Hill House Comics – Il nuovo volto dell’orrore in casa DC

Con la chiusura della linea Vertigo, in molti hanno temuto che alcune tematiche sparissero dal catalogo DC Comics: fortunatamente così non è stato e dalle ceneri della storica etichetta editoriale è nata la Hill House Comics, diretta da Joe Hill, degno figlio del grande Stephen King

speciale hill house comics

È passato più di un anno da quando sono iniziate le pubblicazioni dell’etichetta Hill House Comics, e, adesso che anche Panini Comics ha iniziato a portare in Italia le edizioni in volume, si può pensare di analizzare il progetto. La Hill House comics nasce dalla necessità della DC Comics di rivitalizzare lo storico marchio Vertigo. Da quando Karen Berger non è più con loro ma anzi, dai lidi della Dark Horse ha iniziato a lavorare su un progetto molto simile, la situazione è abbastanza preoccupante. Gli elementi nativi dell’universo creato da Neil Gaiman sono ora conservati sotto l’etichetta Sandman Universe, di fatto più vicina alle suggestioni degli eroi DC più tradizionali.

Quello che manca alla DC è la capacità di solleticare l’attenzione della Netflix Generation, quel tipo di lettori seriali nati per il binge view e con palati affinati ad un gusto moderno e votato maggiormente al fantasy urbano e all’horror. E così che entra in scena Joe Hill, figlio del più celebre Stephen King con però già un passato notevole nella serialità horror. Joe ha scritto romanzi e racconti, ma, soprattutto, ha pubblicato una serie di urban fantasy, Lock & Key, che è diventata persino una serie Netflix. Suona qualche campanello? È così che parte il processo per cercare la perfetta redazione. La prima ondata Hill Comics prevede cinque miniserie di sei episodi, a parte la prima che ne ha sette, più una vera e propria miniserie nascosta, Sea Dogs, scritta dallo stesso Hill e pubblicata poche pagine per ogni singolo episodio delle varie miniserie. Un po’ una cosa tipo i racconti del Bucaniere di Watchmen, a cui, manco a farlo apposta, fa proprio riferimento.

basketful of heads una cesta piena di teste

Nella scuderia vengono reclutati vecchi talenti Vertigo, giovani promesse della letteratura, ma è proprio Joe Hill che si mette in prima fila con ben due miniserie su cui lavora direttamente. La prima, Basketful of Heads – Una Cesta piena di Testa, pubblicata anche in Italia, è forse il più sincero omaggio all’opera di papà Stephen. A partire dal setting che vede degli evasi dalla prigione di Shawshank (ambientazione principale del racconto Un Poster di Rita Hayworth e del bellissimo film che ne è stato tratto, Le ali della libertà). La storia gira attorno ad un’isola del New England dove c’è un’arma vichinga che mantiene in vita le teste dei corpi decapitati. Non fatevi prendere dal timore di una pesantezza intrinseca. Grazie alle matite di Leomacs ed una sceneggiatura frizzantina, ci troviamo davanti ad un piccolo capolavoro anni ’80 godibilissimo dalla prima all’ultima pagina.

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Non troppo distante The Plunge, al momento ancora inedito in Italia. In questo caso Hill assieme a Stuart Immonem ci accompagna in un’avventura per mare dove il relitto di una vecchia nave viene trovato poco distante dalle acque territoriali russe. L’equipaggio è misteriosamente vivo. O forse no? Comunque c’entrano delle scolopendre giganti che non sfigurerebbero in un racconto di Lovecraft. Tra l’altro è una serie che ha lo spazio già pronto per il sequel.

daphne byrne

La filosofa Laura Marks ed il decano Vertigo Kelley Jones ci raccontano la storia orripilante di Daphne Byrne. Daphne è molto giovane quando perde il padre. Subito dopo una presenza non propriamente rasserenante continua a crescere dentro di lei, facendo accadere cose.

the low low woods

Carmen Machado e Dani, ci raccontano forse la storia più Vertigo del lotto, The Low, Low Woods dove gli anni ’90 in una piccola città della provincia americana sono una metafora della trasformazione e della sessualità di due giovani ragazze che si avviano all’età adulta.

the dollhouse family
Mike Carey
assieme a Peter Cross e Vince Locke, tutti veterani Vertigo, ci raccontano l’horror vittoriano di the The DollHouse Family – La Casa delle Bambole. Anche questa è una storia che non avrebbe sfigurato nel canone Vertigo classico. In questo caso una casa delle bambole stregate infesta da generazioni una famiglia portandone i membri ad impazzire o, ad una fine che potrebbe essere anche peggiore. Come succede per The Plunge, anche questa storia sembra essere pronta per un sequel più o meno diretto.

Cosa interessante, e forse in questo caso la colpa diretta ce l’ha il lockdown e la pandemia, sul sito della Hill House c’è una totale assenza di novità per quello che potrebbe rappresentare una seconda ondata di titoli. Anche nel corso dell’evento estivo DC praticamente non ne è stata fatta parola. Certo, con i tagli al settore, potrebbe non esserci voglia di rischiare con serie che non avrebbero un seguito sicuro. Però è anche un peccato, perché la qualità del materiale è davvero molto alta e per chi potrebbe aver voglia di tornare ai fasti del vecchio universo Vertigo non ci sono grandi alternative. La speranza è che, terminata la riedizione in volume, qualcuno si ricordi di pubblicare un comunicato stampa sul seguito di The Plunge. Perché potrebbe davvero essere l’ultima possibilità per la DC comics di scrivere storie lontane dal canone supereroistico.


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