Mark Millar sui problemi dell’industria supereroistica

Il fumettista Mark Millar si è espresso sulla delicata situazione vendite presente da tempo in casa Marvel e DC. Ecco le sue dichiarazioni

Mark Millar

Che Marvel e Dc non stiano passando i loro giorni migliori è abbastanza limpido agli occhi di tutti.

Sul fronte cinematografico entrambi i colossi del mondo dell’intrattenimento hanno e ricevono tuttora diverse critiche (oltre alle immancabili polemiche) su prodotti considerati non all’altezza. Il clima di forte delusione, a tratti insofferenza, ha reso la situazione dell’industria supereroistica assai delicata negli ultimi tempi.

Ma è sul campo dei comics che sorgono i veri problemi, con i mensili e soprattutto i volumi cartacei al centro di numerose critiche per il calo repentino di qualità delle storie. Calo che ha portato come conseguenza ad un ingente riduzione nelle vendite.

A esporsi sulla vicenda recentemente è stato Mark Millar, fumettista britannico con più di vent’anni di carriera nell’ambito fumettistico e noto ai più per l’evento Civil War, tra i momenti più iconici della storia fumettistica marveliana, e per aver curato il personaggio di Superman in casa DC.

L’autore, intervistato da Thinking Critical, si è ritrovato a discutere approfonditamente della situazione attuale e a dare vari consigli alle due aziende, primo fra tutti quello di far tornare almeno venti grandi autori per sistemare il tutto

«Dobbiamo equipaggiare le aziende. Penso che ormai chiunque riesca a far serializzare un paio di progetti, affiancandosi ad un artista abbastanza bravo, e realizzando delle run capaci di distruggere delle serie»

ha commentato così Millar, mettendo il punto sulla qualità degli archi narrativi (per l’appunto, run) più recenti.

Selettività, questa la parola d’ordine con cui Marvel e DC dovrebbero assumere gli autori promettenti per run accattivanti e per ambire a lanciare una nuova era fumettistica. Tra essi Millar cita Olivier Coipel e Pepe Larraz.

Preoccupazione anche sulla questione dei rivenditori, su cui Millar si è espresso in questo modo:

«Stanno faticando là fuori. Sono ad un passo dal chiudere. Tutti i miei amici e i rivenditori che conosco stanno dicendo che non è mai stato così complicato»


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