Topolino settimanale taglia un altro, incredibile traguardo: 3500 di questi numeri!

Con quello uscito in edicola lo scorso 21 dicembre, Topolino Libretto ha raggiunto il traguardo dei #3500 numeri: la Storia di un fumetto che ci accompagna da oltre settant’anni.

speciale topolino 3.500

Come in tutte le grandi storie non si può non partire dal principio: aprile 1949. Oltre settant’anni fa. – anzi, allora ebbe inizio la storia di chi, le storie, le raccoglie, le porta in edicola – prima – e nelle nostre case – poi – senza soluzione di continuità. Testimone della Storia, quella che si scrive sui libri; raccoglitore di creatività e fantasia fatti-in-casa; contenitore di umorismo ed insegnamenti, di amicizie e rivalità, di maschere che parlano a noi, di noi.

È stato, è e continuerà ad essere Topolino Libretto. Con il traguardo dei 3500 numeri appena tagliati, l’albo a fumetti più generazionale, amato, collezionato del nostro Paese continua ad intrattenerci settimanalmente, rinnovandosi e mantenendosi fedele, come le storie che ci racconta, che ci hanno cresciuto e che continueranno ad accompagnarci ancora e ancora.

Alla fine degli anni ’40, il giornaletto (quello che da oggetto materiale divenne metafora del settimanale odierno) di Topolino, che conteneva storie con personaggi Disney – oltre Topi e Oaperi del Calisota, quindi – era in crisi: nel 1949, Arnoldo Mondadori Editore ebbe l’idea e la necessità di non perdere i diritti di pubblicazione dalla Walt Disney Company, così rilanciò il giornaletto sotto un altro nome, un altro formato ed una nuova periodicità.

Nasce così Topolino Libretto, spillato, 100 pagine, 12.5 x 18 cm al prezzo di 60 lire (3 centesimi di euro). In copertina, l’ormai iconico Topolino Capobanda che, in pompa magna, annunciava una nuova era per il fu giornaletto.

Ad eccezione del prezzo (70 lire dal #22, 80 dal #36), la veste di Topolino Libretto subì delle modifiche sostanziali dal numero #40 con la periodicità che si ridusse da mensile a quindicinale. Dal numero #75 si passò dalla spillatura alla brossura che, nei primissimi anni, sulla costina ha cambiato spesso motivo presentando quadretti bianchi, rossi, blu e le fisionomie di alcuni personaggi.

Nel giugno del 1960, con il #236, la periodicità diventa quella attuale: uscita settimanale, il mercoledì. Gli anni ’60 portano numerose novità: con il #289, il Libretto è interamente a colori; il #410 passa definitivamente alla foliazione di 148 pagine al prezzo di 120 lire; il #500 ne presenta, per l’occasione 180 per 150 lire, e contiene la lettera di Walt Disney che si complimenta con il direttore Mario Gentilini per il traguardo. Il #605 adotta la costina gialla presente ancora oggi, sul #707 esordisce Paperinik (ve ne abbiamo parlato qui) ed il numero di pagine diventa fortemente variabile per la presenza della pubblicità.

Fino alla metà degli anni ’70, Topolino Libretto vende circa 400 mila copie per albo in tutta Italia e, nel ’75, taglia il traguardo dei #1000 numeri in un decennio di forte coinvolgimento dei lettori attraverso concorsi ed iniziative indirizzate al collezionismo (una serie di 11 francobolli allegati ad altrettanti numeri) che vanno di pari passo ad una penuria di sceneggiatori.

topolino 1000

Nel 1980, Mario Gentilini passa il testimone a Gaudenzio Capelli per la direzione del Libretto. Il #1370 non venne mai dato alle stampe a causa di uno sciopero, mentre nel 1982 arriva la prima storia della tetralogia della Saga della Spada di Ghiaccio di Massimo De Vita. Il numero #1500 arriva nel 1984 e presenta, in allegato, la copia metallica della copertina: di nuovo presente Topolino Capobanda.

topolino-1500

Con il #1702, Mondadori lascia il posto alla Walt Disney Company Italia come unico editore della rivista. La nuova direzione editoriale incrementa le vendite, anche grazie alla proposta di gadget sempre più frequente, fino alle 700.000 copie per albo. Sul Libretto, inoltre, iniziano ad essere indicati i disegnatori e gli autori delle storie.

