Oni Press-Lion Forge – Nuove indiscrezioni sui licenziamenti del gruppo editoriale

Continua la lunga scia di licenziamenti e atteggiamenti ambigui da parte del gruppo editoriale Oni Press – Lion Forge, con nuove indiscrezioni sulle motivazioni. Ecco tutti i dettagli

oni press

Come vi avevamo accennato tempo fa, il gruppo editoriale Oni Press-Lion Forge navigava in cattive acque, facendo parlare di sé per alcuni licenziamenti apparentemente immotivati, ma condotti ufficialmente ad una non meglio specificata evoluzione del marchio. Spiegazioni che non hanno chetato gli animi della community, facendo insorgere in prima persona diversi professionisti del settore come Mark Waid e Van Jensen.

Cosa è accaduto nel frattempo? Beh, sembra che la situazione non sia migliorata, dato che persino gli ormai ex proprietari James Lucas Jones e Charlie Chu sono stati espulsi, mentre altri ancora hanno deciso di andar via volontariamente.

Non sono le uniche notizie pervenute, purtroppo: la loro nuova graphic novel Gender Queer: A Memoir si è guadagnata una denuncia per oscenità nello stato della Virginia, e così anche l’autrice Maia Kobabe. Come se non bastasse, Oni Press ha ricevuto diverse accuse di mancato pagamento da parte degli autori di fumetti.

gender queer

Il personale, ricordiamo, è stato ulteriormente ridotto, dopo il licenziamento di Sarah Gaydos, Robert MeyersTara Lehmann , Alex Segura , Henry Barajas, Amanda Meadows, Jasmine Amiri e, più recentemente, anche l’editore associato  Michelle Nguyen e il vicepresidente senior di giochi e operazioni Steve Ellis. Il loro stand al San Diego Comicon di quest’anno è stato inoltre cancellato, così come qualsiasi attività legata ai loro panel. Alcune voci parlano addirittura di molti più licenziamenti, mai venuti a galla.

Ma cosa può aver condotto a questo? Una delle ragioni, secondo alcune fonti, sembrerebbe coinvolgere l’orientamento politico dei proprietari, ossia la famiglia Steward, nello specifico David Steward II e i suoi genitori David L. Steward  e Thelma Steward. La famiglia Steward è fondatrice di Polarity, la società che dal 2019 detiene Lion Forge, Oni Press e altre compagnie associate. 

Gli Steward sono noti per essere una famiglia politicamente conservatrice, donando denaro a cause e campagne politiche di stampo repubblicano. Jeff Trexler, direttore del Comic Book Legal Defense Fund ha dichiarato che le accuse rivolte a Gender Queer sono sorte quando il fumetto è balzato agli onori della cronaca su segnalazione per le biblioteche dal noto sito Bleeding Cool, e che queste accuse servivano solo per guadagnare consenso politico. Da allora, tutte le cause contro Oni e Maia Kobabe sono state intentate dall’avvocato Tim Anderson, a nome del candidato repubblicano al Congresso Tommy Altman, citando un’atavica legge statale sull’oscenità.

Il tutto sembra quasi una ripicca nei confronti degli Steward, colpevoli di essere gli editori del fumetto in questione, piuttosto lontano dai parametri dei cosiddetti conservatori.

Gli Steward, dal canto loro, hanno asserito di non essere mai stati a conoscenza di aver pubblicato l’opera di Kobabe, nonostante questa avesse raggiunto le maggiori testate giornalistiche e che attualmente venga ristampato proprio da Oni Press per soddisfare il crescente aumento della domanda. Evidentemente gli Steward non hanno gradito essere associati a questo albo e sembrerebbe sia stata questa la motivazione che ha portato al ridimensionamento dello staff. Ovviamente l’opera non è stata ritirata, ma con meno personale per promuoverla non riceverà così tanta attenzione, danneggiando di fatto anche l’autrice.

Tuttavia, sembra esserci anche un’altra versione dei fatti, divulgata da alcune fonti del San Diego Comicon: sembra che Polarity voglia puntare sul mercato multimediale piuttosto che cartaceo, grazie al grande successo che Lion Forge Animation ha avuto di recente. La società, infatti, adatterà la serie di graphic novel di Dark Horse Comics/YouNeek Studios Iyanu: Child of Wonder in una serie animata per HBO Max e Cartoon Network, con lo sceneggiatore Brandon M. Easton come showrunner. Per gli Steward Senior i fumetti non sembrano essere così accattivanti e a quanto pare hanno chiesto al figlio di gestire meglio le finanze di Polarity in favore del mercato multimediale, portando così ai tagli di Oni Press. A ciò si aggiunge la carriera della sorella di Steward, Kimberly Steward proprietaria di una società di produzione televisiva e cinematografica, K Period Media, che l’ha portata a essere nominata per un Oscar e ad entrare nel consiglio dell’Academy Museum of Motion Pictures.

Eppure, raggiunti dal già citato Bleeding Cool, sembra che l’unica cosa che l’editore sia stato in grado di dire è quanto segue:

«Oni-Lion Forge Publishing Group, LLC, ha recentemente apportato modifiche al personale e continuerà nella sua missione di pubblicare storie rivoluzionarie dei migliori creators del settore, con un focus su storie inclusive e uniche»

 I fatti, certo, sembrano invece indicare una serie di persone neppure interessate ai fumetti e sul come promuoverli. Cosa accadrà, adesso? Appena sarà possibile, la redazione di Meganerd cercherà di tenervi aggiornati.

Voi piuttosto, cosa ne pensate di tutta questa faccenda? Fatecelo sapere in un commento, così da poterne parlare insieme.

Fonte: Bleeding Cool


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Gianluca Testaverde

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Faccio un po' di tutto nella vita: perditempo a tempo pieno, disegno, amo il doppiaggio e scrivo ciò che vorrei leggere. E per l'amor di Dio... non fate i fumettisti!

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