The Killer – Recensione dell’ultimo film di David Fincher

The Killer, l’ultimo lungometraggio targato David Fincher presentato in anteprima alla 80 ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, arriverà in alcune sale a partire da ottobre e su Netflix dal 10 novembre. Noi lo abbiamo visto in anteprima, ecco la nostra recensione

copertina recensione the killer

Caratterizzato da toni noir e una fotografia prevalentemente scura, la storia segue la vita di un pragmatico e calcolatore sicario senza nome, interpretato da Michael Fassbender. Oggi vi spieghiamo perché dare un’opportunità a questo thriller nato dalla mente del regista di Fight Club.

La trama

the killer

La trama ruota intorno a uno spietato sicario senza nome (interpretato dal poliedrico Michael Fassbender), che, in maniera scrupolosa, si occupa di eliminare delle persone selezionate da parte di alcuni clienti.

Mentre si trova a Parigi però, capita l’inaspettato: l’uomo infatti sbaglia e non riesce ad uccidere chi gli era stato assegnato. Dopo questo incidente, si mette in viaggio per la Repubblica Domenicana dove vive con la donna amata, ma al rientro trova una terribile sorpresa: la sua villa infatti è devastata e la donna è in ospedale in gravissime condizioni.

Agitato per questo accadimento, l’uomo cerca di scoprire chi siano i responsabili, cominciando un’approfondita ricerca nel Paese. In breve tempo, capisce che questo agghiacciante episodio è la conseguenza del suo errore di Parigi, di cui si è ritrovato da carnefice a vittima nel giro di pochissimo.

Decide quindi di scovare tutti colpevoli del misfatto e, passando dall’America del Sud, all’Europa e anche agli Stati Uniti, inizia una spietata caccia intorno al globo animata da un vigoroso senso di vendetta.

 

La caratterizzazione del killer e le somiglianze con Dexter

Senza ombra di dubbio, uno dei punti di forza di questo film è il protagonista, supportato dalla magistrale interpretazione di Michael Fassbender.

L’attore infatti porta sullo schermo un serial killer freddo e calcolatore, che ricorda molto la caratterizzazione di Dexter Morgan della serie televisiva Dexter. Entrambi dettano le loro azioni da movimenti scrupolosi e maniacali e, profondamente legati ad un loro personale codice d’onore, seguono un soggettivo sistema di regole e di senso di giustizia, grazie a cui giustificano gli omicidi compiuti.

E come in Dexter, anche qui lo spettatore, attraverso dei monologhi interiori del personaggio, conosce ogni suo singolo pensiero ed è portato così a seguire con profonda attenzione il suo prossimo gesto e movimento.

La razionalità del killer però traballa quando viene valicato il suo sacro nido. Dopo quell’accadimento infatti l’ira domina la sua mente e, mosso dai sentimenti, diventa più difficile seguire il proprio codice e rimanere nel pieno controllo delle proprie azioni. Nonostante questo però la sua sete di vendetta, anche se è molto violenta, riesce comunque ad essere organizzata e metodica in ogni suo singolo dettaglio, portandolo presto alla scoperta della verità.

the killer fassbender

L’appartenenza ai non luoghi vs l’estraneità dei luoghi

Il protagonista si sposta con facilità cambiando identità, paese e aereo.

La sua personalità però è perfettamente a suo agio con quelli che l’antropologo Marc Augé definisce i non luoghi, ovvero posti di transizione e di movimento in cui si incontrano migliaia di individui ma senza entrare in relazione. Esempio perfetto sono gli svariati aeroporti in cui il killer parte o atterra in cui, sfoggiando un passaporto nuovo e presentandosi sempre con un nome e un outfit diverso, si cala ogni volta in maniera perfettamente naturale in una nuova identità. O anche i taxi e i mezzi di trasporto che prende in continuazione.

Al contrario invece, dato il mestiere svolto, è difficile vederlo in luoghi comuni mentre svolge tipiche attività: l’uomo è infatti quasi sempre è  in movimento e alla continua ricerca del prossimo bersaglio.

the killer scena

Conclusioni

La regia di Fincher si conferma ancora una volta una garanzia: la sua meticolosa attenzione per i dettagli e per la caratterizzazione delle sfumature della personalità del protagonista, riescono a convincere lo spettatore e a intrigarlo per tutta la durata della pellicola. E anche la colonna sonora risulta ideale per amplificare la tensione presente in alcune inquadrature.

La scelta di suddividere il film in sei differenti capitoli, corrispondenti alla storia e alle vicende dell’ossessivo sicario, risulta sin da subito decisamente vincente.

Si è Infatti immediatamente coinvolti nei ragionamenti e nelle dinamiche del killer senza nome e, ad ogni capitolo, lo spettatore è portato a seguire con superba attenzione il filo logico di ogni suo pensiero e azione, riuscendo (quasi) ad empatizzare con lui.

È un peccato però che nella parte finale, il film manchi di maggiore brio: si ha infatti l’impressione che, dopo questa spietata caccia ai colpevoli, in cui ognuno subisce un preciso trattamento, si ritorni ad una sensazione di tranquillità che però è solo apparente. La vendetta infatti, motore di tutta la pellicola, sembra diventare un ricordo sfumato, ormai parte di un passato remoto. L’epilogo quindi lascia un po’ di incertezze e una (decisamente velata) sensazione dolceamara.

The Killer

The Killer

Regia: David Fincher
Anno: 2023
Paese: USA
Sceneggiatura: Andrew Kevin Walker
Produzione: Archaia Entertainment, Boom! Studios, Panic Pictures, Paramount Pictures, Plan B Entertainment
Distribuzione italuana: Netflix
Sceneggiatura: Andrew Kevin Walker
Interpreti e personaggi:
Michael Fassbender: The Killer
Arliss Howard:
Charles Parnell: Hodges
Kerry O'Malley: Dolores
Sala Baker: Brute Sophie Charlotte: Magdala Tilda Swinton: Gabriel Polanco: Emiliano Pernia:
Uscita nelle sale: ottobre nelle sale, il 10 novembre su Netflix
Voto:

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Ludovica Terracciano

Mancina, testarda e fin troppo sognatrice. Mi tuffo in ogni storia che vedo come Alice nel Paese delle Meraviglie. Mi trovate seduta al Central Perk mentre bevo caffè e leggo Harry Potter.

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