Comics – La Storia Segreta. Secondo episodio “Wonder Woman: icona femminista”

Abbiamo recensito per voi la seconda puntata della docu-serie Comics – La storia segreta,  creata da Robert Kirkman nel 2017 ed ora in onda su Sky Arte, dedicata all’amazzone di casa DC dal titolo “Wonder Woman: Icona femminista”

recensione sky wonder woman

Forte, bella e potente, Wonder Woman si è imposta nell’immaginario collettivo sin dalla sua prima apparizione, risalente al 1941. Diana di Themyscira è stata la prima eroina di spicco del panorama di casa DC Comics, fino ad allora popolato quasi esclusivamente da personaggi maschili. Rivoluzionaria e pioneristica per l’epoca, la Principessa delle Amazzoni attirò da subito le attenzioni del pubblico, riuscendo a far avvicinare ai fumetti anche le giovani lettrici, che avevano finalmente trovato qualcuno in cui potersi identificare.
Ma cosa si cela dietro alla sua iconica coppia di bracciali? E com’è nata l’idea di una donna con poteri straordinari? La seconda puntata di Comics – la storia segreta, cerca di rispondere proprio a questi interrogativi.

Wonder Woman: Icona femminista, questo il titolo dell’episodio, vuole sottolineare quanto l’amazzone, nata dalla mente dello psicologo William Moulton Marston, sia stato un personaggio rivoluzionario. Per spiegarne le origini, ci viene presentato prima di tutto il suo creatore, del quale ritroviamo diversi tratti, personali e professionali, nel fumetto. Wonder Woman conquistò sin da subito il pubblico, arrivando a vendere 5 milioni di copie. Già nel 1942, il suo successo fu tale da renderla protagonista di tre serie separate: Comic Cavalcade, Wonder Woman e Sensation Comics. Inoltre, Marston creò la rubrica Wonder Women of History, inclusa negli albi della serie regolare. Ogni episodio parlava di una “wonder woman” in carne ed ossa, tale per i suoi successi, come Marie Curie.

Comics la storia segreta - Wonder Woman

Il papà di Wonder Woman, le sue donne, e la verità.

Marston, che raggiunse il successo come psicologo negli anni Venti del Novecento, concentrò la maggior parte dei suoi studi sulla creazione della macchina della verità. Anche la sua creatura a fumetti ha uno stretto legame con essa, simboleggiato dal suo lazo dorato, capace di far confessare il vero a chiunque sia avvolto nella sua morsa.

Inoltre, Marston aveva una  mentalità spiccatamente femminista e progressista, e fu proprio questo a contribuire alla creazione di una donna forte ed emancipata. Lo psicologo era infatti molto attivo nel movimento per il voto alle donne assieme a sua moglie, Elizabeth Holloway, che lo sostenne e lo ispirò per tutta la vita. Ma la Holloway non fu la sola donna nel cuore di Marston. Egli fu docente alla Tufts University dove conobbe Olive Byrne. La giovane ed appassionata studentessa lo introdusse infatti ad un mondo totalmente altro rispetto a quello della società degli anni Venti. Con le due donne Marston visse una relazione segreta e poliamorosa ed entrambe si rivelarono fondamentali per la genesi di Wonder Woman.

In Diana infatti ritroviamo molte delle esperienze che Marston visse al fianco delle sue compagne, oltre che molti loro tratti caratteristici. Wonder Woman nasce e si muove, inizialmente, in un mondo tutto ispirato alla mitologia e alla cultura greca. Questo si deve ad Elizabeth, grande amante della cultura e della poesia ellenica. In particolare, la donna aveva una predilezione per Saffo, e sappiamo che una delle imprecazioni più ricorrenti che Diana pronuncia nei primi fumetti è proprio “per tutti i tormenti di Saffo“.
L’influenza di Olive è invece molto più forte, sia a livello stilistico che narrativo. Sappiamo infatti che alcune delle perverse esperienze che Marston visse insieme a lei entrarono proprio nella storia di Wonder Woman. Inoltre, come racconta nell’episodio la nipote di Olive, la donna indossava un bracciale su entrambi i polsi, cosa che vediamo fare anche a Diana.

Comics - la storia segreta. Wonder Woman

Comics – la storia segreta: tanto Marston e niente Wonder

Nonostante la puntata sia dedicata a Wonder Woman, non è lei a dominare la scena per i 45 minuti di questo episodio. La figura di Marston, al quale senza dubbio i fan dell’amazzone devono tutto, è fin troppo presente nella puntata. Questa infatti si concentra più sulla sua biografia e sui suoi gusti sessuali, che sulla principessa delle amazzoni. Inoltre, si è voluta dare una visione troppo sessualizzata del personaggio, sottolineando più quanto sia legata al BDSM (pratica che unì Marston ed Olive Byrne), che l’aspetto rivoluzionario e femminista dell’eroina. Sebbene infatti ritroviamo collegamenti con la sessualità in alcune opere anche recenti sull’amazzone, pensiamo alla serie di Terra Uno di Grant Morrison, gli appassionati non associano di certo Wonder Woman strettamente al bondage, ma piuttosto all’eroismo e al femminismo che la contraddistinguono da sempre.

Proprio vista l’eccessiva enfasi sulla biografia di Marston, le informazioni vere e proprie sul personaggio e sulla sua storia ci vengono date tutte alla fine, in modo fin troppo concitato. Inoltre, pur essendoci diverse immagini tratte dal set di Wonder Woman, il film con alla regia Patty Jenkins, non viene mai data la parola a Gal Gadot.

Nonostante questa piccola pecca, questo mini documentario si rivela comunque una buona introduzione al personaggio, alle sue origini e al suo creatore. In particolare, questa puntata pone l’accento sull’apporto fondamentale che Elizabeth Holloway ed Olive Byrne ebbero sulla genesi di Wonder Woman. Inoltre, sono interessanti i contributi dati dalla regista Petty Jenkins, da Lynda Carter, volto di Diana nella celebre serie TV degli anni Settanta e da Lucy Lawless, volto di Xena. Tutte sottolineano proprio quanto la principessa delle amazzoni sia l’emblema della forza, della grazia e del femminismo.

 

 

Comics - La Storia Segreta. Secondo episodio "Wonder Woman: icona femminista"

Comics - La Storia Segreta. Secondo episodio "Wonder Woman: icona femminista"

Ideatore: Robert Kirkman
Stagioni: 1
Episodi: 6
Dove vederlo: Sky Arte, canale 120 di Sky
Voto:

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