Decostruzionismo in pillole: il Brat Pack di Rick Veitch

Molto prima di Ennis, ma non prima di Moore e del suo Miracleman, Veitch è l’autore che, al pari dei due citati – seppur in tempi diversi e con stili alquanto differenti (da scaricatore di porto per Ennis e da delicato pittore per Moore) – ha scardinato il concetto stesso di supereroe e le dinamiche della sua narrazione.

 

recensione brat pack

 

Rick Veitch, con il suo The One del 1985, è stato tra i primissimi autori ad aver introdotto il concetto della smitizzazione del supereroe. Tema  affrontato anche da altri (ognuo a suo modo), come Mark Gruenwald, Frank Miller, Grant Morrison, Neil Gaiman, Warren Ellis oltre che dai già citati Alan Moore e Garth Ennis (non vogliatemene per chi non ho menzionato).

Sebbene Veitch spartisca con Moore, Miller e, se vogliamo, Gruenwald questo “primato” (Il ciclo di Gruenwald dello Squadrone Supremo inizia nel 1985, The One è pubblicato tra il 1985 e il 1986, Watchmen tra il 1986 e il 1987 e Batman: The Dark Knight Returns è del 1986), in Italia la sua produzione non ha mai avuto buona sorte editoriale. Almeno fino allo scorso anno.

Classe 1951, diplomato all’Accademia d’Arte di Joe Kubert, quando Moore lasciò la serie Swamp Thing, dopo il numero 64, Veitch ne prese il posto, con il grande merito di non far rimpiangere il Bardo di Northampton. Giunto al numero 88 propose ai capoccia di DC Comics una storia in cui Swamp Thing incontra Gesù. Una trama ardita che fu inizialmente approvata ma poi brutalmente scartata dall’allora presidente della DC Jenette Kahn, perché ritenuta troppo provocatoria e blasfema per i lettori americani. Veitch lasciò così DC Comics sbattendo la porta. Questa vicenda fu talmente mal digerita che uno dei sassolini che si tolse dalle scarpe fu proprio Brat Pack, una delle sue migliori opere (come sceneggiatore e come disegnatore).

Rick Veitch
Rick Veitch

Pubblicata tra il 1990 e il 1991 in una miniserie di cinque numeri edita da Tundra Publishing della Mirage Studios prima e da The King Hell Press dopo, da lui fondata, Brat Pack trae spunto dalla famosa (famigerata?) morte dell’antipatico Jason Todd/Robin per mano di Jim Starlin (ma su mandato dei lettori del pipistrello di Gotham, chiamati alle armi da un originalissimo sondaggio telefonico), in Una Morte in Famiglia. Racconta del rapporto tra “supereroi” (mai virgolette furono più necessarie) e le loro spalle. E lo fa con:

«Un affresco a tinte fortissime, direi acide, dell’intero cosmo degli eroi in tuta, portando in scena una versione mai così perversa e corrotta della Justice League» (Filippo Messina).

Un caso di “se non ci fossero sarebbe meglio”, che è esattamente quel che pensa il villain (concetto dai confini poco netti, per Veitch) di turno: il misterioso Doctor Blasphemy. Nella cittadina di Slumburg, questi telefona a una radio locale e propone agli ascoltatori un sondaggio: volete che faccia fuori i sidekick dei quattro supereroi della città – che non godono certo di buona nomea? Detto fatto. Il che costringerà i quattro super a reclutarne di nuovi…

Brat Pack è una storia  crudele e spietata. Un’accozzaglia di non-eroi edonisti, egoisti, sadici, violenti e perversi fino alla pedofilia. Dove l’autore riprende – sbeffeggiandosene – i temi forti della Seduzione degli Innocenti di Fredric Wertham (saggio del 1954 che di fatto affossò l’editoria supereroistica per un decennio). Dove viene vivisezionato il rapporto tossico e corroso tra i cosiddetti supereroi e le loro spalle. Dove il lettore è spiazzato dal modo in cui i super considerano gli abitanti della fatiscente Slumburg.

Con un finale un po’ inaspettato, un po’ inconsciamente atteso, che chiude il racconto con un (in)glorioso Judgemnent Day. Lasciando il lettore col desiderio di accendere la TV per guardare un episodio del Batman di Adam West, quasi a voler mondare la propria anima dalla spazzatura di Slumburg.

Veitch si dimostra un profondo conoscitore del fumetto supereroistico e del suo stilema dominante a cavallo degli anni ’70 e ’80. Ma non gli sta bene, non lo soddisfa. Lo reputa superficiale, irto di contraddizioni e nonsense, indiscutibilmente anacronistico. Così decide di riscriverlo, lo muta e lo fa divenire qualcosa di mai visto prima. Lo fa con The One e con Maximortal, ma lo porta all’estremo proprio in Brat Pack, senza mandarle a dire: lo urla in faccia ai puristi del genere, che assistono attoniti al suo disfacimento; si rivolge anche ai più critici, che hanno finalmente conferma che ci possono ancora essere storie diverse di supereroi. D’altronde, Watchmen e Il Ritorno del Cavaliere Oscuro erano, quando Brat Pack uscì, storia recente. Ma Veitch si scagliava sugli stessi concetti affrontati (seppur con prospettive moto diverse) da Moore e Miller con più disincanto, quasi arroganza, rancore e un’efferata violenza.

La crudezza dei disegni non è ammorbidita dal bianco e nero con cui Veitch decide di raccontare la sua storia. Anzi, per certi versi li esalta e li rende ancor più freddi e schizofrenici, facendo percepire al lettore una fastidiosa sensazione di disagio.

Tavole Brat Pack

Brat Pack è incardinato tra i precedenti The One e Maximortal e il successivo Boy Maximortal  – le quattro opere costituiscono un unico filone narrativo chiamato King Hell Heroica. In Italia è stato pubblicato una prima volta dalla defunta casa editrice Phoenix in tre brossuratini, nel 1994. Anni fa una ristampa in volume era stata annunciata dalla bolognese Comma22, che aveva già ristampato The One, che però non ha mai visto la luce. Di recente l’Editoriale Cosmo, grazie ad un accordo con lo stesso Rick Veitch, ha pubblicato tutto il ciclo King Hell Heroica, proponendolo in quattro brossurati, in librerie e fumetterie a partire da luglio 2021. il volume contiene anche gli speciali di Brat Pack e Maximortal, inediti nel nostro Paese.

Il giusto riconoscimento per un autore non facile, spigoloso, a tratti disturbante ma sicuramente originale, fuori dagli schemi tradizionali dei comics ed eccezionalmente talentuoso. A cui dobbiamo un pezzettino di quel revisionismo dei super che, partendo dallo Squadrone Supremo di Gruenwald e passando dalle gigantesche opere di Miller e Moore, arriva al The Boys di Ennis.

Prima di chiudere, un doveroso ringraziamento a Filippo Messina di Altroquando, preziosa fonte per questo breve excursus. Qualche info in più sulla carriera di Rick Veitch è reperibile sulla pagina Wiki americana a lui dedicata.

The King Hell Heroica vol. 2: Brat Pack

The King Hell Heroica vol. 2: Brat Pack

Collana: King Hell Heroica
Autore: Rick Veitch
Caratteristiche tecniche: 17,5x26,5, brossurato
Pagine: 224, b/n
Prezzo: € 21,90
Editore: Editoriale Cosmo
Voto:

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *