Gateball Park di Natsume Ono – Una recensione felice

Abbiamo appena finito di leggere Gateball Park di Natsume Ono, manga fresco di pubblicazione per Bao Publishing. Immaginiamo sappiate già che sia un bel volume, ma noi proviamo a spiegarvi perché dovreste proprio leggerlo. Questa è la nostra recensione 

 

copertina recensione gateball park

Vi ricordate Disperato erotico stomp? Lucio Dalla sosteneva che nella vita l’impresa eccezionale è essere normale.

Gateball Park è l’impresa dell’essere normali in un mondo che non lo è più, che ha troppa fretta per voltarsi e controllare se qualcuno è rimasto indietro, esageratamente in ritardo per preparare dolci in casa, curare i fiori, osservare dalle finestre la neve che scende lenta dal cielo.

C’è tuttavia un’adorabile oasi di pace che risponde al nome di Gateball Park, titolo di un volume unico fresco di pubblicazione per Bao Publishing che così aggiunge alla sua “Ono collezione” un altro bel manga dopo Futagashira e Not Simple.

Chi è Natsume Ono:

Natusme Ono, classe 1977, conquista la popolarità in Giappone con il web-manga La quinta Camera nel 2003. Nel 2004 pubblica ad oggi una delle sue opere più belle, Not Simple e nel biennio 2005/2006 raggiunge il successo internazionale con Ristorante Paradiso e Gente.

Gateball Park è un’opera del 2011 che si compone di 16 capitoli proposta da Bao Publishing all’interno della linea Aiken. Un bel volume di 168 pagine, brossurato e curato nei minimi dettagli con un bel comparto di pagine a colori e l’ottima traduzione di Christine Minutoli.

La storia parla alle persone e di persone, oltre che di uno sport di squadra, il gateball, che fino a qualche giorno fa confondevo con il croquet. Scopro grazie alla Ono che il gateball nasce proprio in Giappone il secolo scorso, non conosce limiti di età e sì, effettivamente somiglia al croquet ma non è il croquet. Si gioca a squadre composte da massimo cinque giocatori con palline assegnate a ciascuno e numerate da 1 a 10. Ogni giocatore deve governare la propria pallina iniziando da una zona di partenza attribuita. Le palline devono superare dei cancelli (o porte) posizionate all’interno di un campo rettangolare.

Nei giardini pubblici della loro città, dieci persone si incontrano ogni giorno per giocare. Donne e uomini, giovani, anziani e bambini tutti insieme sotto la guida spirituale del dottor Takuzo Sunohara, lunatico dentista che non manca mai di portare agli incontri giornalieri spazzolini in omaggio ai suoi compagni d’avventura. Questo perché quello che veramente si affronta con serietà durante allenamenti e partite non è il gioco in sé ma il momento della merenda. Tutto sommato ha senso, al parco c’è chi porta i dolcetti, chi da bere, chi gli spazzolini per la corretta igiene orale dopo i pasti.

Gateball Park è il racconto di un momento spensierato che intervalla il giorno e che si ripete come un rituale liberatorio dagli impegni lavorativi e familiari, dalla solitudine di chi non ha nessuno, dalla routine di chi ora è in pensione. Dieci giocatori, dieci vissuti, che si incontrano e provano a comprendersi ed a completarsi rigorosamente dal lunedì al sabato, dalle 8:00 alle 11:00.

Gateball Park di Natsume Ono - Una recensione felice

C’è ad esempio Koguri che ogni mattina, che piova, nevichi o ci sia il sole prepara il campo e poi si siede ad aspettare. C’è Saotome che cuoce dolcetti da portare ogni giorno al parco e Nishi che rimane sempre sulla linea di partenza. C’è la piccola Sora, una bimbetta dagli occhi dolci adorata da tutti e che, nonostante sia così piccina, promette davvero bene nel gateball.

Gateball Park di Natsume Ono - Una recensione felice

Pian piano si uniscono a questo piacevole momento corale ripetuto altri giocatori, altri frequentatori del parco conquistati dai fantastici dieci che tra un ghiacciolo e un tocco di palla diventano un dipinto rassicurante all’interno di una cornice bellissima, un parco pubblico che segue il ritmo delle quattro stagioni.

Il racconto è un invito a godersi i piccoli momenti, ad apprezzare ciò che ci circonda e a non fermarsi alle apparenze. Queste persone imparano a conoscersi, e a volte basta poco, davvero poco. Senza rincorrere inutilmente il tempo, qui ci si incontra per stare insieme con la scusa del gioco.

Gateball Park di Natsume Ono - Una recensione felice

Natsume Ono scrive benissimo. In Gateball Park crea un soffice gomitolo di storie personali per realizzare quella coperta perfetta dove sedersi tutti insieme, bere e guardare la fioritura dei ciliegi pensando al nome della squadra, agli schemi di gioco o al prossimo dolcetto da preparare. Il suo disegno mi rimanda con la mente sempre a Tove Jansson e agli adorabili Mumin. Non so spiegare bene il perché di quest’associazione ma i volti che crea sono sì semplici ma colmi di espressività tanto da creare porte di accesso a micro-universi personali che strabordano di umanità.

Se siete alla ricerca di una coperta su cui sedervi e prendervi un momento per tirare il fiato, Gateball Park è la lettura giusta per ricaricarvi e per apprezzare ciò che siete. Siete persone che compiono l’impresa eccezionale di restare umane, non dimenticatelo.

Gateball Park

Gateball Park

Autrice: Natsume Ono
Editore: Bao Publishing
Volume unico
Formato: 12,6x18, brossurato, b/n e col, 168 pp
Dove trovarlo: Fumetteria, libreria, store online
Prezzo: € 9,90
Voto:

Sig.ra Moroboshi

Instagram Meganerd
Contro il logorio della vita moderna, si difende leggendo una quantità esagerata di fumetti. Non adora altro Dio all'infuori di Tezuka. Cerca disperatamente da anni di rianimare il suo tamagotchi senza successo. Crede ancora che prima o poi, leggerà la fine di Berserk.

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