Roald Dahl – Censurati o modificati numerosi vocaboli delle sue opere

La casa editrice dei libri realizzati dall’autore gallese, in accordo con l’associazione gestita degli eredi che ne cura i diritti, hanno deciso di modificare drasticamente le opere di Roald Dahl

Roald Dahl

La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno dalle una delle più importanti testate del giornalismo britannico, il Telegraph , e confermata poi dalle parti principali di questa vicenda. La casa editrice “Puffin Books”, tassello dell’universo Penguin Random House, ha infatti comunicato di aver deciso di introdurre delle modifiche ai vocaboli utilizzati originariamente dallo scrittore Roald Dahl, celebre autore di opere spesso trasposte anche sul piccolo e grande schermo, quali “La fabbrica di cioccolato“, “James e la pesca gigante” e numerose altre ancora.

La decisione di edulcorare questi termini è stata presa in accordo con la “Roald Dahl Story Company“, l’associazione che riunisce tutti gli eredi dello scrittore , attualmente di proprietà di Netflix, che detiene l’ultima parola su tutti i diritti delle opere del compianto autore.

Secondo l’ottica della casa editrice e dell’associazione questa operazione si è resa necessaria per evitare di vedere utilizzate parole potenzialmente offensive quali “nano”, “brutto” e “grasso”, volendo dare una nuova immagine alle opere dell’autore gallese. Per realizzare questa operazione si sono rivolti alla “Inclusive Minds“, una società che a sua volta dispone di particolari figure denominate sensivity readers, il cui compito è quello di andare ad adattare opere del passato basandole sui valori e gli standard moderni, intervenendo dove possano sorgere possibili criticità.

Dopo l’inchiesta rilasciata dal Telegraph non si è fatta attendere la replica da parte della “Roald Dahl Story Company“, la quale, tramite un proprio portavoce, ha dichiarato che le modifiche sono state effettuate “mantenendo la trama della storia, i caratteri dei personaggi e l’irriverenza e lo spirito acuto del testo originale” e che sono “piccole e valutate con grande attenzione“. In realtà, secondo quando si evince dalle ricerche del quotidiano britannico, le modifiche sarebbero ben maggiori ed invasive.

Ovviamente non sono mancate numerosissime polemiche e critiche su questa scelta, anche dal mondo degli autori italiani. Il trend sembra ormai avviato: basti pensare anche alle recenti censure imposte dalla Disney nei confronti di due famosissime opere di Don Rosa. Non ci resta che capire quali saranno gli sviluppi di queste vicende, che stanno suscitando ampio dibattitto tra pubblico e addetti ai lavori.

Fonte: Telegraph


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BorgoNerd

Nerd convinto dal 1989, amante del mondo geek a 360° gradi, redattore per passione, fervente fedele del Super Nintendo e di One Piece.

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