The Batman – Recensione no spoiler

Il ritorno del Cavaliere Oscuro al cinema è sempre un evento, al quale abbiamo potuto assistere in anteprima per raccontarvi subito le nostre impressioni su The Batman, l’attesissimo film di Matt Reeves con Robert Pattinson, Zoë KravitzPaul DanoColin FarrellAndy Serkis John Turturro… ovviamente rigorosamente senza spoiler

recensione the batman

Non dev’essere stato affatto semplice, per Matt Reeves.
Confrontarsi con i miti è sempre una pratica piuttosto complessa, soprattutto considerando il fatto che viviamo in un’epoca in cui i film tratti dai fumetti di supereroi vanno per la maggiore e Batman ha in assoluto il pubblico più esigente. Come fai a raccontare una storia che è stata già raccontata mille altre volte? Come fai a non cadere nei classici luoghi comuni, a facili strizzatine d’occhio agli spettatori? Come fai a far uscire la gente a bocca aperta dal cinema?
Ve lo dico io: raccontando una buona storia. Il regista che ha riportato sul grande schermo Il Pianeta delle Scimmie ha evidentemente studiato il personaggio, andando a scandagliare con forza le storie più importanti, mixandole sapientemente con altre per cercare di trovare la sua strada, quella che non era stata mai battuta da nessun altro. Reeves ha scelto di fare un noir, un poliziesco cupo e malinconico, distante anni luce da tutte le precedenti incarnazioni di Batman viste finora in sala, senza rinnegarle, però.

Fare un film sul Cavaliere Oscuro come gli altri non avrebbe avuto davvero senso, questo il regista lo sapeva. E allora me lo immagino mentre guarda e riguarda quel simbolo, alla ricerca di un’ispirazione, che poi è arrivata in modo tanto naturale, quanto ovvia: Batman è il più grande detective del mondo, dunque perché non calarlo in una storia dalle forti tinte thriller?
Perché non provare ad affacciarsi dalle parti di opere intense come Seven? Perché non prendere spunto anche da Fight Club? Film ormai entrati di diritto nella storia moderna del cinema, sui quali almeno un paio di generazioni hanno iniziato a costruire il proprio immaginario. A Reeves è stato dato un foglio bianco, ha l’occasione di ripartire da zero, di ricostruire la leggenda di Batman per questi tempi dannati e oscuri. Per farlo, ha dovuto rompere con il passato e la scelta di un attore come Robert Pattinson va proprio in quella direzione: qui ci troviamo di fronte a un Bruce Wayne ferito, spezzato, che probabilmente soffre di una sindrome post-traumatica da stress, che non si è MAI realmente ripreso dal brutale omicidio dei suoi genitori (che viene più volte evocato, ma senza essere messo in scena: in fondo è un qualcosa che abbiamo visto mille volte, sappiamo bene cos’è successo). Questo Bruce Wayne non è un playboy, è semplicemente un ragazzo arrabbiato, che vuole vendetta, che non trova pace.

the-batman-recensione-capolavoro-cavaliere-oscuro-recensione-v7-56598-1280x16Ma Bruce in questo film non è importante. È solo una parte di un quadro molto più complesso, che ovviamente raffigura un pipistrello. Batman è il protagonista assoluto e su questo non c’è dubbio.
Al contrario di quanto accade nei film Marvel, qui l’eroe non toglie quasi mai la sua maschera, perché QUELLA è la sua vera immagine (ovviamente per quanto riguarda il Cavaliere Oscuro), il resto sono solo scocciature, ricordi di un passato e di una vita che poteva essere, ma che è andata da tutt’altra parte.

