Schitt’$ Creek – Best Wishes, Warmest Regards

Quando i premi ottenuti trovano riscontro nell’amore del pubblico, allora il successo può essere solo che meritato. È il caso di “Schitt’s Creek“, comedy canadese passata un po’ in sordina nel nostro Paese: proviamo a spiegarvi perché, secondo noi, merita di essere vista… al più presto!

 

recensione schitt's creek

 

Benvenuti a Schitt’s Creek, una piccolissima cittadina del Canada che sembra essere rimasta un pochino indietro rispetto al resto del globo. Troverete, dietro la prima impressione di luogo fatiscente, un posto accogliente, cittadini amorevoli ed educati – forse un po’ chiacchieroni ed un po’ troppo alla mano – che potrebbe trasformarsi nel proverbiale vostro posto nel mondo.

Lo è diventato, senza alcuna ombra di dubbio, per David Rose e la sua famiglia, i protagonisti della next big thing in fatto di comedy/sitcom/dramedy del piccolo schermo. Schitt’s Creek è andata in onda in Canada sul canale CBC dal 2015 al 2020, ottenendo negli anni un numero sempre maggiore di telespettatori e affezionati, arrivando a vincere un Emmy Award nel 2020 come miglior serie TV comedy. Un traguardo pazzesco, un’affermazione incredibile se pensiamo a quante altre produzioni vediamo provenire dal mercato a stelle e strisce ogni anno. Ma Schitt’s Creek è stata qualcosa di diverso nelle sue trame all’apparenza sempliciotte, nel suo tono irriverente, nelle interpretazioni forse sopra le righe che le hanno permesso di imporsi e per cui vi consigliamo di recuperarla quanto prima.

Schitt’$ Creek ha avuto coraggio. Tanto coraggio. (E la presenza del dollaro indicherà la serie TV per distinguerla dall’omonima ambientazione)

Al centro delle vicende c’è la ricchissima famiglia Rose: Johnny, titolare di un’importantissima e remunerativa catena di videonoleggio; Moira, attrice di soap opera sempre sulla cresta dell’onda; David ed Alexis, figli viziatissimi incapaci di allacciarsi le scarpe. Insomma, non certo personaggi empatici, eppure… Quando tutti i loro beni vengono confiscati per non aver pagato anni ed anni di tasse – truffa portata avanti all’insaputa dei Rose dal loro commercialista -, la famiglia si ritrova senza più nulla, tranne un piccolo regalo di Johnny destinato come regalo e scherzo di compleanno a David. Sì, proprio Schitt’s Creek.

Johnny e la sua famiglia si trasferiscono nel motel della cittadina di loro proprietà, il classico buco del c*** del mondo, puzzolente, a pezzi, burbero. Una realtà così distante dalla vita patinata che i Rose avevano condotto fino a quel momento da risultare quasi inimmaginabile, un affronto alla decenza di un essere umano. Quasi ad indicare che quel pantano che si presenta davanti agli occhi è, per i Rose, una condanna, una metafora del loro futuro.

Soprattutto se le persone del luogo sono, per diversi motivi, insopportabili: il rude sindaco Roland Schitt, discendente diretto dei fondatori della città; la fastidiosa e chiacchierona Jocelyn; la mordace Stevie; la vivace e fin troppo solare Twyla; la scontrosa Ronnie. Ma si parlava di coraggio, in Schitt’$ Creek: quello di ribaltare, innanzitutto, il destino. Per i Rose non sarà affatto facile abituarsi ai nuovi ritmi, al nuovo stile di vita: ma per far sì che non si rimanga incastrati in quelle sabbie mobili c’è bisogno di ricominciare, rimboccandosi le maniche, allacciandosi le scarpe.

La serie creata da Eugene e Daniel Levy, gli interpreti di Johnny e David, ha il merito di presentare, nel corso degli episodi, piccole grandi sfide indorate da un sorriso e una carezza. Ha il coraggio, appunto, di ribaltare innanzitutto una dinamica cui eravamo sicuramente più abituati: non più uno studentello che si traferisce nella grande metropoli ma dei ricchi spocchiosetti vengono trapiantati nella periferia della periferia del mondo. La loro sfida è sopravvivere senza confort, senza i domestici, provvedendo a loro stessi in prima persona. È l’inizio di una crescita inevitabile, di un miglioramento necessario quanto esaltante dei personaggi, che passa dagli esaurimenti nervosi di Moira, le smorfie di David, i gridolini di Alexis, la concretezza di Johnny.

È il coraggio di affrontare ogni giornata, la vita di tutti i giorni, facendo leva sulle proprie peculiarità, esasperate (ed esasperanti) che siano.

Il cast di Schitt’$ Creek ha una chimica a dir poco perfetta nel rappresentare queste piccole sfide con coraggio, frutto indubbiamente di dinamiche familiari (Johnny e David sono padre e figlio nella vita reale, appunto) presenti al di fuori del set e professionali di lunga data (Eugene Levy e Catherine O’Hara, la “mamma” di Kevin McCallister, hanno tantissime collaborazioni condivise). E poi, ingrediente immancabile, la vera sfida della comedy canadese, il vero coraggio che l’ha portata a farsi amare in ogni angolo, è l’amore: quello per la famiglia, su tutti. Quello per le piccole cose, poi. Quello per le personali conquiste e i risultati del duro lavoro, certo.

Ma, soprattutto, l’amore come sentimento in quanto tale: esprimibile su più livelli, in diverse misure, condiviso e condivisibile, indipendente da chi lo vive, rivolto a chi si ritiene meritevole, di una notte o per la vita, di dediche e di gesti. Schitt’$ Creek non ha paura di mostrare l’amore, che sia «per un vino bianco, uno rosso o entrambi, non per l’etichetta» ma ci mostra che è sempre possibile provarlo, con coraggio.

E allora, fatevi un favore: recuperate Schitt’$ Creek, dove anche il buco del c*** del mondo e le persone che lo abitano possono essere il migliore dei luoghi in cui vivere.

Schitt’$ Creek è disponibile su Mediaset Infinity, anche tramite abbonamento premium via Amazon Prime Video. Dal 16 maggio 2022, viene trasmessa in prima serata su Italia2.

Un ringraziamento a Caterina, che mi ha consigliato e fatto conoscere questo piccolo gioiello.

 

 

Schitt'$ Creek

Schitt'$ Creek

Paese: Canada
Anno: 2015-2020
Stagioni: 6
Episodi: 81
Durata: 22 minuti/episodio
Personaggi e interpreti:
Eugene Levy: Johnny Rose
Catherine O'Hara: Moira Rose
Dan Levy: David Rose
Annie Murphy: Alexis Claire Rose
Chris Elliott: Roland Schitt
Jennifer Robertson: Jocelyn Schitt
Emily Hampshire: Stevie Budd
Sarah Levy: Twyla Sands
Tim Rozon: Mutt Schitt
Karen Robinson: Ronnie Lee
John Hemphill: Bob Currie
Dustin Milligan: Ted Mullens
Robin Duke: Wendy Kurtz
Noah Reid: Patrick Brewer
Dove vederlo: Mediaset Infinity, Prime Video
Voto:

Leggi tutte le nostre recensioni sulle serie TV
Avatar photo

Pier

Instagram Meganerd
Appassionato di scienza e supereroi, divoratore di comics, serie TV e pizza. Ex power ranger wannabe, matematico nella vita, Batman nello spirito. Mentre cerco qualche significato nascosto nelle mie letture, sono già proiettato verso la prossima recensione... Ed oltre!

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *