Mimì Ayuhara – La vera storia di quell’oro a Tokyo ’64

Mimì e la Nazionale di pallavolo non è una semplice opera di fantasia. Nel 1964 il Giappone conquistò l’Oro nella pallavolo femminile grazie alla Nazionale delle Streghe d’Oriente e al loro allenatore soprannominato il Demone

Mimì Ayuhara - La vera storia di quell'oro a Tokyo '64

Mimì e la Nazionale di pallavolo è indubbiamente uno degli anime più di successo nel nostro Paese, e uno dei motivi, insieme a Mila e Shiro, che ha spinto migliaia di ragazze e ragazzi nati negli anni Ottanta ad innamorarsi perdutamente della pallavolo.

Mimì e la Nazionale di pallavolo, esordiva in Italia nell’ormai lontanissimo 1981 con il titolo Quella magnifica dozzina. Un recupero assolutamente consigliato, un must have per tutti gli appassionati di anime e manga, è l’opera originale da cui l’anime di Mimì è stato tratto: Attack n. 1 della Maestra Chikako Urano, edito da J-Pop Manga.

Attack n. 1 è uno shojo/spokon appassionante ed accorato, un’opera del 1968 a firma di una Maestra del genere che in quegli anni fece scuola tra le sue colleghe per la cruda rappresentazione del sacrificio della protagonista, rinata da bulla a stella nascente della pallavolo. Attack n. 1 è stato inoltre apripista fondamentale del mercato delle trasposizioni animate shojo.

Mimì Ayuhara - La vera storia di quell'oro a Tokyo '64

Quattro anni prima del lavoro della Maestra Urano, nel 1964, si tenevano le Olimpiadi a Tokyo, proprio come quest’anno. A Tokyo ’64 la nazionale di pallavolo femminile giapponese conquistava l’oro, superando in un torneo a sei squadre l’Unione Sovietica.

Alla storia di questa squadra ed a questo incredibile successo sportivo è stato tra l’altro da poco dedicato il documentario Les Sorciéres de l’Orient (Le Streghe d’Oriente), scritto e diretto dal regista francese Julien Faraut. La formazione che partecipò alla competizione olimpionica prese vita nel 1953 nella prefettura di Ōsaka. I responsabili della fabbrica tessile Nichibo, decisero di trasformare le operaie in campionesse che, nel dopolavoro aziendale, giocavano a pallavolo. In Attack n. 1 la Maestra Urano rielabora difatti questo dato storico, dando vita a un bellissimo, e sentito, torneo di pallavolo.

L’ex pallavolista della Kansai Gakuin University, ed ex militare, Hirofumi Daimatsu fu il rigido allenatore chiamato a guidare la formazione. Per capire i metodi utilizzati da Daimatsu basti pensare che venne soprannominato “il demone”.

Venne fatta una selezione di giocatrici in tutto il Paese,e le migliori vennero inviate nella città di Kaizuka. Qui, ad aspettarle, c’era il Demone Daimatsu. La squadra Nichibo Kaizuka diventa in brevissimo tempo una vera macchina da guerra vincendo i più importanti titoli nazionali. Era giunto il momento di fare il debutto a livello internazionale. Niente di più difficile proprio per questa squadra. Magari non tutti sanno che la pallavolo in Giappone era soggetta a regole diverse. Le squadre erano composte da 9 giocatori anziché sei. Inoltre, la grandezza del campo, l’altezza della rete, persino il peso e le dimensioni del pallone, erano diverse rispetto al resto del mondo.

Nel 1960, ai Mondiali di Rio, iniziava la sfida tra il Giappone e l’Unione Sovietica. Il Demone Daimatsu e la sua nazionale riuscirono a sconfiggere Cecoslovacchia e Stati Uniti, ma restò dietro all’imbattibile Unione Sovietica, conquistando infatti la medaglia d’argento. Un secondo posto non era accettabile per il Demone.

Due anni dopo, i Mondiali si sarebbero disputati proprio in terra russa. Il Demone Daimatsu pretese ogni sforzo umano e non dalle sue ragazze. Le Streghe d’Oriente vinsero il titolo mondiale. Viene da chiedersi ovviamente come la formazione arrivò a raggiungere tali risultati. Siamo abbastanza certi che gli allenamenti oltre lo stremo fisico e mentale a cui si sottoponevano Mimì e le sue compagne, sono per voi un ricordo indelebile. Catene ai polsi, facce gonfie volate a terra da bombe-pallone, allenamenti mortali, la mancanza assoluta di pietà di Shunsuke Hongo. Tutto questo è frutto della fantasia della Urano o risponde a verità. La seconda affermazione è quella giusta.

Mimì Ayuhara - La vera storia di quell'oro a Tokyo '64

Fonte fotografica: sportsillustrated

Un piccolo assaggio. Ecco il trailer del documentario:

Le Olimpiadi di Tokyo nel 1964 furono la consacrazione di una squadra passata alla storia, quasi al mito per tutti coloro legati all’anime di Mimì. Contro l’Unione Sovietica le Streghe si sarebbero giocate tutto. Non solo il titolo di campionesse ovviamente, ma il rispetto e il riscatto politico contro il freddo nemico russo. Inoltre, fu la prima edizione dei Giochi Moderni a inserire la pallavolo femminile tra gli sport in gara. La Nazionale giapponese in quella Olimpiade, non perse praticamente mai un set, vincendo 15 match su 16. In finale, la nazionale del Demone batté 3-0 l’Unione Sovietica, conquistando l’oro olimpico. A che prezzo? Be’, non vi resta che recuperare il capolavoro della Maestra Chikako Urano e il documentario per scoprirlo!

Cosa ne pensate della storia incredibile della nazionale di pallavolo femminile giapponese? Aspettiamo i vostri commenti!


Sig.ra Moroboshi

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Contro il logorio della vita moderna, si difende leggendo una quantità esagerata di fumetti. Non adora altro Dio all'infuori di Tezuka. Cerca disperatamente da anni di rianimare il suo tamagotchi senza successo. Crede ancora che prima o poi, leggerà la fine di Berserk.

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