Quando Superman e i Fantastici Quattro unirono le forze contro Galactus

Superman e i Fantastici Quattro, i grandi protagonisti dell'estate 2025, si sono incontrati in una storia speciale alla fine degli anni 90. Se non la conoscete, ve ne parliamo in questo speciale... SuperFantastico!

Mr. Kent
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Il 2025 è sicuramente un anno da ricordare per gli appassionati di supereroi: il nuovo film di Superman, diretto da James Gunn, ha riportato in primo piano l’Uomo d’Acciaio con un’impronta moderna ma fedele alle origini, mentre Fantastici Quattro: Gli Inizi ha segnato il debutto ufficiale del celebre quartetto nel Marvel Cinematic Universe. Ma ciò che in pochi ricordano è che Superman e i Fantastici Quattro si erano già incontrati… ovviamente sulle pagine dei fumetti, dove tutto può accadere!

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Nel 1999, infatti, Marvel e DC diedero vita a uno dei crossover più curiosi e ambiziosi della storia del fumetto: Superman/Fantastic Four: Infinite Destruction, scritto e disegnato da Dan Jurgens (l’uomo che negli anni 90 “uccise” e fece “risorgere” Superman) e rifinito da Art Thibert, che si è occupato anche delle chine. Una storia breve ma ricca di immaginazione, in cui l’Uomo d’Acciaio finiva niente meno che per diventare l’araldo del Divoratore di Mondi: Galactus.

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Quando Galactus distrusse… Krypton (forse)

L’elemento più affascinante del crossover è l’idea che Galactus sia in qualche modo legato alla distruzione di Krypton. In questa versione alternativa delle origini di Superman, viene suggerito che l’energia del suo pianeta natale sia stata assorbita dal Divoratore di Mondi, ponendo le basi per l’esilio di Kal-El sulla Terra.

Venuto a conoscenza di una verità che scuote le fondamenta della sua origine, Superman attraversa i confini tra i mondi grazie ad Access, misteriosa entità in grado di muoversi tra gli universi DC e Marvel. Giunto nell’universo dei Fantastici Quattro, l’Uomo d’Acciaio cerca il loro aiuto per far luce su Galactus, la forza cosmica che più volte ha incrociato il destino del celebre quartetto.

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Ma l’incontro si trasforma presto in tragedia: prima che possa allearsi con loro, Superman viene sopraffatto dall’entità cosmica e trasformato nel suo nuovo araldo, un campione dotato del devastante Potere Cosmico (lo stesso che è stato infuso in Silver Surfer, per capirci). Ora, spetta ai Fantastici Quattro affrontare un alleato divenuto minaccia, in una corsa contro il tempo per liberarlo dall’influenza del divoratore di mondi prima che l’intero pianeta venga condannato.

L’idea di legare la mitologia DC a quella Marvel attraverso una figura come Galactus è ardita ma riuscita, e permette di intrecciare due universi tanto diversi quanto complementari.

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Universi paralleli, destinati a incontrarsi

Non è un caso che siano stati proprio Superman e i Fantastici Quattro a rappresentare il ponte tra gli universi Marvel e DC. Entrambi incarnano l’essenza più autentica del supereroismo: altruismo, senso del dovere, legami familiari e una missione condivisa di proteggere l’umanità.

Nel crossover, queste qualità si intrecciano in modo potente. L’ingegno scientifico di Reed Richards si fonde con l’incrollabile idealismo di Clark Kent, mentre l’unità familiare dei Fantastici Quattro bilancia la solitudine quasi mitologica che accompagna Superman fin dalla sua nascita. Anche i loro avversari riflettono parallelismi sorprendenti: Lex Luthor e il Dottor Destino, entrambi menti brillanti ma divorate dall’ego e dal desiderio di dominio (ed è un peccato non averli visti insieme… chissà se ora che il dialogo tra i due editori è ripartito qualcuno prenderà in considerazione l’idea di farli incontrare).

Sul piano cosmico, figure come Darkseid e Galactus rappresentano minacce talmente imponenti da superare i confini dei loro mondi d’origine.

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Piccolo spoiler, occhio

La storia, costruita con intelligenza e grande rispetto per i personaggi dal grande Dan Jurgens, riserva anche un inatteso colpo di scena: si scopre infatti che a diffondere la falsa notizia sull’origine della distruzione di Krypton per mano dell’entità cosmica è stato Cyborg Superman. Nonostante la rivelazione, l’ipotesi che Galactus abbia avuto un ruolo nella fine del pianeta natale dell’Uomo d’Acciaio resta un’idea affascinante, capace di creare un legame narrativo originale tra due icone assolute del fumetto.

Se vi state chiedendo chi è Cyborg Superman, è presto detto: si tratta dell’alter ego di Hank Henshaw, un ex astronauta e attualmente uno dei villain più spietati dell’universo DC.

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Le origini di Cyborg Superman, che incrociano quelle dei Fantastici Quattro

Henshaw faceva parte dell’equipaggio dello Space Shuttle Excalibur, insieme a sua moglie Terri e altri due astronauti, impegnati in un esperimento con LexCorp. Un’improvvisa eruzione solare li espose a radiazioni cosmiche. I quattro subirono mutazioni violente, analoghe a quelle che trasformarono i Fantastici Quattro di casa Marvel: uno divenne un essere di pura energia, un altro un mostro di detriti, Terri iniziò a farsi trasparente e Hank fu quello che visse la mutazione più tragica, con la pelle che cominciò a sfaldarsi. Alla fine, solo Henshaw e Terri sopravvissero, sebbene la moglie impazzisse e si suicidasse poco dopo.

