I ventuno vaffanculo di Zeno – La lezione di Roy e Ferrara

Negli ultimi istanti della sua vita, Zeno decide di togliersi un peso dallo stomaco: mandare a quel paese tutte le persone che gli hanno fatto un torto nella sua vita. Niccolò Roy e Giulio Ferrara realizzano un piccolo gioiello da non lasciarsi sfuggire

recensione ventuno vaffanculo zenoProbabilmente poche cose al mondo riescono a contenere l’enorme senso di liberazione che si può provare nel mandare a fanculo una persona. Specialmente dopo tanto, troppo tempo.

Zeno lo sa bene, del resto ha troppa vita sulle spalle per avere ancora questioni in sospeso con chicchessia. Specialmente ora, che un dottore gli ha detto che il capolinea è vicino. Guardare in faccia la linea del traguardo, dopo una vita passata a correre una maratona non dev’essere facile per nessuno e francamente non so se superata una certa età scatti una sorta di rassegnazione. Si può essere mai davvero preparati alla morte?

Non lo so. Probabilmente neanche Zeno lo sapeva.
Eppure a vederlo sembrava tranquillo. Forse lo era davvero, in fondo il suo volto – così duro, così simile a quello di Clint Eastwood  – lasciava trapelare una certa stanchezza. Prima di andarsene però una cosa doveva farla, perché se hai fatto la guerra e visto orrori che noi poveri smidollati possiamo solo immaginare, non puoi lasciare questo mondo senza esserti tolto tutti i sassolini che sono finiti dentro le tue grandi scarpe. Anche perché, come leggeremo, di tempo ne è stato buttato fin troppo (soprattutto dietro a ricordi ormai sbiaditi).

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E allora servono carta e penna.
Si fa mente locale, si riflette bene, si butta giù una lista di nomi e cognomi. Si cercano indirizzi, numeri di telefono, ogni genere di contatto possibile. Si torna a essere vivi, prima di morie.
Mandando a fanculo tutte le persone a cui volevi dirlo, ma non l’hai mai fatto. Un meraviglioso, goliardico, fantastico atto liberatorio che ti restituisce quel sorriso che… beh, a occhio e croce mancava davvero da un bel po’ su quel viso granitico.

Vaffanculo.
Una parola sola, semplice, diretta.
Zeno sta per morire, ma prima ha un messaggio speciale per ventuno persone sparse in giro per l’Italia.

Niccolò Roy e Giulio Ferrara realizzano una storia breve, proprio come il tempo che è rimasto a Zeno, personaggio tormentato e – da quel che possiamo intuire – persino solitario. Diciamo che l’aspetto è più simile a quello di un vecchio cowboy che ne ha viste troppe nella sua vita, piuttosto che del tenero nonnino, con cui probabilmente non ha nulla a che spartire.

Gli autori ci portano in viaggio con lui, e di vaffanculo in vaffanculo assistiamo a dei flashback travolgenti, in cui capiamo come mai sia diventato così. Brevissimi spaccati di vita, assolutamente verosimile, che mattone dopo mattone hanno costruito il percorso di un uomo disilluso e duro come il marmo.

Pagina dopo pagina incontriamo queste ventuno persone, “colpevoli” di aver fatto un torto a Zeno nel corso degli anni. Uno degli aspetti positivi della Terza Età è probabilmente la memoria a lungo termine, che rende vivide cose accadute da tantissimo tempo: e infatti il protagonista della storia ricorda tutto nei minimi particolari. Dai torti subìti quand’era solo un bambino, fino all’adolescenza, per arrivare all’età adulta. Nella sua lista troviamo le più svariate tipologie di persone – ovviamente coetanee del nostro eroe -, alcune delle quali non vedeva addirittura da decenni.

Tutti increduli quando si sentono urlare in faccia il loro personalissimo vaffanculo – e, parliamoci chiaro, non potrebbe essere altrimenti. Immaginate d’incontrare una persona dopo venti o trent’anni, che vi manda a quel paese senza troppe spiegazioni.

Zeno non si è fermato di fronte a nulla, neanche a un suo vecchio amico ora diventato sacerdote o a un altro, purtroppo defunto. Nessuno può fermare la goliardica “vendetta” del Signor Moretti. Morire va bene, ma quantomeno facciamolo senza rimpianti.

Già. Di quelli Zeno ne ha fin troppi, forse anche più dei suoi anni, più delle sue rughe.
Sognava una famiglia, una vita serena accanto alla donna che amava, ma qualcosa è andato storto.

Qualcosa non gli ha permesso di vivere il suo tempo accanto all’amore della sua vita… ed è proprio lei, la ventunesima persona della lista. Colei che non ha avuto la pazienza di aspettare il ritorno dalla guerra, colei che chissà che fine ha fatto. Ecco, per lei c’è il più grande vaffanculo di tutti: quello intriso di rabbia, emozione, tormento, lacrime. Quello da urlare più forte di tutti, magari accompagnato dalla mano a tavoletta accanto bocca, in modo che il messaggio arrivi forte e chiaro.

Ma ci riuscirà?
Questo lo lascio scoprire a voi.

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Uscito per la prima volta come autoproduzione del collettivo Mojo, I ventuno vaffanculo di Zeno torna in una nuova edizione per la rinnovata Double Shot, che sceglie di pubblicarlo in un bel volumetto brossurato agile e alla portata di tutte le tasche. Purtroppo l’uscita a ridosso del primo lockdown ha penalizzato sia la diffusione che la comunicazione di una storia che merita di essere letta e presa in considerazione da tutti coloro i quali hanno fame di cose belle.

Forse a un certo punto potreste anche commuovervi, chi lo sa.
Ma non ditelo a Zeno. Potrebbe mandarvi a… beh, ormai lo sapete, no?

 

 

 

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I ventuno vaffanculo di Zeno

I ventuno vaffanculo di Zeno

Autori: Niccolò Roy, Giulio Ferrara
Formato: 17x24; brossurato
Pagine: 72, a colori
Volume unico
Prezzo: € 11,00
Editore: Ass. Cult. Double Shot
Voto:

Mr. Kent

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Appassionato di fumetti, curioso per natura, attratto irrimediabilmente da cose che il resto del mondo considera inutili o senza senso. Sono il direttore di MegaNerd e me ne vanto.

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