Nel secondo volume di “Jonna e i Mostri Impossibili” edito da saldaPress nella collana YAù! Chris e Laura Samnee ampliano il mondo post-apocalittico delle due sorelle protagoniste con nuove domande, poche risposte e segreti che potrebbero mettere tutto in discussione.
saldaPress ha portato alle nostre latitudini il secondo volume di “Jonna e i Mostri Impossibili“, serie squisitamente young adult destinata ad un pubblico di giovanissimi di Chris e Laura Samnee. Qui potete trovare la nostra recensione del primo volume.
Prosegue la disperata ricerca da parte delle sorelle protagoniste Rainbow e Jonna del loro padre, scomparso durante il grande boom che ha portato “i mostri impossibili” sul loro mondo. Dopo aver incontrato altri superstiti, ecco che le due sorelle si fanno forza a vicenda e nonostante il clima di disperazione e le circostanze proseguono nella loro missione di recupero.
Ad ogni passo, ad ogni nuovo angolo esplorato di un mondo desolato e disperato, Jonna e Rainbow stanno all’erta cercando di non naufragare nella rassegnazione. Eppure, se da un lato i grossi kaiju sono la minaccia principale, dall’altro i pericoli arrivano direttamente dagli stessi uomini. Il sottosuolo, dove ora la civiltà sta cercando di riformarsi, è avido e spietato: nessuna compassione per i più deboli, nessuna mano tesa verso due bambine sole ed abbandonate a loro stesse.
Anzi, la forza primitiva e primordiale insita nelle braccia di Jonna sono un fenomeno da mettere in mostra per accontentare gli spiriti della stessa natura degli uomini alla disperata ricerca di distrazione e di deviato divertimento: là, mentre Rainbow è alla ricerca di cibo, Jonna è gettata nella mischia per combattere i mostri, per lo spettacolo e, inevitabilmente, per la sopravvivenza stessa. Ma, ancora una volta, Jonna è istinto, natura, spirito: una protagonista turbata dal cambiamento che l’aveva sconvolta e che riversa il proprio dolore – percepibile dagli sguardi intensi ed impauriti allo stesso tempo – sulla causa di quello stesso cambiamento.
Ancora una volta e, probabilmente ancora di più grazie ad una lunga e triste sequenza flashback, i mostri non sono solo creature mastodontiche che hanno preso possesso del mondo devastando tutto il resto: sono metafora dei pericoli che ci circondano nascosti dalla quotidianità, della paura di restare soli e la voglia di esorcizzarla.
Dopo un primo volume squisitamente favolistico, i coniugi Samnee espandono l’universo narrativo di Jonna portandoci con la protagonista e la sorella dapprima nel sottosuolo. La nuova ambientazione presenta pericoli costanti e dona una sensazione di claustrofobia impellente: lo spazio chiuso aumenta la percezione del pericolo, non solo dai mostri ma anche dagli stessi uomini.
I quattro nuovi capitoli di Jonna e i Mostri Impossibili, quindi, assumono delle sfumature dark, misteriose e per nulla rilassate: se dalla conclusione del primo volume si poteva pensare – ed auspicare – una riuscita positiva della missione di recupero, i Samnees decidono di aumentare le difficoltà rendendo il percorso delle sorelle (e delle eroine) più impervio e difficile. Ancora una volta, soprattutto, a farla da padrona è l’azione: favorita da un racconto dinamico e dolce nello stile cartoonesco di Chris, le corse a perdifiato e le botte da orbi danno il ritmo alla trama spingendola sempre sull’acceleratore.
Le emozioni delle protagoniste, però, sono evidenti ed efficaci: in questo modo, anche con i dialoghi ridotti all’essenziale, la dimensione emozionale del racconto fuoriesce in maniera naturale. E colpisce dritto al cuore, che batte all’impazzata, come quando Rainbow si sveglia da un incubo, frutto di un ricordo di ciò che è stato un anno prima. Matthew Wilson, che per forza di cose gioca con le ombre, l’oscurità di spazi principalmente chiusi, esalta questo ultimo aspetto del racconto, risultando malinconicamente efficace.
Jonna e i Mostri Impossibili continua a mostrarsi come una dolcissima favola fantasy (in questo secondo volume, con sfumature dark) nella quale il rapporto di sorellanza è al centro e viene rinsaldato su ed oltre il dramma, con due giovanissime protagoniste pronte a sostenersi e a formarsi oltre il dolore, con la speranza di ritrovare un caro ed un pizzico di normalità che sembra essere ormai perduta.