Papà Gambalunga torna a settembre su Italia 1

Papà Gambalunga torna su Italia 1 dal 7 settembre all’interno del contenitore mattutino Latte e Cartoni. Riscopriamo insieme l’anime tratto dal bellissimo romanzo di Jean Webster.

Papà Gambalunga

Ogni corpo proietta un’ombra. E se l’ombra restituisce l’immagine misteriosa di un corpo snello, altissimo, con delle gambe davvero lunghe, a chi mai apparterrà?

Papà Gambalunga è un anime di 40 episodi prodotto dalla Nippon Animation e dalla Fuji Television nel 1990. In Italia, venne trasmesso per la prima volta esattamente un anno dopo.

La protagonista è un’orfana, Judy Abbot, cresciuta per 14 anni nell’orfanotrofio “John Grier”, abbandonata in fasce davanti ad una chiesa di New York. Non sa nulla dei suoi genitori, né delle sue origini. Papà Gambalunga appartiene a quel meraviglioso filone che prende il nome di World’s Masterpiece Theather. Dai grandi romanzi per ragazzi del XIX e del XX secolo nacque in Giappone un vero e proprio genere, il meisaku , che può essere tradotto in “teatro dei capolavori del mondo”. Abbiamo un racconto in serie, con la struttura tipica della telenovella, indirizzato soprattutto al pubblico femminile. Due anni dopo Papà Gambalunga, Nippon Animation realizzò Fiocchi di cotone per Jeanie, altro splendido esempio di questo fortunato filone. Rientrano in questa tradizione tantissimi titoli, da Heidi ad Anna dai capelli rossi, passando per Pollyanna. L’elenco delle opere è lunghissimo.

Papà Gambalunga

La storia agrodolce di Judy Abbot nacque nel 1912 dalla fantasia di Jean Webster. Questa giovane scrittrice statunitense, il cui vero nome fu Alice Jane Chandler Webster,  creò una storia destinata a vivere nel tempo; purtroppo morì solo due anni dopo per delle complicazioni post parto, non assistendo al successo del suo “Daddy Long Legs”, diventato un classico della letteratura.

Il cognome di Judy è preso dall’elenco del telefono (il primo in ordine alfabetico), mentre il nome da una tomba del vicino cimitero. Finite le medie, Judy ha davanti un futuro davvero incerto: come la maggior parte degli orfani dovrebbe essere avviata direttamente al lavoro, ma il preside del comitato dell’istituto resta affascinato dal suo talento per la scrittura. Desiderando di restare anonimo con lo pseudonimo di John Smith, si offre di pagarle gli studi superiori, a patto che la ragazza gli scriva periodicamente per aggiornarlo sui suoi progressi nello studio.

Judy non sa minimamente chi sia questo misterioso benefattore, né tantomeno che aspetto abbia. L’unica immagine che ha lasciato vedere di sé è la sua ombra dalle gambe lunghe e sottili, proiettata su una parete mentre l’uomo era abbagliato dai fari di un’automobile (da qui, Papà Gambalunga).

La regia dei 40 episodi che compongono l’anime è di Kazuyoshi Yokota, mentre il character design di  Shūichi Seki (Peline Story, Lucy May, Tom Story).

Papà Gambalunga è un bellissimo racconto di formazione, magistralmente trasposto in un anime altrettanto splendido. C’è un mondo tutto da scoprire dietro quest’opera. Se non avete mai letto le nostre pillole nerd su Papà Gambalunga, è arrivato il momento di recuperare, cliccando qui!

 


Sig.ra Moroboshi

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Contro il logorio della vita moderna, si difende leggendo una quantità esagerata di fumetti. Non adora altro Dio all'infuori di Tezuka. Cerca disperatamente da anni di rianimare il suo tamagotchi senza successo. Crede ancora che prima o poi, leggerà la fine di Berserk.

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