso li preferiscono ancora alle classiche bambole. Personalmente, li adoravo e tuttora mi pento di non averli conservati. A volte li univo ai Masters of the Universe e credetemi, venivano fuori avventure incredibili! D’altra parte, non ce lo vedete Skeletor a cavalcioni su un tenero pony rosa confetto?

dolce forno

DOLCE FORNO HARBERT
Creato dalla Harbert, il Dolce forno è stato uno dei giocattoli più popolari degli anni ottanta. Concepito come un vero e proprio forno in miniatura, il cui calore era generato da una lampadina a incandescenza, era perfettamente in grado di cuocere piccoli dolci di pasta frolla come crostatine, biscotti e pasticcini. Corredato da due teglie, un mattarello, una spatola e un ricettario, era un’attrattiva irresistibile per ogni bambina. Non tutte ne possedevano uno, ma le fortunate diventavano gettonatissime tra le altre ragazzine. Mi spiego meglio: Giulia e Anna sono due amichette, Anna ha il Dolce forno, Giulia, no. Anna è gettonatissima, Giulia un tantino meno. Potrà sembrare un discorso discriminante, ma all’epoca pasticciare con uova e farina andava molto di moda. Io non l’ho mai avuto, infatti la mia cerchia di amiche era piuttosto ristretta.


indovina chi

INDOVINA CHI?
Gioco da tavolo ancora oggi tra i più famosi, prodotto nel 1979 in Gran Bretagna da MB con il nome di Guess Who? costituito da due tabelloni sui quali sono disposte ventiquattro figurine che rappresentano, in modo caricaturale, altrettanti personaggi. Lo scopo, dopo aver posto numerose domande di carattere fisico (Ha i baffi? È biondo? Porta gli occhiali?) è indovinare la figurina posseduta dall’avversario, andando per esclusione. Una spanna sopra a tanti altri per quanto concerne il divertimento, è stato il gioco da tavolo che più ho adorato in età scolare. Oggi è prodotto da Hasbro, con una grafica e personaggi tutti nuovi.


crystal ball

CRYSTAL BALL
Nato nel 1947 dall’idea del dottor Claudio Pasini, col nome di Bolle Fatate, fu ritirato dal commercio in quanto non raggiunse il successo sperato. Successivamente, negli anni ottanta fu prodotto da Giochi Preziosi e, ormai insignito di un nuovo nome, raggiunse finalmente il suo momento di gloria, anche grazie al famoso spot televisivo. Parliamo di una pasta colorata posta all’interno di un tubetto e di una cannuccia di plastica sulla cui estremità va posizionato un poco di prodotto; basta soffiare e il gioco è fatto! Sfere di plastica morbidissime, colorate e trasparenti prendono vita come per magia. Intere generazioni si sono poste la stessa domanda: la pasta Crystal è tossica? Il marchio tiene a specificare che i componenti sono tutti naturali e, recentemente, anche lo sgradevole odore è stato mitigato. Io sono stata una consumatrice accanita di Crystal Ball, capace di finire interi tubetti in pochi giorni. Avevo affinato persino una tecnica infallibile per attaccare le sfere insieme senza deformarle. Ora che ci penso, dovrebbero darmi la laurea honoris causa…


game boy

GAME BOY
Console portatile prodotta e commercializzata da Nintendo tra il 1989 e il 2003, sviluppata per prendere il posto del suo predecessore: Game & Watch. Game Boy è stato distribuito in Italia da Mattel a inizi anni novanta e successivamente da GIG Electronics facente parte del Gruppo Giochi Preziosi. Alimentato a batterie stilo, dotato di un piccolo schermo a cristalli liquidi integrato di tonalità grigio/verde, è stato concepito per resistere a urti di grande intensità, cadute e calore. La cartuccia inclusa nel primo lancio è stata, nemmeno a dirlo, Tetris, gioco che ho praticamente consumato e che, negli anni non ha mai smesso di piacermi. Il Game Boy oggi è un autentico tesoretto, soprattutto per chi ha avuto l’acume di conservarne, scatola e cartucce. Beati voi, uomini lungimiranti, vostro sarà il regno dei cieli! Non come me, che ho smarrito tutto, tranne la console rotta, ormai puramente ornamentale. Finirò nell’Ade per questo, è scritto.

Su queste note ricche di drammaticità, vi anticipo che la prossima volta parleremo di anni novanta visti attraverso i giocattoli più memorabili. Pronti a riesumare il Tamagotchi dal cassetto?

 

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Sveva

Alberica Sveva Simeone

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Alberica Sveva Simeone, classe '78, romana. Coltiva sin da piccola l'interesse per il genere horror e il cinema. Appassionata di cultura pop, film anni '80, amante della città di New York e lettrice instancabile di Stephen King. Nella vita di tutti i giorni ha conseguito studi di carattere sociale, dedicandosi nel tempo libero alla passione per la scrittura. La donna con l'abito nero, edito da Dark Abyss Edizioni segna il suo esordio letterario di genere horror, seguito da La Casa sospesa sul nulla, scritto a quattro mani con il collega Alessandro Girola e The Wormcave, romanzo weird promosso dal marchio editoriale Plutonia Pubblications. Podcaster, youtuber e content creator, attualmente ha in cantiere diversi progetti e novità.

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