L’odore dei ragazzi affamati, Bao Publishing – Recensione

L’odore dei ragazzi affamati è una graphic novel scritta da Loo Hui Pang e disegnata da Frederik Peeters: ha una struttura complessa e una trama abbastanza intricata, ma è un fumetto godibilissimo. Questa è la nostra recensione.

Siamo nel Far West, colori caldi e paesaggi sconfinati accompagnano il lettore in questa spedizione che fin da subito sa di losco. I primi ad entrare in scena sono Oscar, un fotografo super elegante che viaggia in cravatta nel polveroso, profondo Ovest e Stingley, il capo spedizione. Entrare in empatia con questi due personaggi è un po’ difficile: Oscar è altezzoso, fin troppo idealista, mentre Stingley è scorbutico, severo e ha quell’idea di superiorità della razza bianca che lo rendono decisamente odioso. Poi c’è Milton, che mi ha subito incuriosita: un ragazzino umile, ma sveglissimo, fin troppo pronto forse per essere un semplice manovale, infatti sarà lui la vera sorpresa di questo fumetto.

Non vorrei assolutamente svelarvi troppo, perché mi sono approcciata a questa storia senza saperne nulla e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa.

 

I protagonisti sono i tre di cui sopra, che andando avanti nella lettura crescono molto. Sono personaggi estremamente dinamici, ben caratterizzati, anche se in alcuni casi avrei preferito qualche tavola in più che introducesse meglio alcune verità shockanti, devo ammettere che la loro costruzione è perfetta.

Scopriremo che Oscar è molto più di un fanatico e superbo fotografo che scappa da un passato che lo tormenta. Avrà una sorpresa impensabile, ma dovrà fare i conti con il suo insensibile superiore, che rifugge da ogni tipo di affetto e calore umano e fa di questa insana caratteristica la sua personale crociata.

Questo trio assolutamente originale, deve poi scontrarsi con gli abitanti dei magnifici territori dorati e selvaggi in cui s’imbatteranno, a causa della volontà malata di Stingley di controllare queste popolazioni. Il suo obbiettivo è arrivare ad un sistema basato solamente sulla produttività, eliminando ogni affetto, ma soprattutto eliminando il genere femminile. Le donne sono esseri assolutamente inutili, che anzi, attraverso la loro sensualità distraggono gli uomini dal loro lavoro: solo eliminandole si può avere un mondo perfetto. Insomma, direi che l’empatia con Stingley sia da scartare…

La civiltà degli Indiani d’America con cui il lettore si confronta è quella dei Comanche. Descritti nel fumetto come una popolazione terribile, sono stati i primi nativi americani ad introdurre il cavallo nel loro sistema, facendolo diventare un mezzo di sostentamento e sviluppando con esso nuove tecniche di combattimento. I cavalli citati nel fumetto sono Mustang “non domati” e appaiono all’improvviso, alzando polvere, creando scompiglio, ma soprattutto annunciando cambiamenti. Presente è ovviamente la magia, lo spiritismo che si fa vivo nell’immaginario collettivo quando si parla di nativi americani. Non è però un elemento stereotipato, con danze della pioggia e sciamani in trance, ma è appena accennato, con delicatezza, quasi con religiosità.

L’odore dei ragazzi affamati è un fumetto molto curato, sono tantissimi i capovolgimenti della trama che vi sorprenderanno. C’è anche molto, molto parlato, in alcune tavole i balloon prendono quasi il sopravvento sui disegni, ma non disturbano l’armonia generale. Ho già accennato ai colori, prevalentemente caldi che accompagnano i disegni, alcuni visi, alcune fisionomie sembrano già viste: ora leggetelo e poi ditemi se il vecchio Comanche non somiglia alla nonna Salice di Pocahontas!

È una graphic novel che consiglio tantissimo, l’ho apprezzata davvero molto pur non avendo familiarità con questo tipo di ambientazioni e con il fumetto ambientato nel lontano West.

 

Abbiamo parlato di:

Carla Gambale

Non si ha memoria di quando abbia iniziato a leggere, ma non ho mai smesso. Lotto da tempo immemore con mia madre per farle comprare una nuova libreria. Tra un'emicrania e l'altra mi adopero a leggere, scrivere e parlare di libri, fumetti e serie tv, poi nel tempo libero studio anche archeologia

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