Batman/Catwoman – E alla fine…

Giunge a conclusione “Batman/Catwoman“: la maxi-serie in 12 capitoli che ha esplorato il rapporto tra il Cavaliere Oscuro e la Felina Fatale in tre diversi periodi della loro vita. Una possibile e definitiva conclusione alla vita editoriale dei due personaggi che Tom King ha pensato dopo la gestione della run regolare di Batman nel periodo Rinascita.

recensione batman catwoman

Gli ultimi dodici pezzi di un puzzle rimasto incompiuto: “Batman/Catwoman” di Tom King è una maxi-serie in 12 capitoli che si è conclusa anche qui in Italia grazie a Panini Comics DC e scrive la parola fine al grande progetto dello scrittore iniziato nel 2016 sulla testata regolare del Pipistrello.

A Tom King erano state affidate le redini del Cavaliere Oscuro nel rilancio editoriale Rinascita. L’ex agente della CIA ha portato avanti il proprio lavoro per un totale di 85 numeri, ridotti dagli inziali 100 per decisione della casa editrice. Il perché lo si intuisce – al di là di un mero calcolo – proprio grazie a Batman/Catwoman che, sotto l’etichetta Black Label, porta ad una conclusione più coerente ed organica, in termini di filosofia e visione, la run precedente.

Questa brevissima analisi introduttiva è doverosa per riallacciare il filo con quanto visto in precedenza sulle pagine di “Batman” ma – ed ora entriamo subito all’interno della serie – Batman/Catwoman rimane una storia leggibile in solitaria. Va da sé che alcuni riferimenti risulteranno più chiari ai lettori di vecchia data e, se queste poche righe hanno acceso in voi una fiammella di interesse, qui potete recuperare la recensione del solo primo numero.

Batman/Catwoman si presenta come una creatura strutturalmente kingiana, che poggia la narrazione su diverse linee temporali. Si hanno tre diversi presenti incastonanti in momenti differenti della vita dei due protagonisti: all’inizio della loro attività (un presente passato), nel pieno della loro carriera (un presente presente) e in vecchiaia (un presente futuro). Non si usano flashback o flashforward, né indicazioni didascaliche, per passare dall’una all’altra ma transizioni nette e talvolta disorientanti facilitate dall’aspetto e/o dai costumi dei personaggi.

Batman e Catwoman sono, ovviamente, i protagonisti della storia: amanti passionali, devono ben presto fare i conti con la propria etica, la propria morale e il proprio modus operandi. A loro si affianca, di volta in volta, un terzo co-protagonista: Joker, il Fantasma, Dick Grayson. Il Principe Pagliaccio del Crimine mette i bastoni tra le ruote nel presente passato intrecciando un rapporto “di lavoro” con la Gatta che, contemporaneamente, sta vivendo la consueta relazione tira-e-molla con il Pipistrello. Questo creerà delle forti tensioni tra Catwoman e Batman, ancora incapace di fidarsi della propria partner.

Per il presente presente – collocato idealmente dopo la conclusione della gestione Rebirth -, Tom King pesca a piene mani dalla mitologia animata di Batman. Il capolavoro animato “Batman: La Maschera del Fantasma che diede inizio all’era dei film DC Comics, parallelamente a “Batman: The Animated Series“, aveva introdotto il personaggio di Andrea Beaumont, uno dei primissimi amori di Bruce Wayne, identità dietro il Fantasma, villain che stava falciando la malavita di Gotham City. Nella maxi-serie torna in azione dopo aver subìto un lutto per mano di Joker: ancora una volta, come nel film animato, la spietatezza del Fantasma si scontra con il senso di giustizia di Batman dando vita a colpi di scena e ribaltamenti feroci.

Nella linea temporale futura, il ruolo di Batman è assunto da Helena, figlia di Bruce e Selina. La presenza di Helena, introdotta da King in “Batman Annual Vol.3 #2” (riproposto in Batman vol. 5: Regole d’Ingaggio), non lascia molti dubbi ai lettori: Batman/Catwoman vive in una continuity “interna” legata a tutta la run dello scrittore. Qui, Dick Grayson è diventato il Commissario di polizia di Gotham e, portando avanti il retaggio di Batman-Gordon, instaura lo stesso tipo di rapporto con Helena/Batwoman. Il presente futuro è quello che ci permette di cogliere appieno le intenzioni di Tom King: Bruce Wayne è morto ma la sua presenza aleggia ancora pesantemente sui cari, intenti a percorrere le proprie strade. Al primo posto, quindi, l’autore pone lo sguardo sui rapporti interpersonali, le dinamiche familiari ed affettive, il senso del dovere e i legami sentimentali.

