La scelta di Pandora – le cattive ragazze di Yudori

La scelta di Pandora è un manhwa dell’Autrice sudcoreana Yudori, ospite per J-Pop Manga a Lucca Comics & Games 2019. Alla metà dell’Ottocento, nel Nuovo Mondo, Yudori ci porta dietro le quinte di una famiglia dell’alta società, dove faremo la conoscenza di Pandora Blais, una bambina che le regole le conosce tutte al solo scopo di infrangerle

recensione la scelta di pandora

Pandora era curiosa. Tanto curiosa. E così per l’Uomo cominciarono i problemi.

La scelta di Pandora (Pandora’sa Choice) è l’opera raccolta in due volumi dell’Autrice coreana Yudori che ha molto da dire sulle donne, e lo fa girarci troppo intorno.

Siamo il male del mondo, ma anche la sua salvezza. Siamo puttane coccolate da balze di stoffa pregiata, e madri amorevoli. Il motore dell’universo da quando Zeus ci creò donandoci uno vaso ricolmo di tutto quello di cui l’umanità si nutre per poi morire. E che noi non avremmo dovuto aprire.

Soprattutto, siamo la  dinamite pronta a esplodere se nessuno ferma la nostra curiosità, la fame di conoscenza. Eccoci quindi alla metà dell’Ottocento nel Nuovo Mondo, senza poter leggere o aspirare ad avere un lavoro. Contente se il padrone non ci picchia e pronte ad assolvere i nostri doveri di mogli.

Pandora (Doretta) Blais è una bambina di buona famiglia, colpevole del suo aspetto non ordinario e di essere orfana di madre. Lei sale sugli alberi, picchia il suo migliore (unico) amico Jeremy Duncan, mangia scomposta e, soprattutto, legge Shakespeare.

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In un’enorme casa in stile vittoriano, Pandora ha tempo per farsi un sacco di domande. E quando non sa dove trovare le risposte, inveisce contro il padre, Christopher Blais, un uomo perso nel suo dolore, che passa le giornate tra deliri febbrili dovuti all’alcolismo e la lettura.

Questo manwha, è un romanzo che potrebbe trovare posto proprio nella biblioteca della casa di Pandora, tra Les liaisons dangereuses e Lady Macbeth. Un posto bellissimo in grado di insonorizzare i nostri protagonisti dal rancore reciproco.

Yudori ci porta dall’altra parte del mondo in una prigione di broccato e velluto. Una casa infelice che per anni si è alimentata di dolore e costrizioni dovute ai ruoli imposti dalla società del tempo, tristemente non così distanti da quelle attuali, soprattutto per quanto concerne la condizione femminile.

L’Autrice lo fa in un modo unico, riempendo gli sfondi di colori pastello, dallo spessore così vivo da sembrare carta da parati di una casa delle bambole. E tutte le sue donne sono splendide, tanto da ricordare, l’amore per i tratti femminili della Maestra Kaoru Mori. L’attenzione per i dettagli, il saper cogliere i cambi umorali sul viso di una donna che durano, a volte, solo pochi secondi. E poi i vestiti; quanta bellezza. Talmente strabordante che J-Pop ha corredato l’uscita del primo volume con uno sfizioso Paper Dolls Book, un regalo per chi acquista il volume.

La scelta di Pandora è uno straordinario dietro le quinte, un’incursione da leggere tutta d’un fiato all’interno di una famiglia, quando finalmente gli ospiti vanno via e rimane solo la verità.

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Immediatamente faremo la conoscenza delle zie bipolari di Pandora. Provano ribrezzo per la nipote però le accarezzano il viso. La guardano con sdegno ma da donne pie e devote quali sono, la mettono sotto il manto della Vergine sperando nella sua redenzione.

Veronica Bellerose, la madre di Pandora, era una puttana che passò dall’essere l’accompagnatrice più ambita di Parigi a una donna sola e in rovina dopo aver perduto una gamba in un incidente. Christopher se ne innamorò perdutamente e la portò con sé in America. Un amore tormentato, omicida dell’animo. Veronica soffre come una bestia al macello. Chris la ama e la odia in egual misura. Cosa gli ha detto la testa quando è tornato a casa con una donna monca?

La Signorina Nobbs, l’istitutrice assunta dalle zie arpie per impartire un’educazione da damina a modo a Pandora, è una donna spaesata, confusa dalle domande da adulta della sua allieva. Una donna che ha ripiegato sulle sue sole forze per salvarsi dalla gogna da salotto, punizione peggiore della morte capitale.

La Signora Durant, moglie del migliore amico, barra fratello, barra medico curante di Chris, troppo debole per rispondere al marito o al figlio quando quest’ultimi, gli uomini di casa, la rimettono al suo posto (Nel secondo volume spero che Jeremy qualche legnata la prenda oltre che da Pandora, anche dalla madre).

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E così a seguire. Le domestiche, la madre di Chris che compare in un lungo flashback. Tutte le donne di questo primo volume hanno qualcosa da dire al mondo e noi abbiamo il dovere di ascoltarle.

Yudori è una sorpresa che potrà dare solo conferme della sua bravura nel secondo volume.

J-Pop ha offerto ai lettori italiani – da sempre molto esigenti – la prima pubblicazione di un’opera che è stata proposta dall’Autrice prima alla grande platea dei social tramite Lezhin Comics (il portale Webtoon), e solo in un secondo momento agli umanisti sparsi nel mondo che ancora adorano l’odore della carta stampata.

A proposito di questo, l’edizione presentata è davvero curata nei dettagli. Il volume, interamente a colori, gode di un’ottima rilegatura, una sovraccoperta elegante, e la carta è eccellente.

Pandora non avrebbe dovuto aprire il dono di Zeus. Quando lo fece, i mali del mondo uscirono prepotentemente fuori. Tuttavia, sul fondo del vaso, giaceva la speranza che, anche se per ultima, balzò fuori.

Questa bambina è curiosa e nessun divieto la fermerà. Pandora da grande vuole fare la puttana come la mamma, e Dio solo sa quanto già le voglio bene.

 

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Sig.ra Moroboshi

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Contro il logorio della vita moderna, si difende leggendo una quantità esagerata di fumetti. Non adora altro Dio all'infuori di Tezuka. Cerca disperatamente da anni di rianimare il suo tamagotchi senza successo. Crede ancora che prima o poi, leggerà la fine di Berserk.

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