L’attrice di House of the Dragon svela i primi dettagli sul suo approccio a Kara Zor-El, una protagonista che promette di essere molto diversa dal cugino Superman
Una Supergirl inedita: più ombre che luci
Dimenticate la Supergirl sorridente e rassicurante che molti ricordano dalle serie TV o dalle versioni più leggere dei fumetti. La Kara Zor-El che vedremo nel nuovo film targato DC Studios sarà qualcosa di completamente diverso: più dura, più tormentata, e con un passato carico di dolore.
A confermarlo è Milly Alcock, l’attrice australiana che ha conquistato il pubblico nei panni di Rhaenyra Targaryen in House of the Dragon e che ora si prepara a vestire l’iconico mantello di Supergirl nel DC Universe firmato da James Gunn.
In una recente intervista a ScreenRant, Alcock ha raccontato qualcosa del tono emotivo del personaggio che interpreterà:
«È un disastro totale. Come scoprirete [nel film], lei ha avuto un passato completamente diverso da quello di Superman. Un passato molto più difficile, molto più doloroso. Lui ha ricevuto un’educazione meravigliosa da due genitori che lo amavano e che erano molto sani. Lei ha visto il suo pianeta esplodere ed è scappata quando era già grande. Ciò l’ha cambiata completamente.»
Parole che delineano una Supergirl ben lontana dalla figura classica dell’eroina solare, e molto più vicina a un’archetipo complesso e moderno, segnato da trauma, rabbia e sopravvivenza.
Un passato segnato dalla distruzione di Krypton
Nei fumetti DC, Kara Zor-El è la cugina di Kal-El (alias Superman), ma la loro storia non potrebbe essere più diversa. Clark Kent è stato mandato sulla Terra da neonato e cresciuto da una coppia amorevole in una fattoria del Kansas. La sua è stata un’infanzia semplice, stabile, e piena d’affetto: il terreno perfetto per sviluppare un senso di giustizia, ottimismo e fede nell’umanità.
Kara, invece, ha vissuto il collasso di Krypton sulla sua pelle. Era già adolescente quando il pianeta è esploso, e ha vagato nello spazio, sopravvivendo in condizioni estreme prima di raggiungere la Terra. Questo trauma l’ha segnata in profondità, rendendola una figura molto più cinica, disillusa e spesso in conflitto con la propria identità.
Il film prenderà ispirazione diretta dalla miniserie a fumetti Supergirl: Woman of Tomorrow di Tom King e Bilquis Evely, un’opera che ha ridefinito il personaggio in chiave epica e dolente (qui potete leggere la nostra recensione). In questa versione, Supergirl si trova coinvolta in un viaggio spaziale al limite dell’umano (e del superumano), in cui affronta dolore, vendetta, ingiustizie cosmiche e dilemmi morali. Un racconto di formazione e di scoperta di sé, ma privo di qualsiasi retorica facile.
Tutto quello che sappiamo su Supergirl: Woman of Tomorrow
Il film, diretto da Craig Gillespie (Tonya, Crudelia), arriverà nelle sale statunitensi il 26 giugno 2026 e si preannuncia come uno dei titoli chiave della nuova fase del DC Universe curata da James Gunn e Peter Safran.
Oltre a Milly Alcock nei panni di Kara Zor-El, nel cast troviamo Matthias Schoenaerts nel ruolo del villain Krem, antagonista principale della storia. La sceneggiatura è affidata ad Ana Nogueira, attrice e autrice già coinvolta in altri progetti DC, che avrà il delicato compito di trasportare l’intensità del fumetto sul grande schermo.
Tutto lascia presagire che Supergirl: Woman of Tomorrow non sarà un semplice film di supereroi, ma una vera e propria space opera al femminile, piena di sfumature e con una protagonista tanto potente quanto fragile.
Un nuovo volto per il DC Universe
Con questo film, il DCU punta a ridefinire i suoi personaggi più iconici, dando loro nuove profondità psicologiche e narrative. Dopo il rilancio di Superman firmato James Gunn (qui la nostra recensione), la Kara Zor-El di Milly Alcock rappresenterà la perfetta controparte speculare: non solo in termini di origine, ma anche di visione del mondo.
Se Clark è la speranza, Kara sarà il conflitto. E sarà proprio questo dualismo a rendere ancora più interessante il futuro narrativo dell’universo DC.
Fonte: Screenrant