La narrazione delle tre linee si muove sempre in avanti lasciando il lettore inconsapevole di ciò che accadrà: in questo modo, l’azione tipicamente supereroistica (e quindi scontri, indagini, scazzottate) e lo sviluppo della trama attraverso i dialoghi ed i confronti dialettici caratteristici di King non hanno alcun rapporto di subordinazione ma, al contrario, spingono all’estremo la scrittura: l’autore non sacrifica l’una a favore dell’altra ma offre una costruzione che, al netto dei salti tra le linee temporali, risulta nel complesso lineare. La sublimazione di tale approccio si ha nel numero #10: grazie anche allo straordinario lavoro di Clay Mann alle tavole, “I saw three ships” mostra una perfetta sincronia delle lotte in cui è invischiata Selina con repentini passaggi da un tempo all’altro.

Tutte le tre linee condividono la collocazione nel periodo natalizio ed ogni numero si apre con l’indicazione della canzone a tema che sarà ricorrente nell’albo in questione: diventa facile, così, sottoporre Batman/Catwoman ad una lente allegorica, che prende in prestito dalla tradizione cristiana e dalla letteratura dickensiana la simbologia del Natale, della famiglia, della presenza di bambini e, più in generale dei figli, della redenzione e della penitenza.

Se durante la serie regolare del Cavaliere Oscuro Tom King aveva spesso giocato con un dualismo – temporale e psicologico -, qui si spinge oltre aumentando a tre dimensioni gli intrecci narrativi e i diversi strati della storia. Batman/Catwoman ha in Joker, Andrea e Dick i fantasmi del Natale passato, presente e futuro della coppia stessa che deve fare i conti con le proprie dinamiche, i propri rapporti e l’amore reciproco (esteso a quello genitore-figlia nel futuro) a seconda delle circostanze in cui essi si trovano. Tom King indaga ancora una volta il carattere dei personaggi attraverso dei dialoghi di crescente intensità emotiva ed una scrittura densa di dettagli, indizi, rimandi. Con tale mezzo, si propone di mettere in gioco Batman e Catwoman su una scacchiera morale in cui i protagonisti si confrontano continuamente, finendo per portare molto spesso alla luce la loro vera natura.

Selina Kyle è, probabilmente, la vera protagonista della serie: unico personaggio presente in tutti i tempi, è il soggetto che incarna le diverse volontà del lavoro dell’autore. Come quando fece dire a Batman di essere Batman «non perché mi piace essere Batman. Io sono Batman perché sono Batman», allo stesso modo Selina non può rifiutare di essere antieroina per eccellenza, cresciuta nelle strade di Gotham in cui i compromessi non esistono e non possono esistere. Furba, ferina, felina. Fatale.

Helena vive all’ombra di suo padre, quasi alla ricerca di approvazione dalla tomba. La ragazza porta avanti l’identità batmaniana influenzata dalla morte del genitore: come Bruce prima di lei, il giuramento diventa un atto di abnegazione ed annullamento stavolta estremizzato dal confronto – non dovuto eppure inevitabile – con Batman.

La presenza di Andrea Beaumont offre un’altra versione dell’essere madre all’interno della storia, vivendo un confronto a distanza (temporale) con Selina che cattura inevitabilmente l’empatia del lettore. Se da una parte Dick Grayson è ancora una volta la personificazione dell’ordine e della razionalità, passato definitivamente nelle forza dell’ordine per non combattere più il crimine nell’ombra di un costume, Joker è il portatore di caos in ogni tempo, sorriso beffardo – che trova esasperazione nell’intermezzo crepuscolare ed underground di Liam Sharp – del male puro.

Batman/Catwoman è un omaggio a tanti momenti della coppia – che trova massima espressione nella copertina dell’ultimo numero, presentato anche con un pizzico di ironia e spavalderia. Tom King si trova a proprio agio sui 12 numeri, permettendo uno sviluppo equilibrato della storia senza decompressioni della narrazione. Le tre linee temporali si intrecciano senza fretta, giungendo a naturale conclusione, prese singolarmente e nell’economia complessiva del racconto. L’autore finalmente realizza l’epilogo che aveva sempre immaginato per i due protagonisti – il Bat-rimonio, la famiglia, la vita di coppia come vigilanti e come persone -, forse troppo radicale e definitivo per essere “canonizzato” in una run regolare; espande il mito della coppia donandogli quella che è, a tutti gli effetti, una last dance portandoli alla conclusione delle loro vite – editoriali e non.

«Dopo tutto quello che abbiamo passato ci resta questo. Bat e Cat. Due animali feriti… che, in mezzo a tutto il dolore, riescono ancora ad avvicinarsi l’uno all’altra.»

 

Batman/Catwoman

Batman/Catwoman

Autori: Tom King, Clay Mann
Serie completa in 12 numeri
Caratteristiche tecniche: 17x26; Spillato, cad.
Pagine: 32, a colori, cad.
Prezzo: € 3,00, cad.
Editore: Panini Comics
Voto:

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Pier

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Appassionato di scienza e supereroi, divoratore di comics, serie TV e pizza. Ex power ranger wannabe, matematico nella vita, Batman nello spirito. Mentre cerco qualche significato nascosto nelle mie letture, sono già proiettato verso la prossima recensione... Ed oltre!

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