Il #1989 segna una svolta “identitaria“: al netto di particolari eccezioni, il Libretto contiene solo storie di produzione italiana. La prolificità degli autori nostrani era sempre stata di livello altissimo ma, negli anni ’90, le vette raggiunte hanno spinto verso questa naturale decisione. Con il #1936 la larghezza del libretto raggiunge gli attuali 13.9 cm. Il numero #2000 è extra-large con la bellezza di 384 pagine mentre il #2115, oltre a presentare la “Papernovela” di Silvia Ziche, apporta modifiche alla costina con il simbolo di Topolino che diventa rosso e tridimensionale.

 

topolino-2000

Alla fine degli anni ’90 apre il sito web di Topolino, con gli albi che ne riportano l’indirizzo, e alla direzione si succedono Paolo Cavaglione (dal ’94 al ’99) e Gianni Bono (fino al 2000).

I primi anni 2000 si caratterizzano per la presenza di parodie di show televisivi di vario genere, le storie cercano di orientarsi ad un pubblico di diverse età per fidelizzare nuovi lettori e quelli che negli anni precedenti lo sono stati. Con il #2717 le cover fanno riferimento soprattutto alla storia principale dell’albo. Il #2902 è il primo numero presente anche in edizione digitale e il #3000, di 324 pagine, celebra il traguardo con storie che richiamano frequentemente il numero al loro interno.

 

Topolino-3000

 

Nell’ottobre 2013, Panini diventa la casa editrice di Topolino Libretto: l’evento viene celebrato con una cover del #3019 di Giorgio Cavazzano che richiama il simbolo delle figurine (Topolino esegue una rovesciata come Carlo Parola).

Nel 2018 Valentina De Poli lascia l’incarico di direttrice ad Alex Bertani: Topolino Libretto inizia una fase di restyling che ci porta fino al numero odierno. Il settimanale si arricchisce di storie a puntate, creando un senso di continuity interna tipica dei comics americani delle major. Molti personaggi acquisiscono, però, maggiore tridimensionalità con storie che avvicinano lettori di ogni età facendo leva sulla vicinanza degli stessi protagonisti. In questo senso, basti pensare a “Foglie Rosse” di Claudio Sciarrone o “Area 15” di Roberto Gagnor e Sciarrone con Tip, Tap, Qui, Quo e Qua.

Il #3306 del 2019 ripropone una cover rivisitata del #1 da Cavazzano per i 70 anni del giornaletto. Nella primavera del 2020 arriva la pandemia da CoVid-19 alla quale Topolino Libretto resiste e aiuta i lettori con la compagnia ed il conforto che ha saputo offrire da sempre.

Arriviamo quindi al #3500 del dicembre 2022: 160 pagine + 20 extra, costo € 3,20. Copertina regular lucida che ritrae Paperone in veste da Babbo Natale: è la settimana che ci conduce alla festività più amata dell’anno, con l’uscita fissata al 21 dicembre, l’inizio dell’inverno. La cover variant, invece, trasporta Topolino ai giorni nostri, in tenuta da Capobanda. Il contenuto ci riporta sul Monte Orso, là dove fece il proprio esordio Scrooge McDuck e che si appresta a spegnere 70 candeline; Paperone è protagonista di una nuova saga a puntate di Fabio Celoni e Luca Merli mentre si conclude il ritorno nelle Terre dell’Argaar di Marco Nucci – ormai autore di punta – e Cristian Canfailla.

Ieri, oggi e domani. Oltre le crisi, oltre le difficoltà, testimone inossidabile della Storia, con storie di ogni genere. Contenitore e raccoglitore, pietra miliare dell’infanzia, lettura occasionale ed appuntamento fisso. Oltre i traguardi, attraverso gli anni, le emozioni. Topolino Libretto: altri 3500 di questi numeri!


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Pier

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Appassionato di scienza e supereroi, divoratore di comics, serie TV e pizza. Ex power ranger wannabe, matematico nella vita, Batman nello spirito. Mentre cerco qualche significato nascosto nelle mie letture, sono già proiettato verso la prossima recensione... Ed oltre!

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