One Piece la serie: cosa aspettarci oltre le polemiche

A pochi giorni dall’uscita del teaser della nuova serie Netflix ispirata a One Piece, fioccano in rete polemiche ma anche altri dettagli interessanti.

One Piece la serie

Meno di una settimana fa il TUDUM ha letteralmente sconvolto la rete con numerosi annunci di grande interesse da parte del pubblico. Uno di questi è sicuramente stato il lancio del primo teaser ufficiale di One Piece la serie tv che Netflix lancerà il prossimo fine agosto.

Come prevedibile, la notizia è stata accolta dal pubblico con gran clamore, trascinando però con sé moltissime polemiche. Ovunque si parlasse dell’argomento, la gente sembrava volesse solo vomitare odio e critiche spesso sterili, ma è veramente così brutto?

 

Il trailer dell’adattamento live action dell’opera di Oda, ci mostra le prime immagini della serie trascinandoci in un limbo di nostalgia. Difatti la serie tv riporta all’attenzione del pubblico gli inizi dell’opera, i tempi in cui Rufy era solo un ragazzino che aspirava a salpare in mare con una ciurma tutta sua.

Già da queste prime immagini scommettiamo che i più romantici hanno avuto un sussulto. Saranno riaffiorate sicuramente alla mente di molti i ricordi di quando nell’ultima ora in classe si aspettava frementi il suono della campanella per poter tornare a casa a vedere le avventure di Cappello di paglia, con ancora lo zaino in dosso.

In troppi si sono lamentati dei costumi degli attori, del trucco e del parrucco, ma in realtà gli abiti e le ambientazioni sono state accuratamente scelte proprio per restare fedeli all’opera e anche all’anime.

Difatti, tutti i costumi indossati sono stati replicati direttamente dal manga. Anche quelli meno conosciuti (come la camicia vistosa che indossa Rufy agli inizi del trailer), sono state riportate dalle cover special pubblicate del manga.

Gli attori sembrano fortemente coinvolti e capaci di farci rivivere quelle stesse emozioni. Tra l’altro One Piece, vanta un primato importante: quello di aver cresciuto con sé diverse generazioni.

L’uscita di questa serie TV, firmata dal Maestro Oda (è importante ricordare che ha supervisionato tutta la produzione), potrebbe essere l’occasione perfetta per mettere d’accordo i fan della vecchia e della nuova generazione.

One Piece la serie: perché ne abbiamo così paura?

Il problema è che un vero amante degli anime e manga è per natura riluttante all’idea di un live action della sua opera preferita. Non è nemmeno un pregiudizio da tenere sotto gamba visto che sono veramente pochi i live action che nella storia, hanno reso realmente giustizia alle opere originali.

Ci basti pensare a tutto l’hype che è ruotato intorno alla serie Netflix di Cowboy Bepop. Mesi e mesi di notizie e trepidazione, per poi assistere ad un tentativo dispendioso, ma maldestro, di offrire al pubblico una serie live action degna di uno degli anime più iconici di sempre.

Se per Cowboy Bepop non sono bastati fiumi di denaro da investire (la cancellazione della serie fu annunciata dopo pochissimo dall’uscita della prima stagione), come possiamo non aver paura dinnanzi all’altissima probabilità di un fallimento?

La risposta è semplice! Basta guardare attentamente il teaser per capire che questa volta è diverso. Le critiche forse, come spesso accade, hanno gettato nell’ombra quei dettagli, che potrebbero rendere “perfetto” questo adattamento.

Cercheremo insieme di elencarli per incoraggiare il pubblico a non dare per sconfitto un progetto, ancor prima della sua uscita.

One Piece la serie: la scelta del cast

I commenti peggiori sono stati quelli contro Iñaki Godoy, etichettandolo come “il cosplay sudamericano di Rufy peggio riuscito dalla storia”.

Ci sentiamo in dovere di controbattere, dicendo che invece Godoy è perfetto per questo ruolo!  L’attore è sudamericano (Città del Messico), ed è giusto ricordare che in un’intervista Oda aveva attribuito a Rufy nazionalità brasiliana, quindi molto vicina a quella messicana.

Ma oltre a questo, il giovane Godoy ha più volte affermato di essere un fan dell’opera. Quindi, dovremmo solo essere felici del fatto che “uno di noi” è riuscito a realizzare un sogno condiviso un po’ da tutti.

Chi di voi non ha sognato nemmeno una volta di poter essere il proprio supereroe preferito? Immaginate di riuscirci, non dareste il massimo? Per questo motivo siamo sicuri che lui abbia dato il massimo in questo ruolo e non possiamo fare altro che attendere agosto per poter giudicare.

Ma anche gli altri attori sembrano azzeccati. Qualcuno si è lamentato anche della scelta di Emily Rudd nel ruolo di Nami, indicandola come troppo “piatta” per rappresentare la navigatrice “formosa” della ciurma.

Anche questi commenti sono risultati di una banalità agghiacciante, sia per il fatto che nell’opera il personaggio di Nami, così come tutti gli altri, ha avuto una crescita incredibile. Nelle prime pagine del manga, così come nei primi episodi dell’anime, Nami è una ragazzina esile e minuta, solo nel Nuovo Mondo, la ritroviamo più adulta ed avvenente.

L’unico membro del cast che ha ottenuto risposta positiva è Mackenyu Arata. Volto già noto del cinema nipponico, ma che si è fatto strada attraverso ruoli principali in live action importantissimi.

Parliamo di colui che ha interpretato Pegasus nel live action dei Cavalieri dello Zodiaco. Lo stesso che ha interpretato in maniera magistrale Scar nell’adattamento live action di Fullmetal Alchemist.

L’attore giapponese sembra essere perfetto nei panni di Roronoa Zoro, le prime immagini del trailer mostrano uno squarcio di quello che sarà Zoro in azione e ci ha colpiti la ricostruzione fedele del suo stile di combattimento.

Online la lista degli episodi della serie

Da qualche giorno sono stati pubblicati online i titoli degli episodi della serie. Grazie a questo elenco riusciamo a farci un’idea di cosa sia stato trasportato nell’adattamento.

  • Alba romantica
  • L’uomo con il cappello di paglia
  • Non raccontare storie
  • Arrivano i pirati
  • Mangia da Baratie!
  • Il cuoco e il ragazzo delle pulizie
  • La ragazza con il tatuaggio del pesce sega
  • Il peggiore dell’Est

Dai titoli si evince che la serie si circoscrive alle prime stagioni del vecchio mondo. Stiamo parlando dell’inizio di tutto, alcune delle scene più iconiche di One Piece, sono concentrate proprio in questi archi. Come la toccantissima scena in cui Nami chiede aiuto a Rufy per liberare il suo villaggio dal dominio di Arlong.

A tal proposito, lo stesso Oda ha dichiarato che questa è una delle sue scene preferite e che ha contribuito a renderla perfetta nel nuovo adattamento.

Ora non ci resta che attendere il 31 agosto, per decidere se One Piece la serie sarà un altro flop, oppure diventerà il miglior live action di tutti i tempi.


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Carmela Massa

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Appassionata di musica, anime, manga e serie tv, vivo la vita come se fossi la protagonista di un teen drama. Anche adesso che ho passato la 30ina. Amo scrivere di tutto ciò che mi emoziona ed è da piccola che sogno di sposare Goku e salvare il mondo insieme a lui!

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