Dan Jurgens (sempre lui), autore della storia, costruì volutamente un’origine che fosse un ribaltamento tragico delle origini dei FQ: Hank era una versione distorta e dolorosa di Reed Richards, mentre la mutazione del resto dell’equipaggio riecheggiava chiaramente quella dei Fantastici Quattro.

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La trasformazione in Cyborg Superman

Quando il corpo di Henshaw si deteriorò completamente, riuscì a trasferire la sua coscienza nei sistemi cibernetici di LexCorp. In seguito occupò la navicella spaziale kryptoniana che aveva portato Superman sulla Terra da bambino, creando una nuova forma robotica dotata di parti biologiche clonate da DNA di Superman. Questa nuova incarnazione gli conferì poteri simili all’Uomo d’Acciaio, ma amplificati dall’elemento tecnologico: controllo delle macchine, forza, volo, visione calorifica e invulnerabilità.

Convinto che Superman avesse causato indirettamente l’incidente che devastò il suo equipaggio (attribuendo all’Uomo d’Acciaio la responsabilità per aver scatenato le radiazioni), partì per una missione vendicativa. Dopo aver distrutto Coast City con l’aiuto di Mongul, si spacciò per Superman rinato ai tempi in cui il più grande eroe della Terra era stato di fatto ucciso da Doomsday, al fine di rovinare la reputazione del vero Kal El. Quando l’originale Superman tornò a camminare sulla Terra, lo affrontò in uno scontro epocale, ma la mente di Henshaw — ormai un’intelligenza energetica immortale — continuò a sopravvivere e riemergere ciclicamente come minaccia.

Il parallelismo con i Fantastici Quattro

Come abbiamo sottolineato più in alto, il destino di Hank Henshaw riprende in modo sinistro e tragico la struttura originaria dei Fantastici Quattro: squadra di scienziati, esplosione di radiazioni cosmiche, trasformazioni radicali… ma senza l’entusiasmo di Reed Richards. Al contrario, si tratta di una versione distorta e disperata, in cui la mutazione diventa maledizione e non un dono.

Quando, nel crossover Superman/Fantastic Four: Infinite Destruction, Henshaw incrocia i membri dei Fantastici Quattro, non manca di notare le analogie con la sua storia – per poi affermarne la separazione radicale: loro hanno scelto di proteggere l’umanità, lui si è arreso all’odio e alla vendetta.

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Superman & i Fantastici Quattro uniti

Una delle sequenze più spettacolari del fumetto vede Superman lottare contro se stesso — o meglio, contro la propria volontà, schiacciata sotto il peso del Potere Cosmico. È un momento che mette in luce non solo la pericolosità di Galactus, ma anche la straordinaria forza morale di Superman, che riesce a trovare una via d’uscita senza sacrificare i propri principi.

Tuttavia, l’Uomo d’Acciaio vediamo un Uomo d’Acciaio piuttosto convinto a fermare una volta per tutte una forza distruttiva come quella di Galactus e sarà proprio Reed Richards a fargli capire che in realtà, tutto quello che fa è… nutrirsi, come qualsiasi organismo vivente. Superman propone dunque a Galactus di cibarsi di pianeti privi di vita, salvando così la Terra e preservando al tempo stesso l’equilibrio cosmico. Ovviamente il Cyborg Superman non farà una fine piacevole, visto che il suo piano alla fine verrà a galla… proprio al cospetto dell’Uomo d’Acciaio e del Distruttore di Mondi.

I Fantastici Quattro brillano particolarmente in questa storia: l’intelligenza di Mr. Fantastic, il coraggio di Sue, l’ironia di Johnny e la forza di Ben si uniscono per affrontare una minaccia che va oltre i limiti della logica terrestre. Insieme, dimostrano che l’unione fa davvero la forza. Per non parlare dell’incrollabile fede che il piccolo Franklin Richards ripone in Superman: se quest’ultimo è riuscito a liberarsi dal controllo di Galactus è anche grazie al gesto innocente di un bambino, che non voleva smettere di credere nel suo eroe preferito.

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Franklin Richards e il sogno che diventa realtà

Nel mondo Marvel, l’universo DC è considerato una dimensione immaginaria, una finzione da fumetto. E proprio per questo, vedere Franklin Richards — figlio di Reed e Sue — giocare con i pupazzi di Superman aggiunge un tocco tenero e meta-narrativo al crossover. Per il piccolo Franklin, l’Uomo d’Acciaio non è solo un supereroe tra tanti: è il suo idolo, una figura mitica che incarna giustizia, forza e bontà assoluta. Quando Superman irrompe davvero nel suo universo, vivo e reale, il sogno del bambino si materializza sotto i suoi occhi. Ed è proprio a Franklin che Superman regala, alla fine della storia, il suo mantello: un gesto semplice ma potentissimo, che suggella l’incontro tra fantasia e realtà, tra mito e meraviglia.

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Oggi, con il Superman di James Gunn già tornato a brillare al cinema e con i Fantastici Quattro pronti a rilanciare la loro eredità nel MCU, è interessante riscoprire episodi come questo. Non tanto per sperare in un crossover cinematografico (difficile, se non impossibile), ma per ricordare che i fumetti sanno ancora sorprenderci. Soprattutto quando superano i confini che li dividono.
E allora che aspettiamo? Tutti al cinema, per vivere un luglio SuperFantastico (in attesa che Panini ristampi questa piccola perla a fumetti del passato)!

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Appassionato di fumetti, curioso per natura, attratto irrimediabilmente da cose che il resto del mondo considera inutili o senza senso. Sono il direttore di MegaNerd e me ne vanto.
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