Resident Evil – Storia e segreti di un titolo cult

Resident Evil 3 Remake è ormai nelle nostre console e chissà quando smetteremo di giocarci: abbiamo dunque pensato di ripercorrere insieme a voi storia, segreti e curiosità di questo incredibile titolo, diventato ormai un vero e proprio cult del mondo dei videogiochi

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Finalmente il giorno che noi fan di Resident Evil attendevamo da parecchio tempo è giunto: arriva tra noi Resident Evil 3, remake del capitolo del 1999 prodotto dalla Capcom. Dopo il grande successo del remastered di Resident Evil 2, la casa giapponese ci riprova mettendo sul piatto la storia che ha fatto impazzire milioni di giocatori, sbattendo sui nostri schermi una bellissima Jill ed uno straordinario ma ancor più rabbioso Nemesis. Ma voi, alla fine, quanto ne sapete della saga survival horror creata da Shinji Mikami? Se ne sapete poco o addirittura nulla, v’illuminiamo noi con qualche curiosità… ma prima un leggero refresh su RE3 e su tutto il media franchise.

Resident Evil 3 – La storia

La storia  di Resident Evil 3 ripercorre quella del suo predecessore di fine anni ’90: in una Raccoon City colpita dal famigerato Virus-T in cui migliaia di persone vengono trasformate in un’orrida armata di non-morti affamati di corpi umani, Jill Valantine, membro della S.T.A.R.S. che si trovava in città al momento del contagio, deve riuscire a scappare da questo grande casino per aver salva la vita. Tra non-morti e cani zombie, Jill dovrà vedersela anche con il Nemesis, un nuovo tipo di Tyrant creato dalla Umbrella Corporation con il compito di uccidere i membri della S.T.A.R.S., testimoni chiave delle attività illecite della multinazionale farmaceutica. Grazie all’aiuto di Carlos Oliveira, un membro mercenario dell’U.B.C.S. (Umbrella Biohazard Countermeasure Service), Jill riuscirà a far luce su tutto e a fuggire dalla cittadina infestata prima che quest’ultima venga rasa completamente al suolo da una testata nucleare.

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Resident Evil – Le origini del mito

Sviluppato dalla Capcom nel 1996 dopo tre anni di lavoro dell’autore di videogame Shinji Mikami, Resident Evil diventa un caposaldo tra i titoli della prima PlayStation. Biohazard (com’è conosciuto in Giappone) nel corso dei suoi 26 anni di vita diventa un importantissimo “media franchise” e al suo saldo attuale conta 132 titoli usciti (fino al 2019) per un totale di 93 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Da questo grande successo nascono atri progetti come libri, manga e film; mentre tutti gli altri seguono una cronologia comune, i film hanno una storyline diversa e vengono considerati una storia a parte. Influenzato moltissimo dal mondo creato da George A. Romero, gli viene conferito il titolo di survival horror creando così un genere tutto suo.

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Resident Evil – Curiosità

  • Sweet Home
    L’idea originale di Resident Evil venne da Sweet Home, un GDR horror prodotto sempre dalla Capcom uscito nel 1989 per Nintendo Famicom. Le tematiche erano sempre le stesse,  delle persone entrano in una casa completamente infestata da zombie e con molti enigmi da risolvere, un po’ come Villa Spencere. Oltre all’ambientazione e ai puzzle ricorrenti, Sweet Home ha donato a RE anche la schermata del caricamento di quando s’interagiva con le porte, che ansia!
  • Cast iniziale primo Resident Evil
    Inizialmente tra i personaggi principali del primo RE sarebbero dovuti apparire Dewey e Gelzer al posto di Rebecca Chambers e Barry Burton. Gli sviluppatori li scartarono subito per usarli invece successivamente in Dino Crisis, altro titolo Capcom, con i nomi di Rick e Gail: il primo è un afroamericano che sa smanettare bene coi computer e l’altro una spia veterana molto corpulenta con il ruolo di caposquadra.

