Quentin Tarantino torna a parlare di Hollywood e Cinecomics

Continua il tour promozionale di Quentin Tarantino per il suo nuovo libro, Cinema Speculation. E continuano le sue riflessioni sul Marvel Cinematic Universe e i cinecomics in generale. Vediamo l’ultima.

Pochi giorni fa MegaNerd ha riportato le ultime considerazioni del regista italoamericano, espresse a caldo durante un’intervista, sempre durante il tour per promuovere la sua ultima fatica letteraria.
Adesso, ospite del podcast 2 Bears 1 Cave, Tarantino è tornato a muso duro sull’argomento, parlando della cosiddettaMarvelizzazione” di Hollywood:

«La “Marvelizzazione” di Hollywood si basa sul fatto che adesso abbiamo tutti questi attori che sono diventati famosi interpretando questi personaggi. Ma non sono vere star. È Capitan America la star. O Thor. Non sono neanche il primo a dire questa cosa, penso sia stata detta tantissime volte. Le vere star sono i franchise».

E sugli attori e le attrici ha aggiunto:

«Non voglio neanche sminuirli, a essere onesto. Ma è così: è questa l’eredità della Marvelizzazione dei film di Hollywood».

Il regista ha anche detto di non odiare i film Marvel e di essere sempre stato un grande fan della Casa delle Idee. Ma, semmai, di essere amareggiato dalla constatazione che oggi gli Studios sembrano essere attratti solo da questo genere di produzioni:

«Non li amo. E non li odio, va bene. Ma non li amo. Quando ero ragazzino, ero un accanito collezionista dei fumetti Marvel. L’aspetto fondamentale è che se questi film fossero usciti fuori quando avevo una ventina d’anni, sarei stato fottutamente felice e li avrei adorati. Ma non sarebbero neanche stati gli unici film che venivano fatti –  e aggiunge –  La mia critica si basa sul fatto che sembra che ormai siano gli unici film che Hollywood vuole fare. Sono gli unici che sembrano generare interesse ed eccitazione tanto fra il pubblico quanto fra le major che li producono. Tanto da essere diventati l’unica rappresentazione dell’attuale era cinematografica».

Tarantino si aggiunge così alla pletora di registi illustri che si sono scagliati contro i cinecomics, in compagnia di Martin Scorsese e Francis Ford Coppola. Ma, a legger bene, la sua non è tanto una critica, ma una costatazione. Una presa d’atto che le grandi produzioni cinematografiche sono, oggi, dirottate su film dove i protagonisti sono i supereroi, perché già questo è garanzia di successo al botteghino.

Molto garbata la reazione di Simu Liu alle parole di Tarantino. L’interprete di Shang-Chi ha affidato a Twitter il suo commento:

«Se le porte d’ingresso per la fama cinematografica fossero Tarantino e Scorsese, non avrei mai avuto l’opportunità di essere il protagonista di un film da 400 milioni di dollari e passa d’incasso. Ho la massima ammirazione del loro genio cinematografico. Sono autori che trascendono ogni cosa. Ma non devono puntare il naso su di me o chiunque altro. Nessuno studio cinematografico è perfetto. Ma sono orgoglioso di lavorare con una realtà che ha fatto sforzi importanti per aumentare la diversità sul grande schermo, creando eroi che incoraggiano e ispirano comunità ovunque. Anche io amo la “Golden Age”di Hollywood… ma era così bianca».

E voi che ne pensate? Hollywood ha davvero alzato una barriera contro le grandi produzioni senza protagonisti in calzamaglia? Scrivete la vostra nei commenti!


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