Gotham, qui rappresentata con un’estetica che in qualche modo rimanda anche a Tim Burton – dunque gotica, maestosa, oscura – è una città marcia, corrotta fino al midollo, che è sotto attacco da parte di un feroce e brutale assassino che si firma come l’Enigmista. La sua firma sono degli indovinelli, alcuni facili, altri più complessi, il cui unico scopo è far avanzare Batman nelle indagini, condurlo esattamente dove vuole lui per… beh, qui ci fermiamo. Abbiamo detto “no spoiler” e “no spoiler” sarà. C’è da dire che questo Riddler è forse il personaggio che più è stato cambiato, in questa trasposizione: i lettori di fumetti stenteranno a rinoscere il buon vecchio Edward Nigma, che qui è stato remixato con Hush (a cui deve la particolare – e inquietante – maschera) e con un altro Enigmista, quello di Saw. Il risultato è una figura disturbante, che agisce senza pietà, che mostra una cattiveria spaventosa al pubblico.
Il suo scopo è impressionare Batman, togliere il velo d’ipocrisia che circonda alcune classi sociali di Gotham, far vedere a tutti il marcio in cui vivono più o meno consapevolmente.
E nel farlo farà scorrere sangue a non finire.

Paul Dano fa un lavoro incredibile nel tratteggiare il villain che negli anni 90 fu portato per la prima volta sul grande schermo da Jim Carrey (dimenticate quella versione, ovviamente…) e riesce a incutere timore, paura e persino rabbia in molti momenti del film. Ogni volta che compare ruba la scena a tutti e ci si sente come stretti in un angolo. Interepretazione incredibile.

135685_pplMolto interessante e assolutamente centrata anche la Selina Kyle splendidamente interpretata da Zoë Kravitz, attrice che lascia tutti di stucco per la sua bravura: rispetto all’Enigmista, qui regista e sceneggiatori sono stati decisamente più fedeli al fumetto. La Catwoman di questo film (che non viene mai esplicitamente chiamata così) è palesemente quella di Frank Miller in Batman: Anno Uno, ed è una figura davvero importante nella storia che si è scelto di raccontare. Quando la incontriamo è invischiata in un brutto giro, lavora in uno dei locali più malfamati della città, l’Iceberg Lounge, frequentato solo da mafiosi e politici corrotti. Tra loro, spicca Carmine Falcone (che ha le fattezze dell’inossidabile John Turturro), uno dei boss più potenti della città, che scopriremo avere non pochi legami con la famiglia Wayne… una famiglia che inizieremo a vedere con altri occhi e che forse non era esattamente come ce l’avevano raccontata. Almeno in questo mondo, chiaro.

Qui è tutto più oscuro e maledetto, persino Alfred (Andy Serkis). La figura più simile a un padre che Bruce abbia mai avuto ha qui un ruolo minore rispetto ad altre volte, ma ogni volta che compare, si fa sentire eccome. La sensazione è che non sia stata esattamente quella figura amorevole tratteggiata da Nolan nella sua trilogia, ma neanche il cinico aiutante visto nei film di Zack Snyder. Questo è un Alfred tutto nuovo, che però ricorda molto quello a cui siamo affezionati e che nonostante debba portare il fardello di segreti molto pesanti (no, non mi riferisco “solo” all’identità segreta di Batman), sarà sempre il miglior supporto possibile per il nostro eroe.

the-batman_4Ma se Alfred è un valido alleato nella base, sul campo è sempre Jim Gordon la persona su cui il Cavaliere Oscuro può contare. La storia è ambientata nel secondo anno di attività dell’eroe, dunque è ancora un Tenente, non ancora Commissario. Anche in questo caso, il personaggio è caratterialmente molto in linea con i fumetti: è un poliziotto che cerca di fare il suo lavoro, ma in una città come Gotham è forse la cosa più difficile del mondo. Tra corruzione e criminalità dilagante, essere un poliziotto onesto è quasi un controsenso. Perché sbattersi tanto quando c’è una strada spianata per avere soldi e vivere tranquilli? Perché rischiare il collo tra le strade, quando con qualche stretta di mano potresti dormire sonni tranquilli? Jeffrey Wright ci regala un grande Gordon, la spalla perfetta per un Batman che non ha solo bisogno di un alleato, ma anche di qualcuno che ogni tanto provi a frenarlo.