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  • Elza Walker in Resident Evil 2
    In Resident Evil 2 al posto di Claire Redfield doveva esserci Elza Walker, studentessa universitaria con la passione delle moto. Alla fine i capi del progetto decisero di rifare il personaggio da zero creando cosi Claire e fornendo a quest’ultima maggiori connessioni col primo RE. Tuttavia gli sviluppatori non si sono scordati di quella che doveva essere la protagonista: tra i vari costumi che può indossare Claire nel remake del 2019 troviamo la tuta di Elza… giustizia è stata fatta!
  • Queen
    Molto probabilmente gli autori di Resident Evil e anche la stessa Claire Redfield dovevano essere dei fan sfegatati dei Queen. Tra i vari costumi che la ragazza poteva indossare durante lo svolgimento di RE2 e RE CODE:VERONICA sono due giubbini con le scritte “Made in Heaven” e “Let me Live”, titoli di due canzoni dei Queen.
  • GameBoy Color
    Visto il grande successo avuto, Capcom decise di sviluppare Resident Evil anche per altre console, in special modo per GameBoy Color: Il risultato fu che il progetto venne scartato immediatamente dall’azienda nipponica quando lo studio di sviluppo presentò il progetto. Capcom dichiarò che quest’ultimo avrebbe sfigurato accanto al progetto originale.

re game boy

  • Spin-Off e Terzo Capitolo
    Dopo il boom dei primi due giochi della saga, Capcom decise di creare il terzo capitolo ed uno spin-off e quest’ultimo sarebbe dovuto essere Resident Evil 3, che negli studi della società veniva chiamato Resident Evil 1.9 proprio per essere ambientato nello stesso momento di RE2. Il suo debutto sarebbe dovuto essere su console di ultima generazione come il Dreamcast. Tuttavia Capcom aveva un accordo di massima con Sony, secondo il quale i primi tre RE sarebbero dovuti essere per PlayStation. Così, per non far torto a nessuno, fece diventare RE3 terzo capitolo della saga canonica e come spin-off venne sviluppato RE CODE:VERONICA.
  • Easter Egg
    Tra i moltissimi Easter Egg che troviamo nei vari capitoli della saga, ce n’è uno che ci ha colpito veramente tanto. In RE2 per Nintendo64 notiamo che nel tabellone vicino alla scrivania di Rebecca c’è un immagine con raffigurati Doc, Clara e Martin di Ritorno al Futuro 3… Grande Giove!
  • Resident Evil 4 – Ghostbusters
    Nel quarto capitolo della saga con protagonista Leon invece che i soliti zombie dovevano esserci spettri, bambole possedute e creature sovrannaturali. Come dimostrava la demo uscita durante l’E3 del 2002, era tutto pronto per la produzione e invece, come successo anche per i titoli precedenti, nella fase finale dello sviluppo è stato cambiato tutto prima dell’uscita ufficiale del gioco.
  • Fumetti
    La saga di Resident Evil ha invaso il mondo dei fumetti in ogni latitudine: pensate che sono stati realizzati sia manga che fumetti americani, tutti con una loro trama specifica e tutti con l’approvazione suprema di Capcom. La primissima casa editrice a credere nelle potenzialità del nostro survival horror preferito anche nei fumetti è stata la Marvel, che nell’ormai lontano 1996 diede alle stampe un one-shot gratuito in concomitanza con l’uscita del gioco. Subito dopo ci sono stati altri editori, sia giapponesi che americani a raccontare nuove storie, ma è bene ricordare che l’avventura a fumetti di Resident Evil è partita da qui:

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Dopo un paio d’anni è la WildStorm di Jim Lee a lanciare la serie regolare Resident Evil: The Official Comic Magazine, collana pubblicata tra il 1998 e il 1999, che ha visto la luce anche in Italia. Le storie non erano certo memorabili, infatti durò pochissimi numeri:

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Dottor Prugna

Esimio luminare appassionato di quelle cose che la maggior parte della gente etichetta come “Infantili”. La fantasia è stata fin da subito il mio pane quotidiano. La mia colorata vita mi porta anche a svolgere il ruolo di giullare all’interno di questo fantastico gruppo, con il compito di portare gioia ed allegria a tutti quanti grazie a quel pizzico di follia che non mi manca affatto.

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