Questo Crociato Incappucciato è mosso solo dalla vendetta, ve l’ho detto più in alto. Questo comporta anche fare passi falsi, essere poco lucido in alcune situazioni, rischiare continuamente la vita… già, quella. Vedendo il film si ha la netta sensazione che a questo Bruce Wayne non importi morire. Se gli dovesse succedere qualcosa, pazienza. Non ha paura, non ha freni, non ha legami.
I criminali hanno paura del buio, perché è lì che si annida Batman. Lui non vive nell’ombra, lui è l’ombra.

the_batman_2022_movie_trailerSpesso nei film di supereroi la colonna sonora ha un aspetto quasi secondario, ma non qui: ogni apparizione di Batman viene sottolineata dalle note di Something in the Way dei Nirvana, quasi a sottolineare l’anima grunge, “sporca”, di questa pellicola. Quelle rare volte in cui vediamo il volto di Bruce Wayne, invece, vediamo una persona malinconica, con lo sguardo quasi vuoto, assente. Bruce Wayne esiste solo per permettere a Batman di avere un corpo, non è nient’altro.

La regia e la fotografia ci regalano scene che resteranno scolpite nella nostra memoria (l’inseguimento tra Batman e il Pinguino è già diventato iconico, con la macchina di quest’ultimo che si ribalta e il Cavaliere Oscuro che si avvicina a passo lento, ma imponente, con la musica che cresce sempre di più, fino a scuoterti le viscere).
Per ultimo ho lasciato proprio lui, Oswald Cobblepot, detto il Pinguino, proprietario dell’Iceberg Lounge e invischiato in tutti i peggiori giri criminali di Gotahm. Ho apprezzato molto il fatto che Colin Farrell abbia scelto di fare un’interpretazione meno caricaturale e lontana anni luce da quella – ormai storica – di Danny De Vito che ha segnato in modo indelebile il secondo film di Tim Burton.
Qui, proprio come nei fumetti, abbiamo di fronte un uomo d’affari senza scrupoli e dai metodi spicci: è sfregiato in volto, ma non mangia pesci crudi o ha le fattezze di un vero pinguino. Lui è forse il personaggio più fedele alla sua controparte cartacea ed è stato riportato benissimo.

the-batmanMi rendo conto che potrei parlarvi di questo film per ore, ma è bene fermarsi qui. Quello che dovevo dire, è chiaro: ci troviamo di fronte a un’opera importantissima, una delle migliori mai fatte sul personaggio. No, non è un’esagerazione The Batman segnerà uno spartiacque nel filone dei cinecomics e ora capiamo bene perché si è scelto di ambientare il tutto in un altro universo, diverso in modo sostanziale da quello in cui vivono Flash, Aquaman o Superman. In attesa di capire se anche in questa Terra esistono delle controparti degli altri eroi, godiamoci questo film per quel che è: un meraviglioso punto di partenza per una saga che meglio di così non poteva davvero partire.

Accompagnato da una colonna sonora impressionante, il viaggio del Batman è appena iniziato ed è stato grandioso poter assistere a una delle sue prime avventure.
Ora basta parlare: è scesa la notte e l’oscurità sta avvolgendo le strade. Fa freddo, lì fuori.
Ma sappiamo che non siamo soli.

 

The Batman

The Batman

Regia: Matt Reeves
Anno: 2022
Durata: 176 minuti
Sceneggiatura: Matt Reeves, Peter Craig
Produzione: Warner Bros. Pictures, DC Entertainment, 6th & Idaho Productions
Interpreti e personaggi:
Robert Pattinson: Bruce Wayne/Batman
Zoë Kravitz: Selina Kyle/Catwoman
Paul Dano: Edward Nashton/Enigmista
Jeffrey Wright: Detective James Gordon
John Turturro: Carmine Falcone
Peter Sarsgaard: Gil Colson, procuratore distrettuale
Jayme Lawson: Candidata sindaco Bella Reál
Andy Serkis: Alfred Pennyworth
Colin Farrell: Oswald Cobblepot/Pinguino
Con O'Neill: Tenente Mackenzie Bock
Voto:

Sfoglia tutti i film recensiti da MegaNerd!

Mr. Kent

Facebook MeganerdInstagram MeganerdTwitter Meganerd
Appassionato di fumetti, curioso per natura, attratto irrimediabilmente da cose che il resto del mondo considera inutili o senza senso. Sono il direttore di MegaNerd e me ne vanto.

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *